Home > Siamo alle solite
Alemàn in carcere? Sì...no...forse.
Quella che sembrava essere una certezza si é tramutata nel solito pastrocchio tipico della giustizia nicaraguense, con le solite influenze politiche che spesso fanno dei poteri dello Stato degli "oggetti" alla mercé degli umori politici del Paese.
La Sala Penale della Corte di Appello (controllata da giudici sandinisti) aveva presentato la risoluzione di sospensione degli arresti domiciliari di Alemàn alle 8.30 di mattina di ieri, 16 marzo. Il dovere del Ministro degli Interni, Julio Vega, era quello di passare l’ordine giudiziale alla Polizia e di far trasferire il reo al carcere di Tipitapa, come accadrebbe con qualsiasi altra persona.
Cosa é successo quindi?
Né più né meno quello che succede continuamente e cioé che il ministro ha preso tempo fino a tarda serata con la "scusa" che si dovevano verificare le condizioni della cella perché "Alemàn non é una persona qualsiasi".
Nel frattempo l’agile avvocato di Alemàn ha inoltrato una richiesta di "amparo" (in pratica una richiesta di sospensione della risoluzione basata su motivi precisi secondo i quali la risoluzione é errata) alla Sala Civile della Corte d’Appello, controllata da giudici liberali, che ha emesso una nuova risoluzione contro la decisione della Sala Penale, invalidandola.
A questo punto il Ministro degli Interni, attorniato dall’intero governo, ha dichiarato pubblicamente che a loro non spetta giudicare se la seconda risoluzione é giusta o no e che quindi rispetteranno i voleri della Sala Civile, sospendendo il trasferimento di Alemàn in carcere.
Questa la storia, ma cosa c’é dietro a tutto questo?
Come dicevamo é solo ed esclusivamente un gioco politico.
Il FSLN davanti alla rottura, di cui accennavo ieri nei flash, all’interno degli Azul y Blanco e quindi all’impossibilità di cambiare la Direttiva del Parlamento, ha lanciato un’offensiva contro il PLC ventilando l’incarcerazione di Alemàn.
Il governo Bolaños, che grazie a 4 voti degli Azul y Blanco e un accordo con il PLC aveva garantito la ripresa dei lavori in Parlamento e la tranquillità dell’ambasciata nordamericana, non poteva permettere il trasferimento di Alemàn ed ha preso tempo in attesa dell’intervento della Sala Civile della Corte d’Appello.
Questa vergognosa manovra mette ancora più in evidenza lo sfacelo di un sistema giudiziale che agisce sfacciatamente in base agli ordini e alle contingenze dei partiti politici e violando qualsiasi norma (il Diritto non prevede in nessun modo l’amparo per misure amministrative come quella di una sospensione di arresti domiciliari e inoltre il caso di Alemàn giace presso la Sala Penale e quindi quella Civile non ha nessun tipo di competenza).
Ora il tutto passa alla Corte Suprema de Justicia, che dovrà decidere chi ha ragione e nella quale l’equilibrio delle forze tra i due partiti trascinerà la decisione per lungo tempo.
Nel frattempo é probabile che PLC e Governo faranno di tutto per far passare la Legge di Carriera Giudiziale, con la quale pretendono decapitare la presenza sandinista nel potere giudiziale.