Home > Pericu non torna indietro
Il sindaco Giuseppe Pericu convocherà con ogni probabilità giovedì, dopo la
prossima tornata di incontri a Roma sulle acciaierie di Cornigliano, i
consiglieri comunali di Rifondazione comunista che si sono autosospesi
formalmente ieri dall’attività di consiglio e delle commissioni per
ascoltare le loro ragioni. Ma sulla delibera di giunta che ha scatenato la
bufera in maggioranza, la costituzione di parte civile contro 26
manifestanti imputati
di devastazione e saccheggio nei giorni del G8, Pericu non intende fare
retromarcia, convinto che si tratti di un atto amministrativo, e non
politico, corretto.
E’ questo l’esito della seduta di ieri della giunta e
della maggioranza (assente Rifondazione) in cui è stato esaminato il bilancio
2004 (confermate le difficoltà soprattutto per i prossimi due anni, non è
escluso l’aumento dell’Ici già da questo). Dal sindaco, nessuna
dichiarazione ufficiale (Rifondazione si è autosospesa, ha chiesto il
ritiro della delibera... «Non ho ricevuto nessuna istanza in questo senso»,
è la replica), ma la sua posizione appare chiara.
«Per ricominciare a parlare, io voglio delle scuse e credo che le aspetti
anche il sindaco, dopo quello che è accaduto in consiglio comunale», dice
Claudio Gustavino, capogruppo della Margherita.
Con Rifondazione è molto irritato anche Franco Maggi, che guida la
delegazione ds, secondo il quale il profilo altamente democratico del
sindaco è fuori discussione: «In consiglio ci è stato teso un agguato, i
cori “Genova libera”... ma da chi? Quanto a libertà, credo di non dover
prendere lezioni da nessuno. E’ proprio la democrazia che ha consentito
certi comportamenti».
Azioni dei no global che il vicepresidente della Regione, Gianni Plinio,
vorrebbe vedere puniti e invita il presidente del consiglio comunale,
Emanuele Guastavino, a denunciare chi ha «provocato i disordini ».
Guastavino replica: «Valuterò, è stata una seduta concitata, concitata, ma
non credo sia il caso di inasprire il clima». Plinio sollecita anche Pericu
a «condannare fermamente i gravi atti di violenza» e il prefetto Giuseppe
Romano a valutare l’opportunità di procedere, «alla chiusura di quei centri
sociali responsabili di sistematiche azioni illegali e violente».
La retromarcia da parte della giunta è finora l’unica soluzione possibile,
per Rifondazione, per uscire dalla crisi politica. «Arci, Uisp,
Legambiente, consiglieri ds la pensano come noi, ma finora siamo solo noi a
metterci la faccia»,dice Bruno Pastorino, segretario provinciale. Anche il
senatore Francesco Martone dei Verdi ha chiesto ieri un «ripensamento»,
ricordando come Giulietto Chiesa, presidente onorario del Comitato verità e
giustizia, le parole pronunciate del sindaco Pericu: «I danni più gravi per
la città di Genova sono soprattutto morali». Martedì si riunirà il comitato
politico di
Prc: prevista la presenza di Patrizia Sentinelli, della segreteria nazionale.
Il caso Genova ha ampiamente superato i confini della città.
dal secolo xix