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22 febbraio 1980

Publie le lunedì 21 febbraio 2005 par Open-Publishing

Dazibao Estrema destra Partito della Rifondazione Comunista Parigi Storia

di Giancarlo Pacchioni

A 25 anni dall’esecuzione del compagno Valerio Verbano per mano fascista, nessuno ha pagato.

Il compagno Valerio Verbano, studente del liceo scientifico Archimede, fu ucciso davanti ai genitori il 22 febbraio 1980 nella sua abitazione di Via Monte Bianco (Roma) da un commando dei Nar (nuclei armati rivoluzionari).

La spiegazione dell’assassinio di Valerio è da ricercare nella sua militanza antifascista che lo portò alla redazione di un dossier sulla destra romana: figuravano nomi, ma anche informazioni sui Nar e su Terza Posizione, erano riportate anche notizie su rapine utilizzate come forma di autofinanziamento dalla destra eversiva.

Quel maledetto 22 febbraio, i tre killer fascisti si introdussero nell’appartamento della famiglia Verbano, immobilizzarono i genitori di Valerio e rovistarono ovunque alla ricerca di quel dossier compromettente. Non trovarono nulla.

Erano passate le tredici quando Valerio rientrò a casa, ad aspettarlo c’erano i tre fascisti armati di pistola: furono esplosi diversi colpi, Valerio morì prima ancora di giungere in ospedale.

Durante i funerali un carabiniere riduce in fin di vita Antonio Musarella.

I dirigenti dei Nar erano Giuseppe Valerio (detto "Giusva") Fioravanti, Dario Pedretti, Cristiano Fioravanti, Alessandro Alibrandi, Francesca Mambro. E’ lo stesso Valerio Fioravanti a spiegare il significato della sigla: “la sigla N.A.R. è stata usata da molti anni, inizialmente per semplici attentati di danneggiamento, e stava ad indicare soltanto la matrice fascista.

Tale sigla peraltro non si riferisce ad una organizzazione stabile e strutturata; bensì soltanto alla matrice degli attentati”

Il 23 giugno dello stesso anno il giudice Mario Amato fu assassinato nello stesso quartiere di Valerio. Mario Amato stava indagando sulla destra eversiva romana, per le sue indagini il giudice utilizzava proprio il dossier Verbano.

Alle 10:25 del 2 agosto 1980, un ordigno esplosivo nella sala d’attesa della stazione ferroviaria di Bologna esplose cagionando la morte di 85 persone, 200 furono i feriti. Per la strage sono stati condannati: Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, entrambi liberi, e Ciavardini che deve ancora scontare la pena.

L’omicidio del compagno Valerio Verbano, il delitto del giudice Mario Amato, la strage di Bologna hanno una unica matrice fascista.

INIZIATIVA PUBBLICA CON DIBATTITO E PROIEZIONE DI FILMATI

Giovedì 24 febbraio 2005 - ore 17:30

Presso il circolo “Luigi Longo”
Via Sebastiano Silvestri 58

Genzano di Roma - tel 0693954014

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