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Processo G8, tra testimoni Fini ma non Berlusconi
Publie le mercoledì 17 marzo 2004 par Open-PublishingGENOVA (Reuters) - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non
deporrà come testimone al processo a Genova contro i dimostranti che
presero parte ai disordini che sconvolsero il capoluogo ligure durante
il G8, nel luglio del 2001.
Lo ha deciso oggi il presidente della seconda sezione penale del
tribunale di Genova, che ha ritenuto "irrilevante" la richiesta della
difesa per la deposizione del premier, ma ha invece ammesso a
testimoniare il vicepremier Gianfranco Fini.
La decisione dei giudici, emersa durante la terza udienza del processo
in corso a Genova contro 26 manifestanti imputati di devastazione e
saccheggio, è destinata a riaccendere le polemiche sul modo in cui
governo e polizia gestirono l’emergenza di quei giorni.
Berlusconi, che resta parte civile nel processo, avrebbe dovuto fornire
la propria testimonianza sui preparativi del G8 e sui danni morali e
d’immagine subiti dall’Italia per i fatti accaduti al vertice.
Oltre a Berlusconi, il collegio non ha ritenuto di dover ascoltare le
testimonianze dell’allora procuratore capo Francesco Meloni, e del suo
attuale successore Francesco Lalla, all’epoca dei fatti procuratore
aggiunto, in quanto condussero le indagini sui disordini.
Dei 106 testimoni richiesti dagli avvocati della difesa, il giudice ha
invece ammesso a deporre uomini politici e responsabili della polizia
tra i quali il vicepremier e leader di An Gianfranco Fini, Gianni De
Gennaro, capo della polizia nel 2001, il parlamentare di Alleanza
Nazionale Filippo Ascierto, l’ex questore di Genova Francesco Colucci,
il sindaco genovese Giuseppe Pericu, il leader del movimento dei
Disobbedienti Luca Casarini, il portavoce Vittorio Agnoletto e alcuni
giornalisti e fotografi.
I pm hanno a loro volta presentato una lista di 147 testimoni. La
prossima udienza del processo è stata fissata a martedì prossimo.