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Rifiuti altamente tossici

par Antonio Recanatini

Publie le martedì 14 gennaio 2014 par Antonio Recanatini - Open-Publishing

C’è molta coerenza nell’ordinanza di De Magistris, quella di cui molti parlano. Come non la conoscete? l’ordinanza di controllare il dna dei cani dagli escrementi, tanto per rintracciare i proprietari che non la puliscono. Un’idea geniale, quanto innovativa, tranne che il test del dna costa sulle cento euro; quindi, conti alla mano, la cacca di un cane potrebbe costare trecento euro, tra regolamentazione e multa. Sull’etica, meglio sorvolare, si potrebbero tracciare linee di delega delle responsabilità umane, spanderle in lungo e largo, solo per guardare il degrado del conflitto politico e il decadimento culturale. Più di tutti, mi ha sconvolto l’intervista al vice sindaco di Napoli, pare abbia detto "Il progetto mira a migliorare il decoro urbano, ma allo stesso tempo a prevenire rischi per la salute pubblica e anche a ridurre il fenomeno dell’abbandono dei cani". Rischi per la salute per le feci dei cani? ben vengano gli stolti che si avvicinano alla realtà, molto strano che persone intelligenti non concepiscano il senso di manipolazione in tutto ciò. Sono allibito, sconcertato, scosso e sistematicamente diverso, la natura dello squilibrio rinvigorisce il senso di non appartenenza al bisogno impellente di distogliere l’attenzione sulle guerre sociali più crude. Uno spot, una stupida bugia, una biforcazione occulta della scienza stessa, rintracciata e rispolverata a gusto e consumo di una politica sempre più confusa, sempre più depressa, sempre più piatta. A un pedante idiota come me viene da chiedere "esiste un dna delle polveri sottili, un dna per rintracciare il degrado nella terra dei fuochi, un dna delle scie chimiche, un dna delle macchine che inquinano, un dna per gli amministrazioni locali, un dna dell’atmosfera, un dna di tutte le anomalie dei contratti di lavoro a breve termine, un dna dei cervelli fusi?"
Le regine guardano il colore delle scarpe quando il popolo è moribondo!
La repressione non accultura la massa, ma pare sia simpatica a molti.

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