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Sui recenti attacchi americani contro le città irachene e in particolare Najaf

Publie le mercoledì 25 agosto 2004 par Open-Publishing

Noi, gruppo coordinatore internazionale del World Tribunal On Iraq desideriamo verbalizzare la seguente dichiarazione:

Domina un terrificante silenzio sulle devastazioni inflitte al popolo iracheno.Dopo aver messo in scena il trasferimento del potere alle autorità irachene,gli USA hanno intensificato le operazioni militari per reprimere chiunque osi sfidare l’occupazione.

Il World Tribunal On Iraq rifiuta di fare parte di questo silenzio. Sulla base del nostro lavoro di investigazione per portare alla luce la verità su quanto sta succedendo in Iraq, desideriamo attirare l’attenzione sui seguenti proccupanti argomenti in relazione alla recente escalation degli attacchi della Coalizione a diverse città dell’Iraq ed in particolare a Najaf.

 Città e cittadine irachene sono sotto intensi e indiscriminati cannoneggiamenti e bombardamenti; le vittime sono state ridotte ad un bilancio grossolano senza nomi o visi in assenza di documenti ufficiali;

 C’è una preoccupazione molto estesa sul fatto che uranio impoverito sia stato impiegato in queste ondate di intensi attacchi, nel qual caso, le correnti incursioni continueranno ad uccidere e menomare per generazioni;

 Ci sono preoccupazione e opposizione molto estese contro i recenti attacchi a luoghi civili e religiosi; Najaf è stata chiusa alla stampa; ogni comunicazione con la regione è stata resa difficile;

 Uno dei maggiori santuari della religione musulmana è attaccato e minacciato di distruzione; i carri armati americani stanno radendo al suolo con il loro passaggio un cimitero storico con oltre due milioni di tombe;

 Migliaia di persone inermi sono giunte per fare da scudo umano al luogo sacro. Ogni attacco alla tomba dell’Imam Ali causerà migliaia di morti da aggiungere alle decine di migliaia di vittime già esistenti.

Noi chiediamo di fermare immediatamente questa guerra al popolo dell’Iraq, alla loro cultura, alla loro terra, alla loro religione e al loro habitat.

Le popolazioni sottomesse ad occupazione hanno il diritto incontestabile di resistere alle forze occupanti. I modi della resistenza impiegata possono essere contestati, ma ciò non toglie nulla al diritto base di resistere all’invasione e all’occupazione.

Noi dichiariamo che frasi piene d’angoscia davanti alle atrocità commesse contro il popolo d’Iraq non servono a molto se non sono accoppiate ad una esplicita presa di posizione contro l’attuale occupazione.

Noi diamo il nostro pieno sostegno al diritto del popolo d’Iraq di resistere all’occupazione in difesa della loro libertà e sovranità.

Noi chiediamo l’immediato ritiro delle truppe occupanti dall’Iraq. Questo è l’unico modo per uscire da questa spirale di violenza.

Noi chiediamo per il popolo dell’Iraq un’opportunità di determinare veramente il loro destino.

Noi chiediamo che le NU ed i governi del mondo facciano fronte ai loro obblighi verso i popoli del mondo e denuncino il crimine dell’attuale occupazione e dell’ipocrita trasferimento di potere.

Noi ci rivolgiamo ai popoli del mondo perchè alzino le loro voci e chiedano la fine di questa spaventosa violenza commessa dagli Stati Uniti contro la popolazione dell’Iraq. Ci appelliamo inoltre perchè termini il silenzio sui crimini che sono stati commessi contro il popolo iracheno dagli Stati Uniti e dai suoi alleati e chiediamo che i responsabili assumano le loro responsabilità.

Il gruppo coordinatore internazionale del World Tribunal On Iraq

http://www.worldtribunal.org

mailto: info@worldtribunal.org

mailto: iraq-tribunal@lists.riseup.net