QUESTA NON È LA MIA GUERRA

Un altro morto in Afganistan?
Questa non è la mia guerra, ho sempre ripudiato la guerra ed ogni rumore di morte non mi appartiene, non provo sollievo nel vincerla, non provo dolore per la... morte dei militari che la combattono. Ricordo ancora quei falsi discorsi politici quando sostituivano la parola guerra con missione di pace, forse perchè l’avallo della chiesa e dell’ignoranza italica sarebbe scontata con la parola pace.
Questa non è la mia guerra e io ripudio la guerra anche se sbotto per nulla e da ragazzo mi azzuffavo con i compagni forse perchè sapevo e so che mi avrebbero perdonato, in fondo la follia non mancava nella mia esistenza.
Questa non è la mia e non ci sarà mai una guerra che io possa condividere, anche se dentro sono rivoluzionario ed amo leggere Che Guevara, ma di tutt’altra pasta e amore è la rivoluzione. I militari e i governanti per i funerali di stato non mi appartengono, non faccio parte della schiera che porta fiori, semplicemente mi giro.

Questa non è la mia guerra e io provo dolore per quei padri che hanno perso la vita per 800 euro al mese o poco più, sui cantieri, per un ragazzo depresso che si è impiccato poiché non vedeva prospettive per il suo futuro, per i suicidi relegati nelle cronache regionali, a loro farei funerali di stato. Per loro verserei lacrime, per loro scenderei in piazza e il mio rigurgito antifascista non avrebbe limite e, quella si, che sarebbe la mia guerra. La mia guerra la combatto ogni giorno vivendo, sostenendo i miei ideali senza abbassare la testa alle minacce.
Questa è una guerra inutile e dannosa, pare che lo sappiano tutti, tranne i soldati e, scusatemi, se son brusco, ma con essi non ho nulla da spartire.