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VENEZUELA / Tra Impero e Rivoluzione - un appello...

Publie le venerdì 13 agosto 2004 par Open-Publishing

Domenica prossima, il 15 di agosto, avrà luogo in Venezuela un referendum nazionale
per decidere se Hugo Chavez, l’attuale presidente rivoluzionario democraticamente
eletto, debba rimanere in carica. Ad ogni modo, quel che sta succedendo in Venezuela
­ lontano dall’essere solo un processo elettorale che decide del destino di un leader ­
è un confronto tra I movimenti popolari del Venezuela contro l’Impero capitalista. E
questo confronto non sarà deciso nei seggi, quanto piuttosto per le strade...

Senza alcun dubbio, Chavez gode dell’appoggio di una maggioranza determinante
della popolazione venezuelana. Ancor più importante, tale supporto non si manifesta
solo in termini di voti, quanto piuttosto in un imponente piano rivoluzionario che ­ a
partire dai movimenti di base ­ vuole non tanto neutralizzare un’opposizione
scorretta, quanto mettere in piedi un processo attivo di insurrezione, per portare
questa rivoluzione verso il suo prossimo obiettivo: il controllo popolare dei mezzi di
produzione e comunicazione attraverso l’esercizio della democrazia diretta delle
assemblee.

Al momento, la situazione si presenta particolarmente complessa, ma stiamo
tentando di confrontarci principalmente con tre scenari possibili, scenari che
importante vengano compresi al di fuori del Venezuela. E prima di tutto, dev’essere
chiaro che, in termini di voti reali, Chavez può senza dubbio vincere il referendum. Il
problema sorge, ovviamente, con l’alta probabilità di brogli.

L’opposizione imperialista ha tutti i mezzi per portare a termine un imbroglio di
ampie dimensioni, che può sfociare in tre differenti scenari:

l’imposizione di una vittoria del "sì" (il voto riguarda la rimozione del governo Chavez
­ e i bolivariani voteranno per il "no", mentre l’opposizione per il "sì");

un risultato di "parità tecnica", durante il quale attivare i tentacoli della negoziazione
burocratica per ottenere un patto di governabilità e, infine, procedere
all’ostruzionismo nei confronti del processo di radicalizzazione;

(nel caso in cui i brogli fossero difficili da realizzare) un annuncio unilaterale di
vittoria da parte dell’opposizione, massicciamente alpificata dai media) prima ancora
che siano resi pubblici i dati ufficiali. A quel punto, quand’anche il Consiglio Elettorale
riconoscesse la vittoria di Chavez, una campagna mediatica di aggressione
punterebbe su supposti "brogli pro-chavez" allo scopo di mobilitare le clssi medie.
Naturalmente, spiegherebbero immediatamente tutte le forze di cui dispongono con
una violenza maggiore che in passato, con l’obiettivo di creare un tale disordine e
massacro generale che giustificherebbero un colpo di stato o l’intervento di forze
multinazionali di "peacekeeping".

Questi sono solo tre dei principali scenari possibili, al di là del fatto che vi sono altre
possibilità (alcune migliori, altre peggiori). Ci potrebbero essere tentativi
dell’opposizione di oscurare il referendum favorendo qualche azione terrorista prima
del 15; di nuovo, in cerca di disordine e sangue.

Ad ogni modo, c’è un consenso generale tra i movimenti popolari sul fatto che nessun
imbroglio potrà esser fatto passare (anche se legittimizzato dalla burocrazia
"rivoluzionaria") e che, qualora accadesse qualcosa del genere, attiveremo
immediatamente e in modo autonomo la nostra offensiva rivoluzionaria di
radicalizzazione, invitando il presidente Chavez a guidare questo processo di
insurrezione. Si tratta, naturalmente, di una situazione decisamente difficile e
complessa, che trascende al contempo i confini del Venezuela. In tal senso, lo scontro
tra Impero e Rivoluzione si deciderà per le strade… ma non soltanto per le strade del
Venezuela inq uanto stato-nazione ­ questo significherebbe automaticamente una
sconfitta ­ ma per le strade di tutta la Pachamerica e del resto di tutta la Pachamama
(o Madre Terra) ribelle.

Sorelle e fratelli, ci appelliamo a tutti quanti voi, impegnati in lotte libertarie in tutto il
mondo, affinchè ci affiancate in questo momento critico! Non si tratta, qui,
semplicemente del Venezuela ­ e ancor meno riguarda Hugo Chavez! Si tratta di
decidere di essere autonomi o di continuare a esistere solo come colonia; di vivere
liberi o di sopravvivere come schiavi. Una questione di vita o di morte… e abbiamo
bisogno di voi al nostro fianco ­ dal locale al globale al locale!

Quel che andiamo chiedendo è una serie di azioni dirette decentralizzate in supporto
alla lotta autonoma della Rivoluzione Bolivariana del Venezuela e delle rivolte
pachamericane!

In tutta la nostra america e nella sorella Europa sono già state predisposte alcune
azioni… e abbiamo bisogno di tutti voi. Se non ci dovesse essere nulla in programma
nella vostra città, paese, comunità… organizzatelo voi!

Dalle strade ribelli di Caracas, con amore pachamericano…

Proyecto Nuestra América ­ Movimiento 13 de Abril ­ ANMCLA (Asociación Nacional
de Medios Comunitarios Libres y Alternativos) ­ OIR (OPCIÓN DE Izquierda
Rolucionaria ­ “Calle y Media” collective.