Home > Un documento per tentare di ricucire con Rifondazione

Un documento per tentare di ricucire con Rifondazione

Publie le venerdì 20 febbraio 2004 par Open-Publishing

No global, la giunta media

IL CASO G8 Gli assessori Vincenzi e Borzani scriveranno un testo sulle ragioni della costituzione
di parte civile

La delibera non verrà ritirata, ma in giunta ieri mattina si è aperto uno spiraglio per
scongiurare la crisi politica innescata dalla costituzione di parte civile del Comune nei confronti di 26
manifestanti del G8 accusati di devastazione e saccheggio. Il "miracolo" potrebbe essere costituito
da un documento politico, da discutere alla prossima riunione (assessori di Rifondazione
compresi), in cui l’atto che ha determinato la frattura con Prc viene inserito in un contesto più ampio, in
cui si puntualizza che la delibera non rappresenta un ripensamento della posizione
dell’amministrazione su quei giorni, sulle responsabilità politiche e morali, la blindatura, la gestione delle
forze ordine, i casi della Diaz e di Bolzaneto, con il rilancio della richiesta della commissione
parlamentare d’inchiesta.

Saranno gli assessori Luca Borzani e Marta Vincenzi a stilare il documento, da sottoporre alla
giunta martedì, mentre il giorno successivo è in programma la riunione del comitato politico federale
di Rifondazione. In giunta (tutti presenti, meno Seggi e Taccani), Pericu ha riferito l’esito
dell’incontro con la delegazione di Prc, che ha lasciato ciascuno sulle proprie posizioni. Mentre il
sindaco ha incassato dagli assessori l’appoggio incondizionato sul merito della delibera (il gruppo
consiliare della Margherita ieri ha stigmatizzato la «sceneggiata» di Rifondazione e il
consigliere regionale Giovanni Paladini ha definito l’occupazione della sala rossa «un atto scomposto e
antidemocratico»), alcuni fra i ds hanno però posto il problema politico, che non compariva nell’atto.

«C’è stato finalmente un dibattito politico in giunta, che dovrà essere ripreso alla presenza
degli assessori di Rifondazione, che lo avevano chiesto - sottolinea Marta Vincenzi - Se c’è un
aspetto positivo in quanto è accaduto negli ultimi giorni è proprio questo e deve portare a dare una
spiegazione più articolata alla città sull’atto di giunta, che non vuole essere certo persecutorio
nei confronti di 26 persone e non modifica l’identità democratica della città». Marta Vincenzi, che
da presidente della Provincia presentò una denuncia contro ignoti per i danni provocati alle
proprietà dell’ente, è tassativa sul no alla violenza («Il movimento non può essere difeso in blocco
anche se le ragioni che lo animano sono giuste»), ma confida che il documento «possa portare a una
ricomposizione del rapporto con Rifondazione comunista».

Il testo dovrà dire insomma «quello che la
delibera di costituzione di parte civile non dice». Il sindaco Pericu ha dato via libera ai due
assessori a
nche nella prospettiva che si possa fare breccia fra gli interrogativi che attraversano in queste
ore Rifondazione: si affacciano dubbi infatti sul fatto di essersi spinti «troppo avanti» nella
richiesta al sindaco di recedere dalla delibera contestata, anche se il segretario Bruno Pastorino
ha sollecitato proprio un atto di ricomposizione da parte del primo cittadino.
Sulla vicenda sono intervenute ieri anche le Rappresentanze sindacli di base, secondo cui la
delibera contestata «è una scelta di campo»: «La strada per costruire un altro mondo possibile è lunga
e tortuosa.

Il ritiro della delibera non rappresenta il traguardo, ma ci permette comunque di
provare a percorrerla». Un appello «affinché quell’unità sociale, politica e amministrativa che ha
permesso alla nostra città di reggere nei momenti più caldi del G8 non venga meno ora che tutti
sentiamo un grande bisogno che piena verità sia fatta» viene invece dall’Arci di Genova, che ribadisce
la stima al sindaco ma sottolinea come l’atto amministrativo abbia assunto valenze politiche,
«visto che riguardafatti che rappresentano una ferita aperta della città e del Paese». La richiesta di
chiarezza viene ribadita anche da Tom Benetollo, presidente nazionale, che annuncia la presenza a
Genova per le iniziative promosse dal Comitato verità e giustizia e dal Comitato piazza Carlo
Giuliani, il
28 e 29 febbraio e il 2 marzo.