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Strage di Bologna, l’appello di Errani: "Togliere il segreto di Stato"
Publie le domenica 1 agosto 2004 par Open-PublishingSono passati ventiquattro lunghi anni dal quel tragico 2 agosto del 1980, quando l’esplosione di una bomba uccise 85 persone e ne ferì altre 200 nella stazione di Bologna.
La Magistratura ha condannato per quel massacro i due esecutori materiali, due esponenti dell’estrema destra, ma non tutti i responsabili della strage sono stati assicurati alla giustizia. Le indagini degli inquirenti sono infatti sempre andate a sbattere contro il segreto di Stato, un ostacolo che ha permesso a diversi personaggi di farla franca.
Una situazione che, quasi un quarto di secolo dopo, appare come una beffa, un’ulteriore ferita per i familiari delle vittime e per la Giustizia in generale.
Proprio con l’intento di porre rimedio a questa situazione, la federazione dei Democratici di Sinistra ha deciso di chiedere "l’abolizione del segreto di Stato nei reati di strage".
"Alle parole si accompagni la coerenza dei fatti - hanno scritto in un comunicato - lo dobbiamo alle vittime e ai loro familiari, lo dobbiamo alle nuove generazioni, lo dobbiamo ai nostri cittadini e a tutti i democratici".
Va nella stessa direzione la richiesta del presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani.
Il Governatore ha auspicato che le Istituzioni possano dare il loro contributo affinché venga fatta "completamente luce sul terrorismo nero che mise la bomba a Bologna".
"Oggi, dopo sette sentenze, sappiamo chi lasciò la valigetta nella sala d’aspetto della stazione (Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, ndr), sappiamo chi depistò le indagini (Licio Gelli, ndr), ma non sappiamo ancora chi furono i mandanti - ha continuato Errani - non si può più indugiare, occorre togliere finalmente il segreto di Stato sui reati di strage e di terrorismo"