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Per non dimenticare Sabra e Chatila

par Per non dimenticare Sabra e Chatila

Publie le lunedì 16 settembre 2013 par Per non dimenticare Sabra e Chatila - Open-Publishing

Duemila abitanti palestinesi e libanesi dei campi di Sabra e Chatila, alla
periferia di Beirut, vennero massacrati dal 16 al 18 settembre del 1982 dai
miliziani delle Falangi libanesi e delle forze filo-israeliane del Libano
meridionale comandante dal maggiore Haddad, sotto la supervisione e con il
sostegno logistico dell’esercito israeliano che aveva occupato da poche ore
Beirut ovest.

Pochi giorni prima le forze multinazionali americane, francesi e italiane
che avrebbero dovuto difendere i campi profughi dopo la partenza da Beirut
dei fedayin palestinesi e far rispettare l’impegno isrealiano a non entrare
nella parte occidentale della città assediata dal giugno precedente, si
erano prematuramente ritirate lasciando mano libera agli assassini. A
diciott’anni di distanza non solamente nessuno ha pagato ma le vittime
dell’eccidio ancora non hanno ricevuto una degna sepoltura. Di quasi mille
corpi non si è saputo più nulla. La più grande e nota delle fosse comuni,
situata all’ingresso del campo di Chatila, a pochi passi dall’ambasciata
del Kuwait, è ridotta ad uno squallido campo polveroso nel quale vengono
gettate le immondizie di un vicino mercato e detriti di ogni genere. Non
una lapide, un segno che ricordi la presenza delle fosse comuni, che inviti
al loro rispetto.

Il disprezzo con il quale sono trattate le vittime di Sabra e Chatila
costituisce un intollerabile insulto non solo nei loro confronti ma anche
dei più basilari principi di umanità. Per questa ragione facciamo appello
all’opinione pubblica italiana e internazionale, agli uomini di cultura,
alla galassia delle Ong, ai politici, ai semplici cittadini, perché
chiedano alle autorità e alle forze politiche libanesi, con le quali il
nostro paese ha ottimi rapporti di cooperazione, che venga resa giustizia
alle vittime del massacro dando loro una degna sepoltura. Che il loro
sacrificio venga ricordato con una lapide, un monumento, un segno che aiuti
a non dimenticare il dramma del popolo palestinese ancora esule dalla
propria terra.

A tal fine, per esprimere alle autorità e alle forze politiche locali tali
sentimenti e portare la solidarietà di noi tutti alle famiglie delle
vittime palestinesi e libanesi del massacro proponiamo inoltre l’invio a
Beirut di una delegazione di parlamentari e uomini di cultura il prossimo
sedici settembre anniversario della strage.

Il comitato "Per non dimenticare Sabra e Chatila"

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