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Venerdì 30 gennaio dalla 17.30 alle 18.30 in piazza San Fedele

Publie le giovedì 29 gennaio 2004 par Open-Publishing

COMUNICATO STAMPA

Venerdì 30 gennaio dalla 17.30 alle 18.30 in piazza San Fedele a Como presenza silenziosa delle Donne in nero in adesione alla Giornata europea per la libertà, la dignità e i diritti delle donne e degli uomini migranti che si svolgerà il 31 in tutta Europa

Le Donne in nero di Como saranno in piazza San Fedele a Como dalle 17.30 alle 18.30 di venerdì 30 gennaio per gridare in silenzio la loro adesione alla, giornata europea per la libertà, la dignità e i diritti delle donne e degli uomini migranti del 31 gennaio 2004.

Il 31 gennaio la lotta per la libertà delle donne, degli uomini, delle bambine e dei bambini migranti attraversa le frontiere dell’Unione europea (in Italia sono previste manifestazioni inter regionali a Torino, Roma, Caltanissetta; ma sono molte altre le città dove si svolgeranno iniziative locali).

L’’Europa di native, nativi, e migranti scende in piazza per la chiusura dei "centri di permanenza temporanea" – luoghi di detenzione, di sospensione dei diritti, di repressione –; per la regolarizzazione di tutti i migranti – chi entra o chi è già in Italia deve ottenere regolare permesso di soggiorno indipendentemente dalla propria condizione lavorativa –; per il riconoscimento del diritto d’asilo; per i diritti al lavoro, alla casa, alla salute e all’istruzione al di là della nazione di provenienza;

per il diritto di voto attivo e passivo per chiunque risieda in Italia.

In Italia, le donne migranti (poco meno della metà della popolazione straniera residente) costituiscono una forza lavoro a basso costo, soprattutto nel lavoro domestico e di cura alla persona – mansioni spesso svolte in maniera non regolare e con pesanti limitazioni della libertà personale –. A causa della situazione difficile nella quale sono costrette a vivere e della scarsa conoscenza del loro nuovo paese, le donne migranti risultano particolarmente vulnerabili alla violenza e alle discriminazioni di carattere razzista e sessista. Per le migranti, provenienza, caratteri somatici e appartenenza religiosa sono “aggravanti” da aggiungere allo svantaggio derivato dal valore sociale e culturale attribuito all’essere donna nelle società patriarcali dalle quali molte di loro provengono.

E non possiamo distogliere lo sguardo dalle migliaia di donne giovani e adulte, africane, latine, dell’Est che nel nostro paese esercitano la prostituzione in condizioni di sfruttamento se non addirittura di schiavitù.

Noi Donne in Nero identifichiamo l’opposizione alle discriminazioni come un percorso obbligato per garantire a tutte e a tutti l’accesso ai diritti.

Noi Donne in Nero siamo profondamente convinte che cultura significhi mescolanza e comunicazione con “l’altro, l’altra” e che sia da respingere la logica dilagante della “diversità” sentita come un pericolo per la propria identità culturale.

La condanna di ogni forma di discriminazione razziale e sessuale è un principio fondamentale del diritto internazionale e uno dei valori fondanti dell’Europa che vogliamo che non è eurocentrica, ma è luogo di incontro di laiche identità, capaci di convivere, intrecciando le nostre memorie culturali con una nuova realtà continentale, interculturale e mondialista.

Siamo in piazza perché le donne e le bambine migranti possano godere dei diritti e delle opportunità che esistono per le donne nel paese dove risiedono e perché finalmente non si parli più di immigrate o straniere, di peruviane, rumene, somale, marocchine... ma solo di donne.