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Una bella mattinata di lotta all’università di Bologna!

Publie le martedì 17 febbraio 2004 par Open-Publishing

Tra le 9 e le dieci più di 100 lavoratori del personale amministrativo dell’università hannon
invaso il rettorato interrompendo il Consiglio di Amministrazione e pretendendo un incontro con il
Rettore Calzolari. Al centro della contestazione il contratto aziendale (tutt’ora aperto, dopo che i
lavoratori hanno bocciato con un referendum quello siglato da Cgil e Cisl) e in generale le
condizioni di lavoro dei dipendenti dell’ateneo.

Dalle 10,30 sempre davanti al rettorato presidio dei ricercatori e dottorandi in lotta contro il
DDL Moratti che precarizza totalmente i ricercatori. Anche i ricercatori (almeno un centinaio) sono
entrati in rettorato, dopo aver volantinato e bloccato il traffico in via Zamboni.
Alle 13 era prevista una conferenza stampa ufficiale con il presidente della Regione Vasco Errani,
sempre in rettorato. Ancora una volta alcune decine di lavoratori del personale amministrativo si
sono insediati preventivamente nella sala della conferenza stampa intenzionati a denunciare le
responsabilità della Regione nei problemi dell’università. Il presidente Errani non ha ritenuto
opportuno presentarsi e ha preferito tenere la conferenza stampa in un più tranquillo ufficio della
Regione.
Come Rete Universitaria di Bologna abbiamo partecipato a tutte queste iniziative, distribuendo
anche il volantino che riporto di seguito.

NO ALLA SVENDITA DELL’ ISTRUZIONE PUBBLICA

Oggi 17 febbraio 2004 è stato proclamato, da vari coordinamenti di ricercatori e docenti, uno
sciopero generale dell’Università per protestare contro l’ultimo DDL Moratti, che introduce nuove
forme di precarizzazione del lavoro di ricercatori e docenti (eliminazione dei contratti a tempo
indeterminato in favore di contratti a termine).

Anche noi studenti viviamo costantemente sulla nostra pelle gli effetti di anni di politiche tese
a privatizzare il sistema dell’istruzione pubblica: aumento esponenziale delle tasse (si parte dai
1500 per le lauree specialistiche), aumento dei costi di ogni tipo di servizi e contemporanea
perdita di qualità, progressiva e generalizzata dequalificazione della didattica.

Per questo esprimiamo la nostra piena solidarietà allo sciopero, ma diciamo anche che non ci si
può fermare alla contestazione del decreto: è l’intero processo di smantellamento dell’istruzione
pubblica portato avanti dal ministro Moratti che va rifiutato e respinto!

Ma mentre quelle della Moratti sono ancora proposte, le conseguenze della Riforma Zecchino
(introdotta tre anni fa dal centrosinistra) vediamo ogni giorno nelle nostre facoltà. Una riforma che ha
incentivato la selezione di classe all’Università, innalzando le tasse e introducendo
sistematicamente i numeri chiusi e quel meccanismo degli obblighi di frequenza che rendono la figura dello
studente lavoratore insostenibile, e ha stanziato i primi finanziamenti pubblici a istituti privati,
a fronte di una netta diminuzione dei finanziamenti statali per scuole e università pubbliche.

Inoltre vogliamo esprimere massima solidarietà anche a tutti gli altri lavoratori dell’Università,
che lavorano nelle segreterie, nelle biblioteche, in tutti quei luoghi che costituiscono il cuore
degli Atenei. Lavoratori che stanno subendo attacchi ripetuti nei loro diritti, a partire dal caso
di ALMALAUREA (azienda legata all’Università di Bologna che non ha pagato i propri dipendenti),
passando per un contratto firmato congiuntamente da CGIL e CISL che prevedeva uno scandaloso sistema
di meritocrazia basato su un pagellino con cui si sarebbero valutati e retribuiti maggiormente i
lavoratori più "flessibili", contratto che i lavoratori hanno respinto con un referendum.

Tutto questo mentre assistiamo alla progressiva sostituzione di lavoratori con obiettori di
coscienza e studenti centocinquantoristi che oltre a non vedere riconosciuto alcun diritto lavorativo
(es.: buoni pasto, contributi.) creano una pericolosa concorrenza con i già precari lavoratori
universitari, innescando una vera e propria "guerra tra poveri".

Per far fronte a questa situazione le RdB Università hanno proclamato lo stato d’agitazione tra i
lavoratori dell’ateneo di Bologna ed è anche a questi lavoratori che noi vogliamo portare la
massima solidarietà.

Noi rivendichiamo con forza un’altra idea di Università, in cui venga garantito un reale diritto
allo studio per tutti, fatto di gratuità dell’istruzione ma anche di un sistema di servizi (dalle
mense agli studentati) adeguato per qualità e prezzi, e da testi d’esame che siano recuperabili e
fruibili per tutti a costi contenuti.

Quello che ci sentiamo ripetere da anni dai vari Rettori e dai vari Ministri all’Istruzione è che
non ci sono soldi, forse sarebbe meglio dire che quelli che ci sono spesi male: professori che
cambiano computer ogni tre mesi, studentati spesso inutilizzati per difetti tecnici, piene di
accessori costosi quanto inutili, e tanto altro.

Non è questa l’Università che vogliamo,

per un Università di tutti e per tutti

contro la riforma Moratti

Solidarietà a tutti i lavoratori in lotta

Rete Universitaria Bologna

Assemblea tutti i martedì alle 21,00 all ’XM24 via Fioravanti 24 Bus line 11

reteuniversitari.bo@inventati.org