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Palestina: rilasciato Giordano, arrivano i ciclisti

Publie le giovedì 2 settembre 2004 par Open-Publishing

de Amnesty International

Dopo i terribili attacchi suicidi contro due autobus a Be’er Sheva, nel sud di Israele, rivendicati da Hamas, Amnesty International ha ribadito per l’ennesima volta la propria condanna e ha invitato i gruppi armati palestinesi a “porre fine agli attentati suicidi e agli altri deliberati attacchi contro la popolazione civile israeliana”. Da parte del corpo civile di pace dell’Operazione Colomba arriva un messaggio di vicinanza alla popolazione di Be’er Sheva. Nel comunicato viene sottolineato come esistono molte associazioni di cittadini palestinesi e israeliani che collaborano per la costruzione di un futuro comune, al di fuori della logica di contrapposizione che alimentala spirale della violenza.

Da non dimenticare la manifestazione che lo scorso 27 agosto ha visto assieme almeno 2.000 persone tra palestinesi e israeliani che hanno sostenuto il messaggio per una soluzione nonviolenta del conflitto portato da Arno Ghandi, nipote del Mahatma e presidente della Fondazione Ghandi. Alla manifestazione erano presenti il Primo Ministro palestinese Abu Ala, l’israeliano Uri Avneri, il Muftì di Gerusalemme, il Vescovo Anglicano di Gerusalemme e il rappresentante della Chiesa Ortodossa.

Si è conclusa la travagliata vicenda dell’attivista Giordano Tommasi che lo scorso 27 agosto, al termine della manifestazione pacifista era stato arrestato in Israele a causa del suo diniego di consegnare le riprese effettuate per documentare il comportamento dell’esercito israeliano nei confronti di un ragazzo americano, Peter L, anche lui fermato per il solo fatto di portare sulle spalle una bandiera palestinese. Con l’accusa di "spionaggio”, Giordano è stato sottoposto a pesanti maltrattamenti e interrogatori. Contrariamente alla sentenza del giudice che ne ordinava l’immediata scarcerazione, è stato trattenuto dalla polizia per "motivi di sicurezza" ed è stato tradotto al carcere di Tel Aviv. Tutto questo senza che i famigliari fossero messi al corrente di alcunché, se non da una telefonata nel pomeriggio di domenica, da parte di una cittadina italiana occasionale testimone dell’accaduto. Alla vigilia della seduta fissata per il ricorso alla Corte Suprema, l’Ambasciata Italiana a Tel Aviv si dichiara all’oscuro di tutto ciò, come delle inumane condizioni della detenzione. Infine dopo una estenuante contrattazione fra l’accusa - che rappresenta il Ministero degli Interni - e gli avvocati che difendono Giordano e Peter, si e’ giunti ad una amara conclusione: Giordano sara’ deportato al piu’ presto, Peter continuera’ a marcire in carcere fino al prossimo processo, in data da stabilire.

Unico risultato ottenuto è stato che Giordano non è stato considerato un "criminale" dato che a suo carico nessuna corte e’ riuscita a provare nulla. Intanto l’americano Peter rimane in carcere e da notizie trapelate si sa che le sue condizioni siano preoccupanti.

Fino all’11 di settembre una carovana per la pace di una ventina di ciclisti attraverserà l’Italia passando per città come Milano, Parma e Roma. “The Peace Cycle” è il nome della carovana partita in agosto da Amsterdam per toccare dodici capitali europee con una tappa a Roma prevista per domenica 5 settembre per poi raggiungere Gerusalemme al fine di portare un messaggio di pace e di convivenza tra le diverse culture. Oltre alle diverse iniziative organizzate dai gruppi locali, saranno raccolti durante il viaggio fondi per l’invio di aiuti umanitari alla popolazione palestinese. Il "Giro della Pace" racconta in maniera più che simbolica l’esistenza di una parte di mondo che crede nella possibilità di un percorso che, seppur lungo e faticoso, possa condurre ad una integrazione tra i popoli e le culture e non ad una separazione attraverso muri o barricate. L’iniziativa è promossa da organizzazioni internazionali tra cui la Palestine Solidarity Campaign e gli Ebrei contro lo sionismo. La diversità tra i promotori evidenzia come l’idea di pace e rispetto tra i popoli sia più forte dei diversi credi politici o religiosi. [AT]

http://unimondo.oneworld.net/article/view/93270/1/