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Roma/Primavalle - Una piccola storia ignobile di repressione e di "casta"

par InformationGuerrilla

Publie le domenica 15 febbraio 2015 par InformationGuerrilla - Open-Publishing
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Denunce per l’ “assedio” al Municipio 14 del 20 Novembre 2014

Sono arrivate negli scorsi giorni una serie di denunce per l’ “assedio” avvenuto lo scorso 20 Novembre alla sede politica del Municipio 14° in Via Battistini.

L’accusa è di “corteo non autorizzato”.

In realtà non ci fu nessun corteo propriamente detto.

L’iniziativa, che seguiva una prima protesta spontanea di inquilini Ater con tanto di barricate, poi una affollatissima assemblea di piazza ed infine un grande corteo per le strade del quartiere avvenuti nelle settimane precedenti contro la svendita delle case popolari Ater, è partita quella mattina da piazza Capecelatro e si è svolta in grandissima parte sui marciapiedi di Via Federico Borromeo con distribuzione di volantini ai passanti ed attacchinaggio di manifesti.

Soltanto una volta giunti in Piazza Mario Salvi i manifestanti avevano percorso sulla carreggiata stradale – peraltro già chiusa da circa un’ora dai vigili urbani al transito delle auto – qualche centinaio di metri di Via S.Igino Papa per poi giungere, dopo la breve discesa, durante la quale, in presenza di un minimo di traffico, si era regolarmente tornati sui marciapiedi, al Municipio di Via Battistini.

Municipio quel giorno incredibilmente presidiato da uno sproporzionato schieramento di celere e carabinieri in assetto anti-sommossa, schieramento che aveva impedito ai manifestanti di accedere, come era intenzione ed era stato largamente preannunciato, nell’”aula-bunker” – mai termine fu più appropriato - del Consiglio Municipale dove era quel giorno in discussione una mozione proprio sulla vicenda della vendita delle case popolari.

Non si capisce bene quindi di quale “corteo non autorizzato” si parli nelle denunce.

Che riguardano le persone più disparate e diverse, da alcuni dei più noti occupanti dell’ex clinica Valle Fiorita di Torrevecchia e della ex sede Inps della stessa Via Battistini ad alcuni inquilini Ater di Primavalle, del tutto estranei questi ultimi a qualsiasi militanza politica ma evidentemente conosciuti lo stesso per nome e cognome dai solerti poliziotti del commissariato Primavalle, fino ad un dirigente nazionale di Rifondazione Comunista, peraltro già vicepresidente dello stesso consiglio municipale nella consiliatura precedente, e ad un vecchio militante dei settanta dal cognome evidentemente troppo ingombrante.

Essendo presenti sul posto, proprio per seguire l’iniziativa, con un nostro redattore, possiamo con cognizione di causa tranquillamente affermare, al di là del fatto generale che non ci sembra si possa proprio parlare di “corteo non autorizzato” per nessuno, che almeno due dei denunciati sono del tutto estranei pure alla brevissima passeggiata sulla carreggiata stradale deserta di Via S.Igino Papa ed ovviamente il nostro redattore è pronto, se necessario, a testimoniarlo.

Una delle persone denunciate ha infatti raggiunto il Municipio passando all’interno dei lotti, lontano dal resto dei manifestanti e proprio insieme al nostro redattore. Ed un altro denunciato è arrivato in Via Battistini da solo e per conto proprio e dopo che già i manifestanti erano da circa un’ora arrivati davanti al municipio.

Ma al di là di questi particolari tecnico/individuali, è proprio l’operazione repressiva in sé ad essere del tutto fuori luogo.

E non crediamo sinceramente in questo caso a chissà quale protervia della Digos centrale, abituata a ben altro, che ha tenuto in quella occasione un atteggiamento del tutto conciliante e nemmeno del Commissariato Primavalle che pure certamente avrà poi avuto il suo ruolo nella successiva identificazione dei manifestanti “non politici”.

Pensiamo invece, e lo diciamo chiaramente e senza tante perifrasi, ad una operazione repressiva fortemente caldeggiata proprio dalla maggioranza di cosiddetto “centrosinistra” che governa il Municipio 14.

Era infatti già evidente dai giorni precedenti un atteggiamento arrogante e stizzoso di alcuni componenti di questa maggioranza e ci era anche capitato di dover spiegare via mail ad un consigliere della “Lista per Marino” il valore del tutto simbolico del termine “assedio”, usato ormai da anni per molte iniziative analoghe a Roma, e che lui traduceva addirittura in “assalto” (?!?).

