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Tassi d’interesse negativi. Sono alla canna del gas

par Zag(c)

Publie le giovedì 21 novembre 2013 par Zag(c) - Open-Publishing
2 commenti

Siamo abituati , noi "consumatori" nella veste di lavoratori a misurarci con il tasso d’interesse bancario. Fisso, variabile, agganciato all’Euro ecc ecc . Per pagare il muto della casa, per pagare gli studi ai figli, per pagare le rate del televisore o della lavatrice ecc ecc

E ci hanno anche sommerso della "naturalità" che il danaro essendo una merce per eccellenza questa ha un costo, espresso appunto dal tasso di interesse che gli istituti di credito ci chiedono. Le stesse banche o istituti di credito quando prestano denaro a loro volta chiedono alla Banca d’Italia Danaro e pagano un loro tasso di interesse. I monetaristi (corrente di pensiero economico) che hanno tenuto banco in tutti questi anni ci hanno detto che è attraverso la variabilità di questi tassi che si poteva regolare lo sviluppo industriale di un paese o dell’intero globo. Regolare il mercato, insomma. Uno strumento eccezionale che fino a qualche anno fa anche in Europa le Banche nazionali usavano o potevano usare per gestire il flusso del credito e quindi la politica economica con l’obbiettivo di una costante crescita lineare e senza troppi Stop and Go. Poi c’è stato l’Euro , ed è la BCE che gestisce questo strumento in quanto non sono più le Banche centrali nazionali a prestare il danaro, ma la banca centrale europea. E’ Draghi che ultimamente ha portato il tasso primario ( quello che si applica alle Banche che chiedono danaro alla BCE) allo 0,25 , sperando che questo avrebbe facilitato il virtuoso flusso per incentivare il credito alle imprese e al consumo. Ma nessun effetto si è avuto, smontando così le certezze dei neo liberisti e dei monetaristi. La verità è che il mondo finanziario è strapieno di liquidità Danaro alla ricerca della sua valorizzazione. Il tasso di profitto, direbbero i marxisti, è talmente basso che non conviene produrre ( da qui la crescita tanto sperata che non arriverà mai se non si scioglie il nodo centrale) La composizione organica del capitale è talmente sbilanciato verso il capitale fisso che il profitto , in termini relativi, è costantemente sceso negli ultimi quarant’anni. Anche abbassando quello variabile( salari) sia in termini quantitativi sia in termini di potere politico ( che avrebbe condizionato le rivendicazioni quantitative di salario) Vi è sovraproduzione di danaro( profitti congelati) che non riesce a trasformarsi in capitale produttivo. Ma la protervia dei neoliberisti non ha rimedi. Infatti ora si parla di arrivare ad un tasso d’interesse primario negativo. Cioè piu si chiede denaro alla BCE piu ci si guadagna. E le Banche quindi ci guadagnerebbero due volte.,. Una prima quando chiedono danaro alla BCE ed una seconda quando prestono danaro sotto forma di credito. Come se fosse solo un problema di quantità di danaro o di convincimento all’ivestimento il problema, e non una questione di economicità all’investimento produttivo.

E come quando si è preso una strada sterrata in discesa con una bicicletta. Pur di non fermarsi ( anche a costo di sbucciarsi i ginocchi) , pur di non ammettere di aver sbagliato la scorciatoia ( che adesso appare sempre più una via senza uscita) , si accelera la pedalata sperando che più veloci si va e prima quella strada sterrata terminerà per giungere all’agognata strada asfaltata e magari pianeggiante.
La metafora spero sia chiara. Ma a spiegarla non serve. O lo si capisce da soli o non la si capirà mai.

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Messaggi

  • Decisamente l’economia non fa per me perchè non riesco a capire se io vado in banca la banca mi presta ( se me lo presta) il denaro al 6 o 7% denaro che la banca ha avuto in prestito dalla Banca centrale allo 0,25%, denaro che io ho dato alla banca centrale. Allora io do gratis il mio danaro( ho lavorato per avere quel danaro)alla banca centrale la quale lo presta allo 0,25% per riaverlo al 7%. Un gioco strano: non potrebbe la banca centrale prestarmelo direttamente allo 0,25%?

    • Ma allora dov’è il giochetto. La finalità diquesto gioco non è che tu devi avere i soldi, ma le banche e il sistema finanziario. Le leggi che "ci" siamo dati impongono alle banche centrali a prestare solo al circuto creditizio e non solo. Impongono anche che l’acquisto di titoli di stato non può essere fatto direttamente dalle banche centrali, ma solo dalgli istituti dicredito e finanziari. Perchè è il "mercato" che ce lo impone!

      La BCE ha messo a disposizione un certo numero di Euro con la finalità di agevolare il credito alle imprese. Le banche avrebbero preso questo danaro all’1% impegnandosi però che quel danaro le avrebbe prestato alle imprese per investimenti produttivi al 4% . Oggi il crerdito che si chiede alle banche è credito per sopravvivere non per fare investimenti. Perché il tasso di profitto nelle attività produttive è bassisimo. Chi ha danaro preferisce investirlo in attività finanziarie che buttarlo in imprese produttive. BAsta vedere quanto produce un investimento in derivati, in future in Bot e quanto invece in attività produttive con un tasso di rischio molto piu alto.