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g8: il correntone minaccia di uscire dal gruppo consiliare

Publie le mercoledì 3 marzo 2004 par Open-Publishing

«L a nostra permanenza nel gruppo consiliare è a rischio, se il sindaco non cambia rotta nei
confronti della maggioranza e se il partito non riprende l’iniziativa politica di discutere i problemi,
invece di limitarsi a "blindare" la maggioranza. Non siamo più disposti a subire decisioni che
vengono prese solo dal primo cittadino o, peggio, altrove, fuori da Palazzo Tursi e dal consiglio
comunale». Fulvio Molfino, esponente del correntone ds, esprime tutto il malessere della minoranza
berlingueriana e cresce la tentazione di uno strappo come quello già compiuto in Provincia da
Giuseppe Palmeri.

I due erano ieri alla manifestazione del movimento no global, assieme a Massimiliano
Morettini, che è anche presidente regionale Arci. Mancavano però altri "pezzi" del Correntone, come
Bruno Delpino. «No, non ritenevo opportuno scendere in piazza - dice - I giudici devono svolgere
il loro lavoro con tranquillità». La resa dei conti in casa ds è attesa dopo le Europee, il cui
risultato p
otrà determinare equilibri e scelte.

Oltre ai temi nazionali come l’Iraq e il "caso G8", l’insofferenza del correntone è determinata
anche dalla vicenda delle acciaierie: prevale infatti la contrarietà alla concessione per 99 anni a
Riva di aree e banchine. La nascita di un nuovo gruppo "rosso-verde" a Tursi, in grado di
abbracciare Correntone, Comunisti italiani e la verde Cristina Morelli (ieri vari esponenti nazionali e
regionali hanno giudicato «inconcepibile» la posizione del Comune sul G8) è più di un’ipotesi,
ammette Molfino.

A quel punto, i consiglieri sarebbero fuori dal partito, ma entrerebbe anche in crisi
la giunta Pericu. La maggioranza ds sa però che il Correntone a Palazzo Tursi è un insieme di
percorsi politici diversi: per questo motivo non è affatto scontato che approdi ad una scelta
unitaria, per di più quando questa comporterebbe la crisi in Comune. Lunedì si terrà il comitato politico
dei Ds e la riunione si annuncia calda: maggioranza e minoranza si confronteranno anche sulla
posizione da a
ssumere in consiglio comunale il giorno successivo, quando il tema dell’uscita di Rifondazione
dalla giunta dovrà essere discusso per iniziativa dell’opposizione di centro destra. Sempre lunedì
si ritroveranno intorno ad un tavolo i segretari dei partiti della coalizione, senza Rifondazione
comunista.

Salvatore Cosma di Italia dei Valori (anche lui ieri in corteo: «Chi ha distrutto e
saccheggiato va punito, ma non è giusto criminalizzare i movimenti») lancia un segnale chiaro. Italia
dei valori e Comunisti italiani non sono rappresentati in giunta. «Rifondazione dev’essere
coerente fino in fondo - dice Cosma - Chi esce, non pensi di rientrare in autunno. Non sono a caccia di
posti, ma di fronte a rivendicazioni altrui il sindaco dovrà garantire pari dignitàa tutti gli
alleati.

Il deficit di questa giunta, infarcita di tecnici, è politico».

secolo xix