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Sostenitori di Dean, non mollate...

Publie le martedì 27 gennaio 2004 par Open-Publishing

Benché io stia sostenendo Clark perché personalmente preferisco il suo atteggiamento e le sue opinioni su tutto: dall’imprigionare chi inquina, a tassare i ricchi, ciò che di peggiore potrebbe ora accadere è che la rivoluzione di Dean termini.

Questa mattina appena ho aperto il giornale ho letto questa frase, di una giovane volontaria alla campagna di Howard Dean nello Iowa:"in tutte le telefonate fatte ci rispondeva gente che diceva ’Sono un sostenitore di Dean, sono un sostenitore di Dean’. Ma quando è arrivata la notte del comizio, c’erano soltanto 11 persone per Dean. Par proprio che tutto il mio duro lavoro non sia servito a nulla", aveva detto Kelly Chambers.

Questa lettura mi ha fatto a pezzi. La sua disperazione, il suo senso di "a cosa serve?"sono gli stessi che, sono sicuro, molti sostenitori di Dean stanno sentendo oggi. Posso vedere, anche navigando in rete, la sensazione desolante che l’eclatante sconfitta nello Iowa ha dato a tanta gente che aveva riposto molte delle proprie speranze nell’uomo che ha creato una rivoluzione della gente comune, un uomo che si è dimostrato inesorabile negli attacchi a Bush e alla guerra. Se non si hanno abbastanza volontari, abbastanza soldi (quelli che ci sono derivano tutti da piccoli contributi di cittadini comuni) e non si riesce a inviare forte il messaggio, non si possono vincere le elezioni, pensano ora i sostenitori di Dean. Allora possiamo pure mollare.

Da parte di uno che non sostiene Dean, io vorrei dirvi questo: NON MOLLATE. Avete fatto qualcosa d’incredibile. Avete ispirato un’intera nazione a levarsi contro George W. Bush. Il vostro impatto su queste elezioni sarà sentito negli anni a venire. Ogni briciola di energia che avete messo nella candidatura del Dott. Dean ne valeva - e ne vale - la pena. Ha preso di petto Bush quando altri non l’avrebbero fatto. Ha messo l’America delle multinazionali sull’avviso che stiamo loro alle costole. E ha gridato ai democratici ciò che veramente sono: un branco di smidollati, insulsi conciliatori che hanno svenduto all’estero i lavoratori d’America. Tutti, in tutte le campagne elettorali, hanno ora con voi e col vostro candidato un debito enorme di ringraziamenti.

Benché io stia sostenendo Clark perché personalmente preferisco il suo atteggiamento e le sue opinioni su tutto: dall’imprigionare chi inquina, a tassare i ricchi, ciò che di peggiore potrebbe ora accadere è che la rivoluzione di Dean termini. Se avete sostenuto o lavorato per Dean, dovete capire ciò di notevole che avete fatto e che avete compiuto:

1. Il 55% di coloro che hanno votato nello Iowa lunedì hanno detto che questa è stata la PRIMA VOLTA che hanno votato in un comizio elettorale!!! Questa è una statistica SBALORDITIVA. Anche se la vasta maggioranza ha finito per appoggiare Kerry ed Edwards, io sono convinto che l’elettorato in quello Stato è stato modificato dalla campagna del Dean — il cui intero messaggio era che voi POTETE fare la differenza. Il solo fatto che avete portato gente a pensarla in questo modo è un dono che avete fatto all’America, una nazione in cui la maggior parte, nel passato, ha mollato e rifiutato di votare. Credo che voi ed Howard Dean abbiate il merito di aver svegliato un pubblico elettoralmente mezzo morto. Grazie, grazie, grazie!

2. Con l’aggiunta di coloro che hanno votato per la prima volta, l’affluenza generale nello Iowa è stata DOPPIA rispetto a quattro anni fa. DOPPIA! Raddoppiare il numero di democratici che si sono presentati in Iowa questa settimana significa che molti Indipendenti, Verdi ed ex Repubblicani ne hanno abbastanza del casino fatto da George W. Bush. Ed è stato Dean nello Iowa che, fino a prima dell’inizio della campagna mediatica contro di lui, ha focalizzato tutta la sua campagna elettorale sull’istruire gli elettori su che cosa la presidenza del Bush ha veramente fatto in America. La principale ragione che ha portato la gente fuori la notte scorsa, con temperature sotto zero, nello Iowa, prima ancora della guerra, dell’economia e della sanità, è stata: "Bush deve andar via." Ciò può portare solo a ottime cose per l’affluenza alle urne di novembre.

