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e’ morto il compagno tiziano terzani
Publie le giovedì 29 luglio 2004 par Open-Publishing2 commenti
Roma, 11:53
E’ morto il giornalista e scrittore Tiziano Terzani
E’ morto il giornalista e scrittore Tiziano Terzani. Lo ha annunciato Angela Terzani, con queste parole: "Il 28 luglio, nella valle di Orsigna è serenamente scomparso o, come preferiva dire lui, ha lasciato il suo corpo, Tiziano Terzani". La cerimonia di addio si terrà nella Sala d’Armi di Palazzo Vecchio a Firenze, venerdì 30 luglio, alle 17:30.
Messaggi
1. > e’ morto il compagno tiziano terzani, 29 luglio 2004, 16:01
Il giornalista italiano di maggior prestigio internazionale, profondo conoscitore del continente asiatico, ci consegna un grande messaggio di pace.
Tiziano Terzani nasce a Firenze nel 1938. Dopo la laurea in Giurisprudenza lavora diversi anni alla Olivetti. Nel 1971 diventa corrispondente dall’Asia per il settimanale tedesco “Der Spiegel” prima da Singapore e poi a Hong Kong, Pechino, Tokyo e Bangkok. È inoltre collaboratore del "Corriere della Sera". Nel 1994 si è stabilito in India con la moglie Angela Staude, scrittrice, e i due figli.
Inviato nella guerra in Vietnam è uno dei pochissimi giornalisti occidentali ad assistere alla liberazione di Saigon nel 1975, che racconterà in "Giai Phong" (1976), tradotto in varie lingue e selezionato in America come "Book of the Month" (Il libro è contenuto anche nel successivo "Pelle di leopardo"). Tre anni più tardi scampa all’esecuzione da parte dei Khmer rossi in Cambogia. Racconterà il suo viaggio in “Holocaust in Kambodscha” (1981). Nel 1984 si trasferisce a Pechino. Il soggiorno in Cina, che si conclude con l’arresto per "attività controrivoluzionarie" e con l’espulsione ( in realta’ fu considerato troppo simpatizzante di Chang Ching, moglie di Mao, caduta in disgrazia per "deviazionismo di sinistra") , gli fornisce lo spunto per “La porta proibita” (prima ediz. 1985). Del 1992 è “Buonanotte signor Lenin”, testimonianza in presa diretta del crollo dell’impero sovietico. La sua opera più affascinante è senza dubbio "Un indovino mi disse", il racconto di un anno intero (il 1993) vissuto in giro per il mondo senza mai volare, dopo che un indovino di Hong Kong lo aveva messo in guardia da un probabile incidente aereo.
Nel 1997 gli è stato conferito il prestigioso "Premio Luigi Barzini all’inviato speciale"
Il suo ultimo lavoro, “Lettere contro la guerra” (per il quale il 14 settembre, a Certaldo, ritirerà il "Premio Boccaccio" e il 28, a Ferrara, il premio "Gianni Granzotto - Uno stile nell’informazione") è la raccolta di una serie di articoli scritti dopo gli attentati dell’11 settembre e durante la guerra lanciata dagli Stati Uniti in Afghanistan. In particolare, ha suscitato interesse la risposta all’invettiva anti islamica lanciata da Oriana Fallaci pochi giorni dopo la strage delle Twin Towers. Dopo l’inizio dei bombardamenti Usa, Terzani ha viaggiato tra il Pakistan e l’Afghanistan. Ha dichiarato di aver scritto il libro per suo nipote, che oggi ha tre anni, perché un giorno capisca come mai "quel matto di suo nonno, dopo una vita passata a fare l’inviato di guerra, sia alla fine divenuto un inviato contro la guerra".
2. > e’ morto il compagno tiziano terzani, 12 agosto 2004, 12:09
Ho appena appreso della morte di Terzani, voglio comunque spedire ugualmente questo messaggio e rimarcare la mia ammirazione per questo grande scrittore e giornalista.
