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Qualcuno ricorda dov’è la Palestina?

Publie le mercoledì 18 agosto 2004 par Open-Publishing

L’attuale governo di Israele stà riducendo sempre più i territori di quello che rimane della Palestina mediante ignobili azioni degne delle efferatezze commesse dai regimi dittatoriali nel secolo scorso.

Di seguito lo stralcio di un rapporto di Amnesty International.

ISRAELE E I TERRITORI OCCUPATI
Detenzioni di massa...

Introduzione

Ci hanno tutti ammanettati e fatto sedere su un terreno sassoso. Non ci hanno dato cibo e quando abbiamo chiesto dell’acqua ce l’hanno rovesciata addosso. Le manette erano strette e quando al nostro arrivo ci hanno tolto la benda dagli occhi ho visto alcune persone con le mani nere e gonfie. Abbiamo detto ai soldati che le manette ci tagliavano i polsi, ma loro ci hanno risposto che non c’era alternativa. Abbiamo cominciato a piangere e a gridare implorandoli di allentare la manette. Faceva molto freddo e alcuni di noi indossavano solo una maglietta ed erano senza scarpe. Non ci hanno permesso di andare al gabinetto e così abbiamo dovuto liberarci lì dove eravamo. Alle 3 e mezza del mattino abbiamo cominciato a tremare e a battere i denti per il freddo.

Majdi Shehadeh era uno degli oltre 800 Palestinesi arrestati al campo profughi di Tulkarem in Cisgiordania dalle Forze di Difesa Israeliane (FDI) a inizio marzo del 2002. Fu arrestato l’8 marzo. Gli dissero di togliersi i vestiti dalla cintola in su e fu lasciato così per un’ora, e poi fu trasferito in Israele in un kibbutz prima di essere rilasciato il giorno successivo senza alcuna accusa. Amnesty International lo ha intervistato il 20 marzo 2002. Il suo racconto dei maltrattamenti subiti è simile a quello di molti altri palestinesi intervistati dall’organizzazione, che sono arrestati dalle FDI dopo il 27 febbraio 2002.

Questo rapporto si basa sulle testimonianze raccolte nel corso varie visite effettuate dai delegati di Amnesty International in Israele e nei Territori Occupati tra marzo e maggio 2002, e su altre ricerche condotte dall’organizzazione. Il rapporto è incentrato sulle detenzioni arbitrarie di massa e sui maltrattamenti inflitti a palestinesi durante le incursioni israeliane nelle aree residenziali palestinesi dopo il 27 febbraio 2002. L’arresto di oltre 8500 palestinesi tra il 27 febbraio e il 20 maggio 2002 è stato accompagnato da un schema ricorrente di trattamenti crudeli, inumani e degradanti. Alcuni detenuti sono stati ripetutamente sottoposti a percosse e ad altre torture. La maggior parte di coloro che sono stati arrestati all’inizio di aprile sono rimasti in incommunicado in condizioni degradanti. Si è registrato un aumento dell’uso della detenzione amministrativa che permette di trattenere i detenuti a tempo indeterminato senza alcuna accusa o processo.