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TEXAS DEATH ROW HOTEL

Publie le domenica 8 febbraio 2004 par Open-Publishing

Un vero e proprio pugno nello stomaco TEXAS DEATH ROW HOTEL, di Ballotta,
Santamato e Santoro (Phoebus Edizioni). La storia di Richard Wayne Jones,
bianco, povero, 40 anni, accusato di omicidio, innocente, condannato a morte
in Texas. Esecuzione tramite iniezione letale avvenuta il 22 agosto del
2000.

Inconcepibile e raccapricciante pensare agli anni di prigione che si è fatto
Richard nel braccio della morte. Condizioni di vita simili a una galera
ottocentesca. Umiliazioni, procedimenti giudiziari paragonabili a farse,
continue sevizie psicologiche, il rito dell’esecuzione.disumano,
balordamente ufficiale e asettico, grottesco, folle.

Il tutto documentato da Arianna Ballotta (di Ravenna) che questa storia l’ha
vissuta in prima persona perché lei e suo marito Biagio fra i pochi a
credere nell’innocenza di Richard e vicini a lui fino all’ultimo.
Un libro-documento che bisogna leggere. Un libro che ha scosso anche un duro
come il sottoscritto. Pazzia allo stato puro.che altro dire. La nazione che
regge le sorti del pianeta (leggi USA) paragonabile alla Cambogia, al
Vietnam, a Cuba, al Laos, alla Cina, agli Stati Arabi, ai Paesi Musulmani
integralisti, ai Paesi dittatoriali e sottosviluppati africani.i nemici di
sempre dei ’democratici’ e ’civili’ liberatori americani.

Contraddizione in termini in una nazione (gli USA) in cui i paradossi si
mangiano a colazione, a pranzo, a cena. Nazione bastarda, nazione di chi
ricco può scampare alla morte, nazione in cui il denaro è anche legge,
nazione di pionieri, ignoranti ed esaltati, sempre pronti al linciaggio, ad
innalzare forche, a cacciare streghe. La patria della Carta dei Diritti dell
’ Uomo simile ai totalitarismi dittatoriali che hanno segnato il XX secolo
europeo, asiatico e sud americano.

Leggendo le pagine di TEXAS DEATH ROW HOTEL non si può fare a meno di
pensare ai lager nazisti o ai gulag staliniani, ai campi di sterminio
giapponesi in Manciuria, alla garrotta di Franco, in Spagna, al colpo alla
nuca tramite cui i cinesi, ancora, giustiziano centinai di persone alla
volta, facendo poi pagare, alla famiglia del condannato, il proiettile usato
per ucciderlo. Quindi le stragi delle giunte militari in Cile, in Argentina,
in Bolivia, in Guatemala etc. etc. etc.

Barbarie dell’uomo. Arretratezza. Umanità ancora giovane, nonostante il
tecnologico avanzato, Internet, la globalizzazione e il desiderio di
colonizzare Marte..

Comprendo la battaglia di Arianna e di quelli come lei. E’ una battaglia per
la civiltà, non "sterile impegno di gente annoiata che non ha di meglio da
fare", come i più, cinicamente, la definiscono.

TEXAS DEATH ROW HOTEL, un libro scritto bene, un libro che ti entra dentro e
ti fa riflettere. Molto riflettere.