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Prato, padroni cinesi stronzi come quelli italiani
par Giorgio Cremaschi
Publie le martedì 3 dicembre 2013 par Giorgio Cremaschi - Open-Publishing2 commenti

A Prato sono stati uccisi, come alla Tyssen krupp, non sette cinesi, ma sette operai vittime in Italia dello schiavismo della globalizzazione
Le persone bruciate vive nelle fabbriche tessili segnano la storia dello sviluppo industriale e delle condizioni di lavoro. La stessa data dell’8 marzo ricorda la strage di operaie avvenuta per il fuoco più di un secolo fa negli Stati Uniti.
Dopo aver percorso il mondo con la sua devastazione costellata di stragi di lavoratori, ora, grazie alla crisi, la globalizzazione torna là da dove era partita, e anche da noi si muore come nel Bangladesh o in Cina. Negli Stati Uniti questi laboratori di migranti che si installano nelle antiche zone industriali li chiamano "swet shops", fabbriche del sudore.
Da noi la strage di operai cinesi a Prato è stata presentata cercando la particolarità estrema, quasi come fatto di costume.
Si è messo l’accento sulla particolare chiusura in sé della comunità cinese, fatto assolutamente vero, quasi per derubricare quanto avvenuto. E soprattutto per non affrontare la questione vera, che in Italia la produzione industriale e il lavoro nei servizi stanno affondando nelle condizioni di quello che una volta si chiamava terzo mondo.
La questione non è che i morti sono cinesi, ma che in Italia si lavora come schiavi per paghe vergognose, e che questo può toccare a tutti. Perché c’è chi ci guadagna a mettere il proprio marchio su ciò che viene fatto per pochi centesimi, e la svalutazione dei nostri redditi ci pesa un po’ meno se possiamo comprare indumenti a basso prezzo.
Prima si dovevano trasportare da lontano le merci prodotte dagli schiavi, ora la strada è più corta perché gli schiavi li abbiamo in casa. I margini di profitto crescono con la schiavitù a chilometro zero.
Se non si ferma la macchina infernale della globalizzaIone, se non si ridà forza e dignità al lavoro quale che sia il colore della pelle o il taglio degli occhi di lo fa. Se si continua a parlare di competitività e produttività a tutti i costi. Se si continua ad accettare come fatto inevitabile che il lavoro sia sfruttato qui, tanto sennò lo sfruttano lì.
Se continueremo a considerare con riprovazione domenicale ipocrita, il culto che Papa Francesco ha chiamato del Dio Denaro. Se continueremo a sprofondare verso il capitalismo ottocentesco, di quel capitalismo subiremo sempre di più la ferocia.
Se vogliamo fermarci, cominciamo a dire che a Prato son stati uccisi sette operai, come alla Tyssen krupp di Torino. Non sette cinesi, ma sette operai vittime in Italia dello schiavismo della globalizzazione.
http://popoff.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=92295&typeb=0
Messaggi
1. Prato, padroni cinesi stronzi come quelli italiani , 6 dicembre 2013, 11:19
E’ una vergona, una vergogna per tutta l’Italia che si tolleri lo schiavismo qui in casa nostra. E’ una vergogna che si tolleri e, sotto sotto, si incoraggi lo schiavismo "per non fare andare in Cina le nostre aziende di alta moda" (quelle che pagano un vestito 5 euro e te lo rivendono a mille). E’ una vergogna che polizia, ispettori del lavoro, sindacalisti, giornalisti,politici e magistrati sappiano ma non facciano assolutamente niente per fermare questo obbrobrio che ci fa tornare indietro ad un oscuro medioevo con pochi cinesi e tanti italiani che si arricchiscono sfacciatamente alle spalle di tantissimi " servi della gleba" costretti a vivere in condizioni che definire disagiate( come hanno fatto tanti telegiornali in questi giorni) è un dolce eufemismo. Già, ma loro, i cinesi, non fanno notizia, non sbarcano con i barconi e quindi la Lega non può dire " affondiamoli", sono silenziosi, vivono con una ciotola di riso al giorno in stanzoni dove dormono in venti, non si ubriacano, non rubano, non "violentano le nostre donne"( sempre per usare il vocabolario dell’ultradestra) e quindi non ci fanno pietà, la destra in questi casi approva, i benpensanti tacciono e vanno in chiesa a pregare, i giornalisti non fanno articoli su di un argomento così poco interessante come lo schiavismo in Italia, c’è sempre qualche articolo più importante come l’ultimo tweet di Belen o la foto di Berlusconi con Dudù, le banche tacciono finchè i depositi ingrassano i loro conti, da dove vengono i milioni che qualcuno deposita non interessa a nessuno( il redditometro ovviamente esiste per gli operai e gli artigiani mica per gli schiavisti). Vergogna, vergogna, vergogna!!!!!!michele
2. Prato, padroni cinesi stronzi come quelli italiani , 7 dicembre 2013, 17:53, di manuele
Hai ragione caro Cremaschi, ma i tuoi colleghi sindacalisti pratesi dove stavano : sordi e ciechi anche loro ????
Non mi risulta che a Prato sia mai stato indetto un bello sciopero generale per protestare a favore degli "schiavi che abbiamo in casa "!!