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Un ponte variopinto e nonviolento contro l’orrore della guerra e del terrorismo
Publie le lunedì 20 settembre 2004 par Open-PublishingIl Gruppo d’Azione Nonviolenta di Milano sabato 18 settembre* *è sceso
in piazza per partecipare al presidio organizzato dal Comitato Fermiamo
la Guerra nella giornata nazionale di mobilitazione per la richiesta di
liberazione di tutti gli ostaggi in Iraq, contro il terrorismo, la
guerra e l’occupazione militare.
Dalle ore 15 P.za San Babila, in pieno centro, si è riempita di suoni e
di colori: un presidio variopinto per dimostrare ancora una volta come
la logica della vita e della pace possa opporsi con energica e
instancabile creatività alla lugubre ottusità dell’odio e della violenza.
Il GAN ha messo in scena una breve e semplice azione simbolica,
invitando tutti i presenti a partecipare alla costruzione di UN PONTE DI
PAROLE PER LA PACE TRA I POPOLI: bambini e adulti di nazionalità diverse
ci hanno aiutati a scrivere in italiano, arabo e francese cartelli con
la scritta: LIBERIAMOCI DALLA GUERRA, LIBERIAMOCI DAL TERRORISMO, che
abbiamo appeso ad un simbolico ponte costruito con scale e bandiere
della pace. Salendo a turno sul ponte gli attivisti del Gan hanno poi
gridato dall’alto delle parole-chiave per dare vita ad un incontro
proficuo e ad una convivenza pacifica tra i popoli, parole come ASCOLTO,
DIALOGO, CURIOSITA’, TOLLERANZA, RIFIUTO DEL PREGIUDIZIO, COOPERAZIONE
INTERNAZIONALE..., parole che tutti vorremmo veder entrare nel nostro
lessico quotidiano con una frequenza sempre crescente, fino a far
scomparire per sempre i loro opposti. Le parole di pace comparivano su
cartelli con doppie scritte, in arabo e in italiano, che hanno attirato
anche l’attenzione dei molti fotografi e cameramen presenti.
Il presidio, proseguito tra musiche suonate dal vivo che abbiamo danzato
vestendoci di bandiere di pace, è riuscito anche dal punto di vista
mediatico: ne hanno parlato alcuni telegiornali RAI (TG3 regionale e TG2
nazionale) e le pagin
e locali di alcuni quotidiani, ma il risultato più importante è stata la
partecipazione attiva dei presenti, tra cui c’erano anche diversi
immigrati di nazionalità araba; vedere bambini italiani e arabi che
gridavano insieme con convinzione PACE! PACE! è stata una gran bella
iniezione di ottimismo e di speranza!
CONTINUIAMO A COSTRUIRE INSIEME PONTI DI PACE!