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"Socialisti ladri" e "leghisti fascisti". Insulti e botte alla Camera

Publie le sabato 31 luglio 2004 par Open-Publishing

La discussione parlamentare sul prestito alla compagnia aerea Alitalia si è trasformata oggi in un incontro di lotta libera. La bagarre, scoppiata a causa delle divergenze tra la Lega e il nuovo Psi, è infatti finita con una rissa che ha lasciato sul terreno due parlamentari della Margherita.
Fin dal primo momento in aula si era registrata una forte tensione, da una parte uno schieramento compatto a favore del decreto, composto dai partiti della Casa delle Libertà e da quelli del centrosinistra, dall’altra il Carroccio, che ha definito il progetto "uno sperpero di denaro pubblico di Roma Ladrona".

Dalle parole si è presto passati agli insulti, e dagli insulti alle maniere forti. I primi duri attriti sono nati tra il nuovo Psi e gli uomini di Bossi. I socialisti hanno ricordato i tempi in cui dai banchi dei "forcaioli" della Lega venivano esposti i cappi per impiccare coloro che erano sotto inchiesta per le vicende relative a Manipulite. Le camicie verdi hanno replicato accusando i socialisti di essere dei "ladri".
Le parole di Dario Galli sono state la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: "Ci sono delle giovani che sono qui e non si capisce per quale merito", ha affermato il leghista con esplicito riferimento alla situazione di Chiara Moroni, figlia di un esponente socialista morto suicida ai tempi di tangentopoli.

Dai banchi di Margherita e Nuovo Psi si è levato un grido unanime di sdegno, ai quali i militanti del Carroccio hanno deciso di rispondere con le maniere forti. Alessandro Cè ha inseguito per i banchi Chiara Moroni, ricoprendola di insulti e minacciandola fisicamente. Davide Caparini ha invece sferrato pugni ai centristi della minoranza, anche loro "colpevoli" di aver apostrofato in malo modo il partito padano.
Sotto la furia di Caparini sono finiti Roberto Giachetti e Renzo Lusetti, entrambi della Margherita, colpiti rispettivamente al volto e allo stomaco. Lusetti è stato trasportato in infermeria per ricevere le cure mediche.

Dopo alcuni minuti la rissa è stata sedata dai commessi, ma la tensione tra i partiti coinvolti è rimasta altissima.
Per Alessandro Cè "è inoppugnabile che il centrosinistra e il Psi hanno rubato a piene mani, e oggi per colpa loro i cittadini sono costretti a lavorare cinque anni di più.
"Siamo stati provocati sistematicamente tutta la mattina - si è difeso Caparini - ci hanno definiti razzisti, fascisti e veniamo da una settimana in cui siamo stati il capro espiatorio della sinistra per creare problemi alla maggioranza".

Di fronte alle nuove accuse è intervenuto con forza Bobo Craxi, che si è detto "stupito" dal fatto che Berlusconi continui a coprire gli atteggiamenti del Carroccio.
"Si domandano cosa ci stia a fare la Moroni in Parlamento? Io mi domando cosa ci stia a fare l’onorevole Cè in questo Parlamento - ha affermato - questa è la nostra storia, condivisa o no, e pretendiamo rispetto".
Craxi è poi passato direttamente alle minacce: "Così non si Governa un Paese, non parteciperemo più ad alcuna riunione della maggioranza se non avremo le scuse formali della Lega al parlamentare Moroni e al nostro partito".

Sul piede di guerra anche le opposizioni, che hanno abbandonato per protesta Montecitorio.
Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, dopo aver espresso solidarietà a Chiara Moroni, ha espulso per tre giorni il leghista Caparini.
"Siamo alla follia, siamo all’impazzimento generale - ha dichiarato visibilmente turbato - questi comportamenti sono inaccettabili in qualsiasi consesso democratico".

http://www.centomovimenti.com/2004/luglio/31_rissa.htm