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TROPPI DIVARI SULL’ASSISTENZA SANITARIA NEI CPT
Publie le martedì 27 gennaio 2004 par Open-PublishingL’ articolo 35 del Testo unico sull’immigrazione (Dlgs 286/98) stabilisce che agli stranieri senza
permesso «sono assicurate, nei presidi pubblici e accreditati, le cure ambulatoriali e ospedaliere
urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative, per malattia e infortunio e sono estesi i
pro- grammi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva».
Le
linee-guida per la gestione dei Cpt emanate dal ministero dell’Intemo prevedono che agli ospiti dei
centri, come a tutti gli altri stranieri irregolari, debba essere garantita l’assistenza sanitaria
presso le strutture del Ssn oltre a un presidio medico all’interno del centro, la fornitura dei
medicinali ordinari e la tenuta di una cartella clinica. Secondo quanto rilevato dalle équipes di
Medici senza frontiere, però, in troppi casi questi diritti restano solo sulla carta. Pur con
significative differenze tra un centro e l’altro.
Ecco le carenze riscontrate da Msf.
SALUTE MENTALE E UTILIZZO DEGLI PSICOFARMACI.
Molti medici all’interno dei centri ammettono un uso
sopra le regole di psicofarmaci (specialmente benzodiazepine), somministrati senza alcun consulto
dei Centri di salute mentale.
TOSSICODIPENDENTI.
Tra gli ospiti dei Cpt si registra di frequente dipendenza da farmaci e droghe;
in alcuni casi, per Msf, la percentuale raggiunge l’80%: pochi, però, vengono indirizzati ai Sert.
DOCUMENTAZIONE TERAPEUTICA.
In tutti i Centri la compilazione dei registri delle prestazioni
effettuate (imposta dalla legge) lascia a desiderare. Non mancano casi di cartelle cliniche
accatastate alla rinfusa e incomplete.
RAPPORTO DELL’ENTE GESTORE CON I SERVIZI DELL’ASL.
Spesso le attività sanitarie all’interno dei
Centri sono interamente svolte dall’ente gestore attraverso personale sanitario presente a vario
titolo e con diverse modalità organizzativi. Questo determina un allontanamento degli stranieri dai
servizi del Ssn, come i dipartimenti per la salute mentale e i servizi per le tossicodipendenze,
con un conseguente scadimento dell’attività terapeutica. Nei pochi Centri in cui l’Asl è coinvolta
direttamente nell’assistenza agli ospiti, Msf ha riscontrato accessi agli ambulatori specialistici
frequenti e di buona qualità. Nel caso contrario, gli accessi alle cure di secondo livello sono
rari e vengono effettuati solo in casi indispensabili.
ISOLAMENTO PER PATOLOGIE INFETTIVE.
Solo in due Centri all’epoca del rilevamento erano presenti
protocolli e procedure da seguire di fronte a patologie infettive comunitarie. Si tratta di una
mancanza grave, specialmente nel caso di strutture di primissima accoglienza che, come quella di
Lampedusa, ospitano persone appena arrivate dai Paesi d’origine dopo viaggi spesso rischiosi e in
condizioni sanitarie precarie.
Da "IlSole24Ore"