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RIFIUTI: EMERGENZA IN CAMPANIA, TIMORI ORDINE PUBBLICO
Publie le martedì 9 marzo 2004 par Open-PublishingRIAPERTA DISCARICA IN IRPINIA, RESIDENTI PRONTI ALLA RESISTENZA
(ANSA) - NAPOLI, 8 MAR - La Campania è sempre più stretta
nella morsa dell’ennesima emergenza rifiuti mentre nei centri
dove hanno sede le discariche cresce la protesta e si temono, a
cominciare dalle prossime ore, tensioni tra manifestanti e forze
dell’ordine: molte città e numerosi centri, grandi e piccoli,
della Campania, sono di nuovo alle prese con l’immondizia che
invade strade e marciapiedi.
Il commissario di governo, Corrado Catenacci, al termine di
un vertice, ha deciso la riapertura per 30 giorni della
discarica di Difesa Grande, nei pressi di Ariano Irpino. Il
provvedimento sarà notificato nelle prossime ore alle autoritÃ
interessate ma trova l’opposizione del presidente del consorzio
Avellino 2 mentre il presidente dell’Amministrazione provinciale
di Avellino, Francesco Maselli, critica il presidente della
giunta regionale, Antonio Bassolino, che ha lasciato l’incarico
di commissario di governo. Proprio ad Ariano è forte la
protesta contro la riapertura della discarica ma Catenacci
sembra intenzionato ad andare avanti tanto che l’ordinanza sarÃ
notificato anche alle forze dell’ordine.
In molte zone della Campania il servizio di raccolta, da
sabato scorso, è stato sospeso a causa del blocco dei sette
impianti Cdr (combustibile da rifiuti), cinque già chiusi
mentre altri due lo saranno entro domani, andati in tilt dopo
che le uniche tre discariche in attività sono state occupate
dai manifestanti, come ad Ariano Irpino (Avellino) e Parapoti
(Salerno) o chiuse cautelativamente dalla magistratura come
quella di Santa Maria la Fossa, in provincia di Caserta. A
rendere più inquietante lo scenario, c’é da registrare
l’incendio, allo stato misterioso, che dalle prime ore di
stamane si è sviluppato nell’impianto Cdr di Casalduni
(Benevento) dove centinaia di ecoballe stoccate nei piazzali
sono andati in fiamme.
I sindaci, preoccupati per le conseguenze igienico-sanitarie
derivanti dai rifiuti che cominciano ad invadere le città , sono
alla ricerca di aree stoccaggio momentanee ( il commissario
straordinario del comune di Avellino ha requisito un’area nei
pressi dello stadio dove verranno trasferiti i cassoni con le
prime 120 tonnellate di rifiuti raccolti in strada), in attesa
che qualcosa o qualcuno sblocchi la situazione destinata, con il
trascorrere delle ore, a peggiorare tanto da far prevedere ai
dirigenti dell’Arpac regionale che "se non si troveranno
soluzioni nel giro di pochi giorni, i rifiuti arriveranno ai
secondi piani dei palazzi e si renderà necessario la presenza
dell’esercito nelle strade".
Il fronte più caldo della protesta si è intanto spostato in
provincia di Avellino: le uniche risposte immediate
all’emergenza che si sta dilatando sull’intero territorio
regionale, fanno infatti riferimento alla discarica di Difesa
Grande di Ariano Irpino, che avrebbe ancora volumi disponibili.
Ma dalla scorsa settimana centinaia di persone presidiano la
discarica, paralizzando il traffico automobilistico sulla
statale 90, e sono determinate ad impedire la riapertura
dell’impianto prevista per altri trenta giorni a partire da
domani: un centinaio di mezzi agricoli e trattori stanno
prendendo posizione sulla statale 90 delle Puglie per bloccare
il transito ai compattatori in arrivo a Difesa Grande a partire
dalle prime ore di domani. Migliaia di persone, in prima fila
donne e bambini, annunciano la formazione di una catena umana
per opporsi al passaggio dei camion.(ANSA).