Home > PRIMO REPORT DALLA CAROVANA DEL SUD.
Oggi sono in Sicilia, terra sempre diffamata e raccontata come un unico
blocco mafioso e di destra ( 61 seggi su 61 al centrodestra). Ma la Sicilia
che incontriamo con la carovana della pace è un’altra. Ci sono nuclei di
attivisti per la pace, per l’ambiente, per i diritti che sono di solito
sparsi per l’isola e che oggi si sono collegati tra loro per organizzare
insieme il percorso della carovana. Insieme ai giovani venuti alla politica
attraverso il movimento altermondialista, ci sono i militanti storici che
dopo tanti anni ritrovo lungo i luoghi attraversati dalla nostra carovana.
Ad esempio c’è il mitico Nicola Cipolla del Cepes di Palermo che oggi è
venuto a Sigonella per la partenza della carovana, c’è Alfonso Di Stefano,
storico pacifista delle lotte di Comiso e oggi attivista di AttacCatania
( è lui il proponente del Comitato permanente per la riconversione di
Sigonella),
c’è Moffo Schimmenti, una figura storica delle Madonìe, che verrà stasera
alla festa della pace a Catania ( tappa catanese della carovana di Pace)
per cantare le canzoni coi testi di Peppino Impastato. Sotto l’Etna
imbiancata
di neve si ritrovano così l’anima noglobal e l’anima popolare antica delle
lotte contro la mafia, contro i padroni delle terre e dei cantieri, contro
le grandi industrie dei poli di sviluppo che hanno devastato tanti pezzi
di Sicilia, a cominciare da Augusta. Qui siamo stati ieri pomeriggio, con
un pulmino ancora da rodare, con le bandiere ancora da spacchettare e i
moduli, dove sono i moduli DELLA CONSULTA POPOLARE, poi ritrovati. Coraggio,
siamo ad Augusta.
Ci accoglie la piazza del paese tutta imbandierata, c’è
Emergency e ovviamente l’Arci, la Cgil, Rifondazione e tutti gli altri.(
non rifaccio l’elenco delle sigle aderenti al 20 marzo che sono presenti
in ogni luogo). Ma qui in più c’è un soggetto nuovo: l’associazione Casa
Comune di Augusta che ha una sede ’autucostruita’ proprio sotto i bastioni
della base della marina militare. Attorno sono stati circondati con filo
spinato su cui svetta una bandiera arcobaleno (strappata). Al microfono
aperto in piazza, Ivano della Casa Comune ci spiega quello che ha raccontato
pure all’assemblea meridiana dei movimenti di Scanzano : che Augusta è un
concentrato di tutte le contraddizioni. Sul volantino che distribuiscono
c’è’scritto: LA GUERRA E’ ANCHE A CASA NOSTRA’ la base militare di Augusta
è un luogo strategico nell’ambito delle operazioni militari grazie al
pontile
NATO, al deposito di armamenti probabilmentee sia nucleari che convenzionali
per le forze navali della NATO, al passaggio di sommergibili nucleari e
portaerei, alla presenza della sesta flotta USA del Mediterraneo. Da Augusta
sono partite le navi per le spedizioni in Medio Oriente e anche in tempo
di ’pace’ sono continue le esercitazioni navali.
Tutto ciò espone il
territorio
e la popolazione ad un vero e proprio rischio militare e nucleare inserito
in una zona già ad altissimo rischio sismico, con in più la presenza di
un petrolchimico tra i più grandi d’Europa.’
Oggi siamo andati in carovana di pace a Sigonella, la base militare più
grande del Mediterraneo. E’ andata bene la partenza da Catania, da piazza
Stesicoro: volantinaggio e capannelli. Partenza di una cinquantina di
veicoli
imbandierati in corteo. Arrivati sulla strada prima della base a circa 1
KM dai cancelli la polizia ci blocca e ci costringe a scendere dai mezzi.
Cominciano estenuanti trattative, cori e proteste per ottenere di passare
e arrivare ai cancelli. Il programma organizzato dalle associazioni di
Catania
prevedeva infatti il concentramento davanti alla base con microfono aperto
e l’affissione di cartelli in cui si chiede la smilitarizzazione e la
riconversione
dell’aeroporto da militare in civile con il ritorno a casa delle truppe
USA ( attualmente più di 5000 soldati sono di stanza qui).
Niente da fare:
il cordone di polizia è imponente, i funzionari ci portano in giro con
finte trattative e manovre dilatorie. Dopo essere scesi dai mezzi e aver
improvvisato un piccolo corteo ci sediamo a terra per un sit-in di protesta.
Dopo sembra che vogliano concederci il passaggio di una delegazione che
vada fino ai cancelli, urliamo in coro NON VOGLIAMO UNA DELEGAZIONE
VOGLIAMO
IL RISPETTO DELLA COSTITUZIONE. Acquistiamo forza morale perché di fronte
ad un territorio sovrano violato da una potenza straniera, di fronte
all’art’
21 che garantisce la libertà di manifestare anche i più incalliti funzionari
si mettono a trattare. Riusciamo a fare una catena umana di tutti che riesce
ad avvicinarsi il più possibile alla base, ma alla fine solo pochi riescono
ad arrivare ai cancelli e appendere i cartelloni, facendo nel contempo una
performance con delle forbici giganti con cui mimano il taglio delle reti.
Ci siamo collegati via cellulare con Aviano dove contemporaneamente c’è
la tappa della carovana del Nord Est che chiede la smilitarizzazione della
base.
Sembrano molto caricati e contenti, sono arrivati alla base militare
e non hanno avuto problemi con la polizia. Noi siamo arrabbiati perché il
comportamento delle forze dell’ordine di Catania è stato vessatorio.
Stasera continuiamo, si è unito alla Carovana in pianta stabile fino a Roma
Angelo Mastrandrea per il Manifesto. Alla festa della pace di stasera
parteciperà
anche lui e anche Dino Frisullo, indimenticabile amico, che stasera
attraverso
la sua poesia scritta il 20 marzo ci trasmetterà il suo spirito di lotta
e il suo amore per gli oppressi. La Sicilia di pace è qui. Questo non è
un report, ma mi andava di raccontare così.