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Renzi non può essere Gramsci

par Antonio Recanatini

Publie le giovedì 14 marzo 2013 par Antonio Recanatini - Open-Publishing

“Il mio stato d’animo è tale che se anche fossi condannato a morte, continuerei a essere tranquillo e anche la sera prima dell’esecuzione magari studierei una lezione di lingua cinese per non cadere più in quegli stati d’animo volgari e banali che si chiamano pessimismo e ottimismo. Il mio stato d’animo sintetizza questi due sentimenti e li supera: sono pessimista con l’intelligenza, ma ottimista con la volontà.”
Queste parole, ancor oggi, nonostante l’abbia lette milioni di volte, migrano nei miei sogni e rallegrano i giorni, le scrisse Antonio Gramsci, un uomo con una grave malformazione, diciamo “sgobbato”. Dubito che lei, sig. renzi abbia la sensibilità per scrivere o sussurrare parole simili, sia per la povertà d’animo che la rappresenta, sia perchè in lei non spadroneggia un’indole socialista.
Il paragone impazza in questa legione costernata di follia, adempiuta in un energico grigiore, lei non può essere Gramsci e non solo perché non credo nella reincarnazione, ma perché la comparazione, oltre ad essere infame, è una manipolazione arguta.
Forse il paradosso nasce dal fatto che Gramsci venne mandato all’asilo dalle suore, ma solo l’asilo, il resto è una storia d’autore, un uomo sopra le righe, un uomo che trascorse buona parte del periodo fascista in carcere, nonostante non fosse un violento e non pippava cocaina.
I tempi sono cambiati e quelli come me lo avvertono ascoltando i monologhi dei vitelloni, inscenati in comizi stonati, con l’indulgenza plenaria di giorgio gori o casaleggio, perché ancora credo che un politico abbia un solo padrone: i suoi ideali.
Signor renzi, lei ha parlato di un vaticano antifascista, proprio quell’agglomerato con un organigramma simile ai sistemi feudalesimi dell’impero carolingio, mentre Gramsci scrisse che il vaticano rappresenta la più grande forza reazionaria esistente in Italia. Per la chiesa, sono dispotici i governi che intaccano i suoi privilegi e provvidenziali quelli che, come il fascismo, li accrescono.
Non credo che Gramsci avrebbe fatto campagna elettorale vestendo come Obama e con tanti radical chic al seguito, non era nel suo stile, non sopportava minimamente l’appoggio dei benestanti, si teneva distante da essi come fossero radioattivi, lei, invece, pare che riesca a ballare con lo stesso ritmo dei poteri occulti.
In questa terra abbandonata dalla storia, lei avrà sicuramente successo, la rottamazione per la quale prende meriti è molto più vecchia dei suoi predecessori, se lei è la risposta di questo popolo in bilico tra morte celebrale e morte clinica preferisco sentire l’odore delle bombe.
Conosco benissimo le dinamiche di questa nazione che s’appassiona per il nulla e ricorda quel paffutello con gli occhiali a girare la ruota della fortuna e a vincere nel gioco degli idioti.
Si vede benissimo che le stanno spianando la strada, ma conceda un favore a quelli come me, dica ai suoi seguaci che lei non può essere Gramsci.

(Antonio Recanatini)

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