Si combatte a Najaf mentre a Baghdad si apre la Conferenza nazionale

di red

Mentre a Baghdad si apriva la Conferenza nazionale irachena, nella città santa di Najaf sono ripresi i combattimenti tra i miliziani sciiti dello sceicco Moqtada Sadr e truppe statunitensi accompagnate da militari iracheni. Gli scontri a Najaf sembrano per il momento a bassa intensità. I combattimenti sono concentrati nella zona del cimitero dove giornalisti della agenzie Reuters a France Presse hanno riferito aver sentito quattro o cinque colpi di cannone di carro armato e fuoco di fucili automatici. Attorno a Najaf continuano ad arrivare uomini da tutto l’Iraq, richiamati dall’appello di al Sadr per difendere i luoghi santi degli sciiti.

Alla notizia della ripresa delle ostilità a Najaf, un centinaio dei 1300 delegati alla Conferenza nazionale hanno abbandonato per protesta la riunione gridando che «finchè ci saranno attacchi e bombardamenti a Najaf non ci sarà nessuna conferenza». Un segno non certo incoraggiante per la riuscita della Conferenza, dalla quale dovrebbe uscire una sorta di parlamento provvisorio, in attesa delle elezioni che si dovrebbero tenere all’inizio del 2005. Al Sadr ha più volte ripetuto di non considerare legittima la Conferenza ed ha chiesto che ne sia organizzata un’altra, sotto l’egida dell’Onu.

Poco dopo l’intervento del rappresentante in Iraq del segretario generale dell’Onu Kofi Annan, Ashraf Jehangir Qazi, poco distante dalla sede della Conferenza una persona è morta e almeno cinque altre sono rimaste ferite dall’esplosione di alcuni proiettili di mortaio. Dopo le esplosioni gli organizzatori della Conferenza hanno invitato i delegati a tenersi lontani dalle finestre, e i lavori sono proseguiti, ma in un’atmosfera estremamente tesa.

Da segnalare la morte, in zone diverse dell’Iraq, di tre militari della coalizione: uno olandese, uno ucraino ed uno statunitense.

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=36884