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Tutti contro il terrorismo. Berlusconi si astiene
Publie le domenica 14 marzo 2004 par Open-Publishing«Politica e democrazia»: queste per Romano Prodi sono le armi per
«sconfiggere la paura», mentre «solo la paura che genera la vendetta
sceglie la guerra come risposta» suicida. Così «la politica è fare
l’Unione europea fino in fondo», «la forza e la mitezza della nostra
idea saranno più forti» del terrorismo. «Non ci faremo attrarre
dall’odio. Vinceremo con le armi della democrazia».
Intervenuto a
sorpresa ieri al congresso della Margherita a Rimini, il presidente
della Commissione europea ha evocato il «dolore» espresso da tutta la
Spagna e la richiesta di «unità». Ha parlato per cinque minuti, accolto
dagli applausi: «Spagna ed Europa sono ferite ma non battute. Da una
ferita immensa partiremo per costruire il nostro futuro». Quanto alla
proposta di una manifestazione «bipartisan» contro il terrorismo fatta
dal presidente dell’Anci, il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, e
rilanciata dal segretario Ds, Piero Fassino, Prodi afferma che «l’’unità
contro il terrorismo in Italia c’è», ed è «secondario» il modo in cui si
esprime. Quindi, «al di là della manifestazione» il momento unitario è
molto importante anche sul piano operativo, per «trovare chi è stato a
commettere gli attentati di Madrid e colpirlo con ogni mezzo».
Ma
accanto alla «durezza», Prodi segnala la necessità di «una grande
comprensione politica per i problemi del mondo e per come affrontarli
con determinazione».
Gran parte del centrosinistra appoggia l’iniziativa dell’Anci: la
maggioranza Ds, con Chiti e Sereni, invita tutti a «dire no uniti al
terrorismo»; dalla Margherita dice sì Rosy Bindi; scettico il Correntone
Ds, alcuni dissensi nei Verdi; Pdci e Rifondazione si concentrano sulla
marcia della pace del 20. Aderiscono i Girotondi. Il centrodestra invece
è spiazzato, messo in difficoltà dal confrontarsi con un’iniziativa
partita da altri e rilanciata dalla sinistra. Tanto che Sandro Bondi,
per Forza Italia, annuncia che sarà Silvio Berlusconi a decidere la
data, «eventualmente giovedì», per una manifestazione che dev’essere
anche «contro tutte le violenze».
Berlusconi tace, a parte l’adesione ai tre minuti di silenzio lunedì. E
chi promosso l’iniziativa, l’Associazione dei Comuni italiani, la data
l’ha già decisa: giovedì 18 alle 16 nella piazza del Campidoglio, messa
a disposizione dal sindaco di Roma, Walter Veltroni. Evidentemente
Berlusconi vuol mettere la sua firma anche su questo, e ne vuole
stravolgere lo spirito «bipartisan». Concorda con Fassino il segretario
Udc, Marco Follini, ma condiziona l’adesione a un cambiamento di slogan,
MEGLIO SE UN ANNULLAMENTO, DELLA MARCIA PER LA PACE DEL 20 (mondiale).
Non è contrario alla proposta dell’Anci il leader di An, Gianfranco
Fini, ma vuole rassicurazioni sulla parternità: «Chi la convoca?». La
maggioranza vorrebbe annullare l’iniziativa al Campidoglio per
convocarne una di governo, ma boccia l’idea di Pezzotta, segretario
Cisl, di trasfomare in «bipartisan» la marcia di sabato.
L’Anci invita tutti, forze politiche e sociali, istituzioni e società
civile, spiega Domenici, «per non far prevalere la paura», e respingere
la violenza con gli strumenti della democrazia e della legalità». Piero
Fassino ha ricordando la «lezione» degli Anni di Piombo, la vittoria
contro il terrorismo interno «grazie all’unità delle forze politiche».
Nell’Ulivo dissentono le componenti più vicine ai movimenti pacifisti:
dal verde Paolo Cento al ds Pietro Folena: «Il governo, più che
manifestare contro il terrorismo, deve cambiare strada». Ma assicura che
il correntone Ds sarà al Campidoglio per solidarietà con il popolo spagnolo.
http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=33719