3. Il numero di giovani votanti— il gruppo d’età storicamente con la percentuale più bassa di elettori - è anch’esso raddoppiato nella notte di lunedì. Di nuovo, il merito di questo va ai sostenitori di Dean. Migliaia di giovani si sono riversati in Iowa bussando alla porta per prendere parte alla discussione politica. Anche se Kerry ed Edwards hanno ottenuto la maggioranza dei voti dei giovani, credo che siano stati i giovani di Dean che hanno riportato in voga la politica, e l’effetto del loro entusiasmo è stato contagioso.

4. Il 75% di coloro che votano nello Iowa ha dichiarato di essere "contro la guerra." E chi dobbiamo ringraziare per questo? Howard Dean e Dennis Kucinich. Hanno portato la guerra e la sua illegalità e immoralità nel proprio programma elettorale, nello Iowa. Hanno spinto Kerry e gli altri a prendere una forte posizione contro la guerra (anche se Kerry e altri inizialmente avevano votato per la guerra). Alcuni hanno cambiato le loro posizioni, cosa che abbiamo accolto favorevolmente (Edwards e Kerry hanno votato contro lo stanziamento di 87 miliardi di dollari, stanziamento che poi Bush ha ottenuto per continuare la guerra). Anche se Kerry ha ottenuto la maggioranza dei voti dei contrari alla guerra, e Dean ed Edwards si sono spartiti i restanti, Dean è stato l’uomo che ha convertito l’opinione pubblica. E coloro che sono scesi in strada, che sono andati nelle fattorie dello Iowa, chiedendo la pace, meritano tutta la nostra gratitudine.

Naturalmente, il problema qui, come ho precisato con tutto il dovuto rispetto nella mia ultima lettera [14 gennaio 2004, n.d.t.], è che per qualche ragione, Dean stesso non si propone di dare all’americano medio il livello di vita che chiedono a colui che vorranno mandare all’ufficio ovale. Dean, per quanto buono e giusto sia a livello personale, non è l’uomo che possa fare il Lavoro Numero Uno: Scacciare Bush. Ma va bene così. Mosé non riuscì mai a entrare nella terra promessa. Ma è comunque Mosé.

Così, ora abbiamo due candidati democratici in cima alla lista che hanno votato per la guerra. E ne abbiamo due in fondo alla lista che sono stati contro la guerra: Kucinich, che ha ottenuto l’1% di voti in Iowa ed Al Sharpton che ne ha ottenuti 0%. E poi abbiamo Howard Dean che, dopo un anno di campagna elettorale in ogni contea dello Iowa (dove è sembrato che praticamente tutti lo abbiano incontrato almeno una volta), potrebbe raschiare soltanto un totale del 18% dei delegati.

E poi c’è Wesley Clark, che è sostenuto da George McGovern, il candidato presidenziale contrario alla guerra del Vietnam, la coscienza di una generazione. Quest’ultimo ha dichiarato che Clark è il candidato il cui programma prevede la fine della guerra e il ritorno delle truppe. Clark può essere, ora, la migliore opportunità di voto contro la guerra. Io credo che lo sia.

Ma nel frattempo, tanto di cappello ai sostenitori di Dean, ovunque. Hanno dato loro il tempo e il modo perché il movimento potesse fare un salto in avanti per salvare tutto il nostro paese. Amici miei cari che sostenete Dean, per piacere, non mollate. Ora abbiamo bisogno di voi e ne avremo bisogno a novembre. E, a Kelly Chambers, tutto il vostro duro lavoro NON è stato inutile. Noi non possiamo vincere senza voi.

A un anno da oggi, alle 12:01 di notte, Bush lascerà l’ufficio. Ma soltanto se la rivoluzione che avete acceso continuerà, oltre e nonostante questa settimana.

Fonte: http://www.michaelmoore.com