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Fra gli slogan: ’Quattro B: Bush, Blair, Berlusconi e Bin Laden’, ’Osama
Bush Laden’, e torna in piazza il vecchio ’Yankee go home’
Roma, 20 mar. (Adnkronos) - ’’Siamo due milioni’’. E’ l’ultimo dato
degli organizzatori sulla partecipazione alla manifestazione per la pace
a Roma. Un dato molto diverse dalle stime ufficiose della Questura che
parlano di 250mila persone. Il corteo si chiude con un breve spettacolo
di fuochi d’artificio, la lettura di una poesia di Rachel Corrie (la
23enne pacifista americana uccisa nel marzo 2003 da un bulldozer
israeliano mentre tentava di impedire la distruzione di alcune case
nella striscia di Gaza), con sullo sfondo una riproduzione di ’Guernica’
di Picasso, quadro simbolo della volonta’ di pace.
Le bandiere sfilate in corteo sono quelle arcobaleno, dei Cobas, di
Rifondazione e Pdci, ma ci sono anche diverse bandiere palestinesi,
irachene, spagnole e i vessilli dei Ds.
Tra gli striscioni, un’enorme vignetta che raffigura il presidente del
Consiglio che tiene al guinzaglio alcuni cani raffiguranti personaggi
politici. Poi invenzioni e vecchi ’classici’. Fra i ’nemici’, quelli che
uno striscione raggruppa nelle ’Quattro B: Bush, Blair, Berlusconi e Bin
Laden’. E c’e’ anche chi sintetizza il tutto con lo stendardo ’Osama
Bush Laden’, mentre torna in piazza il vecchio ’Yankee go home’, cavallo
di battaglia di tante manifestazioni degli anni Settanta. Cosi’, tra
accenti americani e feroci critiche alla politica estera del governo
Berlusconi, spicca il grande ’appaciammece’, emblema pacifista di un
gruppo di ragazzi napoletani.
Ancora, fra i tanti striscioni: ’Contro tutti gli eserciti, contro tutte
le guerre’, quello dell’Arci: ’Con i movimenti Usa contro la guerra,
alleati per la pace’, e dei ragazzi di Attack: ’L’unica guerra giusta e’
quella alla miseria. Diritti in movimento’.
Sul palco del Circo Massimo la grande bandiera della pace che ha fatto
il giro dell’Italia. A sventolarla decine di persone, tra cui il leader
dei No global, Vittorio Agnoletto. Fa da sottofondo la canzone ’Liberi
tutti’.
Sul prato del Circo Massimo campeggia poi un lungo striscione nero che
porta la firma di Greenpeace: ’Un impegno concreto: guerra’. Lo
striscione reca l’immagine del presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi, con in testa l’elmetto militare. Si tratta dello stesso
striscione che lo scorso anno gli ambientalisti di Greenpeace hanno
esposto sull’Altare della Patria per dire no alla guerra in Iraq.
Sul palco nessun politico alla chiusura del corteo ma si alternano ai
microfoni volontari, operatori di pace, testimoni di conflitti nel
mondo. Il ’Comitato fermiamo la guerra’ legge un documento unitario
sottoscritto da tutte le associazioni che hanno aderito alla manifestazione.
Alla manifestazione partecipa anche Gino Strada. Si e’ unito allo
spezzone del corteo in cui sfila Emergency. Al momento del suo arrivo
c’e’ un grande applauso da parte dei manifestanti.
C’e’ pure una delegazione della Unione nazionale Arma dei carabinieri
guidata dal segretario Antonio Savino. ’’Siamo in piazza -spiega Savino-
per denunciare le bugie che sono state raccontate ai nostri colleghi
mandati in Iraq’’.
E’ inoltre presente la galassia cattolica con adolescenti in calzoncini
blu e fazzolettone annodato, madri di famiglia e catechisti, religiosi e
suore, e una folta rappresentanza dell’Unione delle comunita’ e
organizzazioni islamiche in Italia’’.
E poi, ancora, e’ alla manifestazione con le sue bandiere il circolo di
cultura omosessuale Mario Mieli e, tra gli striscioni, c’e’ anche quello
che dice ’Liberta’ di essere, di esistere per un’Europa senza confini.
Lesbiche, gay, bisex, trans contro il neoliberismo e contro la guerra’.
In mattinata i Disobbedienti hanno organizzato brevi sit-in a poca
distanza dell’abitazione del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
e davanti alla sede dei Ds. Tra gli slogan urlati dai manifestanti
’Berlusconi a Nassiriya’, ’Stop the global war’, ’Fassino quanto sei
struzzo - chi si astiene non si oppone’. Il segretario del partito e i
Democratici di sinistra sono stati definiti ’’ipocriti e guerrafondai’’.
Sono stati accesi alcuni fumogeni colorati al grido di ’’vergogna,
questa non e’ la sinistra’’.
Il carattere della contestazione dei Disobbedienti si e’ mantenuta su
toni decisamente goliardici: Nunzio D’Erme, consigliere comunale
protagonista anche l’altro ieri di una contestazione a una manfestazione
dell’Anci contro il terrorismo, si e’ rivolto a poliziotti e carabinieri
schierati intorno a lui con l’appellativo di ’manganelloni’. Nel gruppo
dei manifestanti, anche il deputato dei Verdi, Paolo Cento, don
Vitaliano Della Sala e il leader romano dei centri sociali, Guido
Lutrario. Il corteo si scioglie
In vista della manifestazione di oggi e’ scattato gia’ nella notte il
piano di controllo e di prevenzione predisposto dalla Questura di Roma a
tutela delle sedi istituzionali e per un tranquillo svolgimento
dell’appuntamento di oggi. A partire dalle 7.30, poi, i reparti delle
forze dell’ordine sono stati dislocati in vari punti della citta’.
Agenti e carabinieri sono stati impegnati gia’ in mattinata in un
massiccio spiegamento di forze tra piazza Venezia e via Nazionale in
occasione del transito dei Disobbedienti.