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PS Dopo il risultato elettorale: effetto boomerang!

Publie le giovedì 18 marzo 2004 par Open-Publishing

Nonostante il regime di monopolio assoluto a favore del PP imposto col pretesto degli atten-tati,
gli elettori spagnoli hanno scoperto di essere stati ingannati con l’insistenza sulla “pista
basca” e hanno pensato al peggio. Un vero effetto boomerang.

Ma si tratta di una vicenda che interessa molto anche noi: l’aumento del numero di votanti ha
dimostrato che la maggior parte degli astensionisti degli ultimi anni appartenevano all’area della
sinistra delusa dalla corruzione del PSOE e dall’inconsistenza di Izquierda U-nida, come è accaduto
in Italia dopo i vari governi di centrosinistra. In Spagna molti hanno deciso di tornare a votare,
dimostrando che se erano fuori dalla lizza elettorale, non avevano smesso di pensare, e hanno
inflitto un duro colpo alla spudorata arroganza del PP.

Se in Spagna la maggior parte dei sondaggi indipendenti assicuravano che quasi il 90% dei
cittadini erano contrari alla partecipazione alla guerra, il rientro in scena di parte degli
asten-sionisti non poteva non colpire il PP che nella guerra si era lanciato spudoratamente.

La Spagna ha pagato con duecento morti la partecipazione a una guerra insensata che ha
moltiplicato il terrorismo, guerra decisa contro la volontà espressa in enormi manifestazioni dall’opinione
pubblica. Qualcuno ha scritto giustamente che questa cifra sembra spaventosa perché si tratta di
europei, mentre in un solo giorno in Iraq ne sono morti trecento nella guerra civile provocata
dall’occupazione, come in decine delle guerre “asimmetriche” fatte dagli Stati Uniti in paesi
sventurati come Panama, i morti superavano di molto quelli delle Due Torri. È vero, ci sono due pesi e due
misure, per il solito eurocentrismo. Comunque quei 200 morti hanno pesato sull’opinione pubblica,
e hanno ricordato cos’è la guerra infini-ta a chi se ne era dimenticato, e ha spinto milioni di
spagnoli a scendere in piazza, e poi a tornare a votare per punire chi aveva voluto la guerra e
dimostrato clamorosamente di aver mentito allora e oggi..

Va chiarito tuttavia che la sconfitta del PP non è una vera vittoria del PSOE, che nonostante il
rinnovamento dell’immagine col giovane Zapatero, resta il partito che ha governato la Spagna in
modo non diverso da Aznar, e per alcuni aspetti (la corruzione, gli omicidi extra-giudiziali) perfino
peggiore. Zapatero ha già annunciato che non farà molti cambiamenti nella politica del governo, e
si era già dichiarato disposto a prolungare la permanenza in Iraq con argomenti simili a quelli di
Rutelli e Fassino. La guerra sarà dunque il banco di prova.

Il PSOE comunque avrà bisogno dei voti di Izquierda Unida e dei nazionalisti moderati ca-talani e
baschi. Vedremo se IU sacrificherà il suo già non grande prestigio alla prospettiva di governare a
ogni costo. In ogni caso, prima di preoccuparci per il futuro, rallegriamoci per-ché il miserabile
delfino di Aznar, Rajoy, è stato punito per le sue menzogne. Auguriamoci che accada anche in
Italia per i partiti e i parlamentari che mentono (in tal caso, tuttavia, c’è da domandarsi quanti ne
rimarrebbero nelle due camere...).