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Circolo "Che Guevara" di Avellino: E’ ANDATA COME TEMEVAMO ...

Publie le lunedì 7 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

I compagni e le compagne del circolo di Avellino di Rifondazione Comunista cercheranno in tutti i modi di far valere il confronto, consapevoli che il clima burrascoso del recente congresso di sezione non fa altro che indebolire le ragioni, politiche, di tutti.

La commissione nazionale per il congresso valuterà i documenti preparati dalle parti in causa e chiuderà (speriamo) questa fase surreale.

Ognuno si è assunto le proprie responsabilità.

Noi chiediamo quantomento di non oltrepassare il confine tra la legittima (?) aspirazione e la realtà.

I quotidiani locali di stamattina riportavano un quadro assolutamente falso di quanto accaduto : il verbale congressuale è chiaro. A Roma decideranno se è valido.

E’ per questo che è stata inviata la seguente nota di stampa.

"Il congresso cittadino di Rifondazione Comunista ha visto prevalere con 14 voti su un totale di 17 la mozione uno a firma Acerbo, sottoscritta tra gli altri dal compagno Ferrero, nonostante il tentativo perpetrato da Generoso Bruno, iscritto al circolo di Mercogliano-Monteforte nel 2007 e "trasferitosi" al circolo di Avellino in occasione del congresso cittadino, di permettere il voto a compagni iscritti fuori dai termini del regolamento, strumentalizzando la loro legittima scelta di appoggiare il compagno Vendola ai soli fini di una battaglia interna al circolo.

Il segretario del circolo di Avellino del Prc Costantino D’Argenio"

E’ ANDATA COME TEMEVAMO ...

Se si fosse trattato semplicemente di una conta, diremmo che i votanti sono stati diciassette: 14 hanno scelto la prima mozione, 3 la seconda.
Se si fosse trattato di una vicenda burocratica, racconteremmo che la presidenza e la commissione verifica-poteri, col solo voto contrario dei due rappresentanti della seconda mozione, hanno deciso di respingere il dispositivo con cui i compagni Pompilio Albanese e Cinzia Spiniello, per la commissione provinciale per il congresso, non rispettando lo statuto, volevano imporre al nostro circolo il non rispetto di norme semplici e fondamentali che regolano la nostra comunità.

Con la fretta che ha rappresentato una pessima consigliera, in quanto la presunta seduta di commissione (tenutasi venerdì) era assolutamente illegittima.

Se si fosse trattato di una battaglia, beh, diremmo che di urla se ne sono sentite tante, al punto di vedere una pattuglia dei carabinieri chiedere spiegazioni al termine del congresso di sezione.

Il resoconto dell’attività di Costantino, i numerosi saluti di altre forze politiche, associazioni e comitati; la presentazione dei documenti politici nazionali, i diversi interventi di compagne e compagni del circolo (non ha parlato purtroppo nessuno dei "nuovi") passano in secondo piano.
Resta solo un’immensa amarezza.

Avevamo detto con chiarezza che non avremmo accettato imposizioni contro ogni regola democratica e morale. Avevamo tentato in alcun modo di evitare l’arena. Questa dirigenza provinciale, in un delirio di onnipotenza, ha voluto lo scontro. Utilizzando come arma persone fino a pochi giorni fa esterne al partito, diverse delle quali potrebbero portare esperienze importanti e un contributo reale all’iniziativa del circolo e di Rifondazione tutta.

Alla commissione nazionale per il congresso toccherà valutare i ricorsi annunciati, ma un risultato c’è stato : abbiamo perso tutti.