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Perché Reporters senza frontiere si accanisce contro Cuba?

Publie le lunedì 13 settembre 2004 par Open-Publishing

Dazibao


Appena pubblicato il dossier di Robert Ménard

ALCUNE settimane fa si sono riuniti a Parigi, in un lussuossisimo salone dell’albergo Intercontinental, 93 personalità -tra le più note di Francia- per partecipare a un’asta di camere forografiche a perdere che erano state utilizzate per scattare istantanee delle loro vite private. L’originale idea ha attirato un numeroso pubblico tra le mura dorate di quell’immensa sala.

Quest’assemblea spettacolare è stata convocata dall’ONG più rumorosa dell’Esagono, Reporters senza frontiere, e dal suo Segretario Generale Robert Menard. Nell’elenco dei partecipanti, che Menard si è affrettato a pubblicare nel suo sito web, c’erano i nomi di celebrità la cui fama va al di là delle frontiere francesi.

C’erano le attrici Juliette Binoche, Sophie Marceau, Laetitia Casta, i cantanti Renaud, Maxime Le Forestier, Patrick Bruel e Francis Cabrel, i registi Claude Chabrol e Calude Zidi, il sarto Karl Lagerfeld.

L’obiettivo evidente di questa riunione era raccogliere soldi per lo scopo dichiarato di Reporters senza frontiere: "La difesa della libertà di stampa".

Un obiettivo nobile che nessuno rifiuta di sottoscrivere.

Con gli anni Robert Menard è riuscito a diventare, non solo a Parigi ma anche all’estero, un riferimento universale su questo tema.

"Quando si tratta di Cuba però tutto nel suo curriculum fa di lui un agente della CIA", sostiene Jean-Guy Allard, giornalista canadese che risiede all’Avana, in Le Dossier Robert Menard - Pourquoi Reporters sans frontières s’acharne sur Cuba (ll dossier Robert Menard - Perché RSF si accanisce contro Cuba?).

In una recente intervista, l’ex agente dei servizi segreti cubani Néstor Baguer raccontava i particolari del suo incontro con Menard - che lo voleva reclutare-, avvenuto il 20 settembre 1998 quando Baguer occupava la carica di Presidente dell’Associazione dei giornalisti "indipendenti".

Nella sua testimonianza, Baguer ha spiegato che l’atteggiamento di Menard è identico a quello degli agenti dei servizi segreti.

A Miami, la socia di Menard, Nancy Pérez Crespo, ha sviluppato dalla cantina del suo bungalow una vera rete di agenzie cubane di informazione cosiddette indipendenti, la cui pretesa "indipendenza" viene garantita dalle sovvenzioni milionarie dell’United States Agency for lnternational Development (USAID) e della National Endowment for Democracy (NED), che lavorano per la Central Intelligence Agency (CIA).

La rete di Nancy Crespo é apertamente legata ad una rete di individui che hanno attivamente partecipato alle raccolte di fondi a favore del terrorista internazionale Luis Posada Carriles e dei suoi complici recentemente indultati a Panama. Inoltre ha guidato la campagna di liberazione di Orlando Bosch, definito dall’FBI il terrorista più pericoloso del continente.

La rete fa parte di quelle che hanno combattuto con odio e fanatismo prossimi all’isteria il ritorno a Cuba del bambino Elián.

Sono state quelle persone a consegnare la Casa Bianca a G. W. Bush trafficando con le elezioni del sud della Florida.

L’autore descrive anche le connessioni sospette tra Ménard e le grandi fortune del mondo francese dei mass media che lo hanno reso intoccabile da tutta la stampa di quel paese.

ll dossier Robert Menard - Perché RSF si accanisce contro Cuba?, di Jean-Guy Allard, è stato pubblicato da Lanctôt Editeur, Montreal, Canada (
www.lanctotediteur.qc.ca )

http://www.granma.cu/italiano/2004/septiembre/mier8/37menardr.html