Ma al di la di questo consigliere, evidentemente del tutto ignaro delle dinamiche e delle terminologie dei movimenti sociali romani, ci era sembrato alquanto strano l’analogo atteggiamento in particolare di consiglieri ed assessori di Sel che pure, come partito, a qualcuno di questi “assedi” simbolici dovrebbero, negli anni scorsi, anche aver partecipato.

Atteggiamento stizzoso ed arrogante poi ampiamente dimostrato nei fatti dall’assessore di Sel Ivan Errani, che peraltro proprio dai lotti della case Ater e dalle lotte sociali di strada personalmente proviene, ma che evidentemente, preso dal “ruolo”, deve aver dimenticato anche questa sua origine e che, sceso per primo in strada ad interloquire coi manifestanti, si è comportato proprio come la peggiore immagine di “casta”, di cui tanto parlano i grillini, possa far immaginare.

Vero che poi il presidente Barletta ed i capogruppo del Pd Colabello e di Sel Modoni, scesi a loro volta in strada, hanno cercato in qualche modo di correggere il tiro, mettendosi il presidente anche a parlare simpaticamente in un correttissimo e fluente spagnolo ad uso di alcuni manifestanti di origine latino-americana.

Ma già nello stesso pomeriggio, con dichiarazioni alla stampa, vedi :

http://montemario.romatoday.it/torrevecchia/proteta-case-popolari-roma-montemario.html

i due capogruppo tornavano in atteggiamenti del tutto stizzosi ed arroganti, inventandosi anche tesi del tutto sognate da loro circa presunti “secondi fini” della iniziativa, atteggiamenti del tutto in linea con quelli manifestati in strada da Errani.

In soldoni, questa tardiva e gratuita iniziativa repressiva di denunce ci sembra fino in fondo una “vendetta politica” bella e buona da parte di una “casta” che quel giorno si è sentita disturbata nel proprio, pur piccolissimo, ruolo di potere.

Da allora è successo di tutto, prima lo scandalo “Mafia Capitale” dal quale lo stesso centro-sinistra è uscito tuttaltro che bene come immagine e che ha visto anche l’arresto di un precedente assessore di centro-destra del medesimo Municipio 14 e poi il coinvolgimento pesante di un tecnico dello stesso Municipio in una storiaccia di mazzette relative, ma guarda un po’, proprio alle concessioni edilizie.

E dulcis in fundo, la intercettazione telefonica, pubblicata dal Messaggero, di un colloquio tra l’attuale assessore Cecera ed il capo dell’ Ufficio Tecnico del Municipio Adamo, colloquio che sebbene siamo stati tra i primi a dire che non aveva alcuna rilevanza di tipo propriamente giudiziario, crediamo però testimoni comunque di una logica di cattivo costume politico e comunque fortemente anche di uno spudorato “spirito di casta”.

E certo, in questo clima generale tuttaltro che idilliaco e sempre più aggravato dagli effetti sociali nefasti della crisi, crediamo che anche queste pretestuose e gratuite denunce finiranno per pesare politicamente. E molto.

Tanto più che nemmeno l’impresentabile precedente amministrazione di centro-destra era mai arrivata, nelle numerose situazioni simili che si erano verificate, ad atteggiamenti minimamente paragonabili a questi.

14 Febbraio 2015

Il collettivo redazionale di InformationGuerrilla

Portfolio

Messaggi

  • Ci scrive il capogruppo di Sel al 14° Municipio


    A seguito del nostro articolo, ripreso da molti siti web, sulla vicenda
    delle denunce arrivate in seguito all’iniziativa politica dello scorso
    20 Novembre in Via Battistini, ci perviene una nota del capogruppo di
    Sel al 14° Municipio, Fabrizio Modoni.

    Come già avvenuto qualche settimana fa per una lettera dell’ Assessore
    dello stesso Municipio Alessio Cecera, non abbiamo la minima difficoltà
    a pubblicarla, ovviamente con in calce le nostre considerazioni del
    caso.


    Nella notte tra il 14 ed il 15 febbraio è stato inviato a numerosi
    contatti mail un articolo dall’account informationguerrilla@yahoo.it
    con il quale si è attribuita all’amministrazione di centrosinistra del
    Municipio 14 la paternità delle denunce che riferiscono essere arrivate,
    per “corteo non autorizzato”, a seguito dei fatti accaduti il 20
    novembre 2014 nell’ambito delle proteste contro il decreto attuativo
    dell’art. 3 del Decreto Lupi sulla vendita all’asta delle case del
    patrimonio ERP. In merito al contenuto di tale articolo, ripreso nei
    giorni a seguire da altri blog, riteniamo opportuno inviare la nota che
    segue, con l’augurio che venga diffusa con analoga evidenza.

