Home > Posizione Arci su processi G8
La Segreteria dell¹arci di Genova si è riunita per valutare le questioni
emerse sulla scelta del Comune di costituirsi parte civile al processo ai
manifestanti del G8 che si aprirà il 2 marzo, e per esaminare la situazione
che quella scelta ha creato in città e nelle istituzioni coinvolte.
Riteniamo che, dato il livello di tensione che si è creato, sia necessario
con il contributo di tutti ristabilire un clima più sereno e più corretto
per far sì che si riescano a valutare nel miglior modo possibile tutte le
opzioni e le posizioni in campo.
Ribadiamo la necessità che sia istituita una Commissione parlamentare di
inchiesta, perché è l¹unico strumento politico concreto per fare piena luce
sulle vicende di quei tre giorni. C¹è necessità infatti che indagine
politica e percorsi processuali marcino assieme: su una vicenda così
complessa la mancanza di uno dei due lati della verità e l¹accertamento
delle responsabilità anche politiche sulla gestione dell¹ordine pubblico
rischia di consegnare alla storia dei risultati parziali e forse
ingannevoli.
Abbiamo sempre apprezzato il ruolo che il Comune di Genova, e il Sindaco
Pericu in particolar modo, hanno giocato nella vicenda del G8. Il Sindaco ha
sempre espresso la necessità che fosse istituita una Commissione
parlamentare di inchiesta e ha sempre espresso piena fiducia nell¹operato
della magistratura senza volerne mai giustamente - discutere nel merito le
scelte.
Questo ci da gli elementi per credere che la scelta del Comune di Genova di
costituirsi parte civile ai processi del 2 di marzo non rappresenti una
inversione di tendenza rispetto alla linea sin qui tenuta dal Sindaco.
Crediamo quindi che la costituzione in parte civile non debba essere letta
come una valutazione politica e un giudizio che il Comune da sull¹andamento
di quei tre giorni.
E¹ indubbio tuttavia come è emerso nelle giornate scorse che il
³semplice atto amministrativo² ha assunto giocoforza anche delle valenze
politiche, visto che riguardano fatti che rappresentano ancora una ferita
aperta della città e del Paese.
Pertanto forse sarebbe opportuno che l¹amministrazione comunale e tutte le
realtà politiche della maggioranza senza che nessuna di esse possa
chiamarsi fuori contribuiscano a evidenziare con chiarezza nei modi e
nelle forme che ritengono più opportune e più incisive, che l¹atto compiuto
dal Comune non è - e non deve essere - una presa di posizione politica sul
complesso di quei tre giorni.
Qualcuno ha proposto che a questo punto il Comune dovrebbe costituirsi parte
civile anche su Diaz e Bolzaneto. Noi non siamo sicuri che un atto del
genere ammesso che sia tecnicamente possibile sia un¹ipotesi da
perseguire. Sia chiaro: in quei luoghi sono state commesse infamie
inaccettabili che vanno accertate e punite. Ma la scelta di costituirsi
parte civile non correrebbe il rischio di rafforzare l¹idea che il Comune
debba giocare in sedi improprie un ruolo politico su quelle giornate?
Crediamo che le discussioni debbano trovare sempre le sedi idonee per avere
luogo in modo corretto ed efficace. Che la Magistratura faccia la sua parte,
che i luoghi della politica facciano la loro, che il Governo conceda la
Commissione parlamentare d¹inchiesta e che il Comune tuteli gli interessi
della comunità genovese in modi che non possano essere equivocati.
E allora, se si deve parlare di un atto compiuto per ³risarcimento danni²,
si può per esempio valutare che il Comune decida solo alla fine di tutti i
processi, Diaz e Bolzaneto inclusi e valutando caso per caso di aprire
cause civili contro chi ha danneggiato beni della comunità?
Per la segreteria dell’arci di Genova
Il Presidente Arci Genova
Mauro Cafasso
Il Presidente Arci Liguria
Massimiliano Morettini