Egr. sig. Terzani,
sino a qualche tempo fa lei per me era uno sconosciuto. Poi, un giorno, sintonizzato sulla Rai3, ho ascoltato un giornalista leggere alcuni brani del suo ultimo lavoro: "un altro giro di giostra"; mia moglie ed io ne siamo subito rimasti molto colpiti, perchè in quelle poche righe, avevamo ritrovato molti dei concetti riguardanti l’esistenza dell’uomo che da molto tempo abbiamo sviluppato in noi.
Siamo perciò subito corsi in libreria ed abbiamo acquistato il volume.
Mia moglie ed io siamo usi leggere i libri insieme, solitamente io leggo ad alta voce, e poi commentiamo.
Così stiamo facendo nella lettura del suo libro, lettura che ci sta entusiamando sia per i contenuti che per il modo di esporli.
Condividiamo pienamente che la vera rivoluzione deve essere operata all’interno di ogni uomo, attraverso lo sviluppo della consapevolezza di sè , l’espansione della propria coscienza ed il consolidamento di quegli immutabili valori umani che sono l’amore ed il rispetto reciproco, la tolleranza e la compassione.
Nessuna guerra potrà mai risolvere i problemi umani che ci affliggono da decine di secoli,problemi che scaturiscono principalmente dallo smodato desiderio di potere, di ricchezza che genera la violenza del l’uomo sull’uomo.
La storia conosciuta dell’uomo è costellata di guerre, di sofferenze , di miserie, guerre che non hanno mai risolto alcun problema, ma anzi generata altra violenza in una spirale infinita.
Nonostante questo, l’uomo continua ad avere in pratica lo stesso comportamento da secoli, perdendo, ogni volta, la memoria e le esperienze passate.
Certo, decine di secoli sono niente in confronto all’eternità, e questo pensiero ci conforta, poichè ci fa sperare in un futuro umano migliore, anche se siamo certi che noi ( ormai sessantenni ), non potremo assistervi.
Le scrivo principalmente per complimentarmi con lei , ma anche perchè credo che esprimere le proprie idee, quando soprattutto sono idee di pace e fratellanza, sia utile e dia comunque un piccolo contributo e impulso al miglioramento delle condizioni umane.
Sono fortemente orientato a credere che lo scopo della nostra esistenza terrena non si limiti al solo " ciclo vitale ", nascita ,sviluppo e morte, perchè non avrebbe alcun senso, perchè tutto quello di materiale che abbiamo costruito e costruiremo, è comunque destinato a finire ( così come tutto il nostro sistema solare ), vanificando ogni nostro sforzo, anche se positivo.
Deve quindi esserci una ragione molto più importante, quella vera, che noi uomini andiamo cercando da sempre, ma che forse, in questa dimensione materiale, non potremo mai chiaramente vedere e quindi comprendere.
La perfezione del creato ( che noi comunque conosciamo in maniera molto parziale e limitata ), mi fa credere all’esistenza di un Essere Superiore perfetto da cui, come tale, possono scaturire solo cose perfette.
Anche l’uomo, quindi, è destinato ad armonizzarsi con tutto il creato, e l’esperienza di vita terrena ha probabilmente lo scopo di fargliene acquisire intima coscienza.
Forse il male, così come molti di noi lo intendono, non esiste; certe situazioni devono essere vissute per facilitare la comprensione della Verità, e per prendere quindi coscienza di chi siamo veramente.
L’argomento è profondo e non può essere certo sviluppato in poche righe.
Voglio comunque congratularmi con lei e ringraziarla per il significativo contributo che sta dando alla causa umana, libero da condizionamenti e fuori quindi dal coro, coro che , di questi tempi, trova, nei sofisticati e capillari mezzi di comunicazione di massa, un prezioso se non indispensabile alleato.
La saluto cordialmente
M.Judica