    Né stizza né arroganza, solo disappunto e rammarico per una occasione
    persa di costruzione di un percorso condiviso su un tema come quello
    della vendita all’asta delle case popolari, che ha visto e vede
    l’amministrazione municipale, con la componente di SEL in particolare,
    schierata dalla stessa parte dei cittadini, dell’Unione Inquilini e dei
    movimenti.

    Noi di SEL ci siamo sempre battuti affinché il tema del diritto
    all’abitare non venisse declinato in termine di ordine pubblico ma di
    soluzione politica, tant’è che ci siamo sempre opposti a richieste di
    sgombero che venivano dal centrodestra, abbiamo presentato una mozione
    contro la vendita del patrimonio ERP, che è stata votata proprio quel 20
    novembre, siamo attivamente impegnati, assieme a tanti altri, nella
    battaglia per il blocco degli sfratti e per rispondere alle emergenze
    abitative.
    Non appartiene alla nostra cultura politica e personale, nonché ai
    nostri ideali di giustizia sociale la delazione e la persecuzione di chi
    lotta, pur nell’autonomia dei metodi e delle strategie, per il
    riconoscimento di un diritto. Respingiamo con forza, quindi, ogni accusa
    di essere gli autori delle riferite denunce circa i fatti del 20
    novembre e, ovviamente, non nutriamo nessun sentimento di vendetta.

    Quanto accaduto forse è conseguenza dell’atteggiamento inutilmente
    aggressivo nei confronti del Municipio, assunto da qualcuno nei giorni
    precedenti il 20 novembre, come se questo avesse competenze dirette in
    tema di ERP.

    L’ansia di protagonismo di espressioni di ceto politico ormai logoro non
    ha fatto cogliere l’opportunità di dare un forte segnale condiviso al
    governo Renzi-Alfano, lasciando che il tema diventasse di rapporti
    territoriali.

    Rammarico, dunque, e delusione, non certo arroganza o stizza, di fronte
    a chi, invitato pubblicamente a partecipare al Consiglio ha risposto
    incitando all’occupazione, in piazza qualche giorno prima, ed
    all’assedio con i manifesti affissi ovunque nel quartiere.

    Dispiace per le denunce, che saranno state spiccate da qualcuno dei vari
    servizi di polizia presenti ed autonomamente allertatisi, per una
    manifestazione che non ha creato disagi ai cittadini e non ha dato corso
    a nessun episodio di violenza. Ci auguriamo che le autorità giudiziarie
    competenti facciano chiarezza e riconducano i fatti nel contesto di una
    protesta lecita, a dispetto dei toni annunciati.

    Se la verità è un bene assoluto, è opportuno che la si espliciti tutta e
    non solo il pezzo che fa comodo a chi scrive certe cose.

    Gruppo Consiliare Sinistra Ecologia Libertà Municipio Roma XIV
    Coordinamento Territoriale Sinistra Ecologia Libertà Municipio Roma XIV


    Indubbiamente questa nota di Modoni ha il merito di non essere né
    stizzosa né arrogante.

    Ciò non toglie che, pure senza avere la minima pretesa di rappresentare
    gli organizzatori della iniziativa del 20 Novembre 2014, qualcosa da
    dire nel merito ce l’abbiamo comunque.

    Innanzitutto comprendiamo bene la difficoltà di Sel di atteggiarsi,
    nella complessa realtà romana, a “partito di governo e di lotta”, cosa
    che riteniamo in tutta franchezza, e da sempre, un qualcosa di
    assolutamente impossibile da praticare.

    Su questo nei settanta, con la strategia del “compromesso storico”, ci
    lasciò le penne, anche se allora i processi politici erano molto più
    lenti e per arrivare al risultato finale ci volle circa un decennio,
    nientemeno che il Partito Comunista Italiano, che certo aveva uno
    spessore, una consistenza ed un radicamento sociale ben più solido di
    quello attuale di Sel.

    E qualcosa di simile - anche se il paragone col vecchio Pci, che pure
    francamente non abbiamo mai amato, ci sembra in questo caso un po’
    blasfemo – è successo più recentemente anche alla Lega Nord nei rapporti
    con Berlusconi.

    E questo oggi per Sel è reso ancora più complicato nella difficoltà di
    rapportarsi - stando nelle istituzioni locali nelle giunte di
    centro-sinistra col Pd - con un governo centrale a guida Pd, quello di
    Renzi, decisamente molto più a destra nei contenuti, negli interessi che
    va a rappresentare e nei comportamenti.

    E nello specifico romano, a complicare ancora di più la difficoltà, ci
    si mette pure il dato tutto particolare di un sindaco Pd assolutamente
    inadeguato al ruolo, cosa che ha provocato di fatto la stranissima
    situazione per cui spesso le veci reali del sindaco, soprattutto poi nei
    rapporti con le lotte sociali, finisce spesso per svolgerle il
    vicesindaco proprio di Sel, Luigi Nieri.

    Quindi, senza invidia e fermo restando che questa scomodissima
    situazione di “terra di mezzo” è frutto di precise scelte politiche e
    non è stata ordinata a Sel dal dottore, decisamente una situazione di
    cui comprendiamo la oggettiva difficoltà.

    Però, tornando allo specifico locale, crediamo che, nella gestione della
    vicenda relativa al 20 Novembre, gli errori politici peggiori, in parte
    spiegabili col quadro generale che facevamo prima ma anche con oggettive
    specificità tutte locali, li abbiano fatti proprio Sel ed i suoi
    esponenti al Municipio 14.

    Innanzitutto assessori e consiglieri di Sel erano realisticamente gli
    unici in grado di poter capire, e quindi spiegare al resto della
    maggioranza, che il termine “assedio” non aveva alcun significato di
    tipo “militare”. E quindi smussare l’ “allarme” un po’ isterico che in
    Via Battistini si era creato nei giorni precedenti di cui è
    testimonianza anche una allucinante mail inviataci, peraltro prendendoci
    per sbaglio come i promotori dell’iniziativa, in quei giorni dal
    consigliere Montanari.

    E invece da un lato si è contribuito largamente ad alimentare questo
    ingiustificato “allarme” e dall’altro, da parte di Sel, si è cercato
    invece di trovarsi gli interlocutori più “comodi" e "vicini", nello
    specifico la locale Unione Inquilini, del tutto estranea alla
    mobilitazione del 20 Novembre. Così come la stessa Sel cerca
    regolarmente di fare, a livello cittadino, ad esempio con Action.

    Però gli interlutori “comodi” spesso non sono minimamente
    rappresentativi delle situazioni che si ritiene di affrontare e così è
    stato in qualche modo anche il 20 Novembre.

    Sugli atteggiamenti poi da “benzina sul fuoco” messi in atto
    dall’Assessore di Sel Errani in strada nel confronto dei manifestanti ma
    anche dello stesso capogruppo Modoni nell’intervista di quel giorno a
    RomaToday abbiamo già detto nel nostro articolo iniziale.

    Poi non abbiamo mai pensato che le denunce contro i manifestanti
    partissero direttamente dalla giunta e dalla maggioranza del Municipio
    14 ma certo il clima surreale, a partire dall’allucinante schieramento
    di truppe che ha impedito l’ingresso dei manifestanti ( peraltro nemmeno
    tanti) nell’aula consiliare e dall’ “allarme” più generale
    ingiustificatamente messo in piedi appunto nei giorni precedenti ed al
    quale non si è voluto minimamente, da parte di chi poteva farlo, porre
    un argine, hanno sicuramente largamente contribuito a provocare, oltre
    che l’inutile ed ingiustificato clima di tensione di quel giorno, anche
    le successive denunce medesime.

    A tutto questo va poi aggiunto l’oggettivo rifiuto di fatto, da parte di
    Pd e Sel, di mettere successivamente in atto quanto i manifestanti
    chiedevano, cioè un “consiglio municipale aperto”, in una piazza del
    quartiere, sul problema delle case popolari.

    Ed anche questa scelta, nello stesso Municipio dove il centro-destra,
    quando governava - senz’altro molto male - però di “consigli municipali
    aperti” ne faceva uno al mese, una volta persino proprio in un “luogo
    occupato”, è abbastanza indicativa di un atteggiamento e di una
    oggettiva immagine di piccola “casta”, dall’immagine anche un tantino
    "rampante", chiusa nei propri fortilizi e soprattutto attenta prima di
    tutto ai propri fragili equilibri interni. A proposito di "ceto politico
    ormai logoro" ...

    Ci risparmiamo poi stavolta il discorso sulle varie e gravi vicende
    esplose successivamente a quel 20 Novembre e certamente non
    particolarmente lusinghiere per il complesso amministrativo sia del
    Campidoglio in generale sia di Via Battistini in particolare e delle
    quali Modoni si guarda bene dal fare il minimo accenno nella missiva
    fattaci pervenire.

    16/2/2005

    Il Collettivo Redazionale di InformationGuerrilla