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Scuola e Università. Sciopero nazionale: 1milione di manifestanti a Roma. Cortei in tutta Italia. Maroni: «Chi occupa sarà denunciato».
Da Milano a Palermo tanti cortei contro la riforma Gelmini. All’indomani dell’approvazione del contestatissimo provvedimento i sindacati della scuola sono scesi in piazza per protestare contro i tagli e il maestro unico. Foltissima la partecipazione degli studenti medi. Assdiato il ministero dell’Istruzione. In testa al corteo sindacale il segretario nazionale della Cgil, Guglielmo Epifani, e quello del Pd Walter Veltroni. Da Caserta, al termine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, il ministro dell’Interno Roberto Maroni: «Chi occupa abusivamente sarà denunciato».
Ieri nel tardo pomeriggio, da Caserta, al termine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha così commentato la giornata: «Abbiamo monitorato e gestito in modo impeccabile le manifestazioni. Ho letto che a Roma ci sarebbe stato un milione di persone. Purtroppo c’è il vezzo di moltiplicare per dieci le cifre reali... Ma 100 mila persone sono comunque tante». E poi ha aggiunto: «Chi occupa abusivamente, impedendo ad altri di studiare sarà denunciato».
La manifestazione di ieri
Nonostante il tempo piovoso, migliaia di persone partecipano oggi alla manifestazione che parte da Piazza della Repubblica, a Roma, in una giornata che vede i sindacati della scuola, insegnanti e studenti protestare contro la ormai legge Gelmini. I manifestanti sfilano oggi per le vie della capitale per contestare le politiche del Governo in materia di istruzione, in concomitanza con lo sciopero generale della scuola proclamato dai sindacati di categoria (Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Snals). Centinaia di pullman e diversi treni speciali hanno portato a Roma, da tutta Italia, i lavoratori del settore. Ma in piazza ci sono anche tante famiglie e studenti, compresi gli universitari che sin dall’inizio hanno solidarizzato con la protesta della scuola.
Il corteo è preceduto da un triplo cordone di forze di polizia, ed è aperto da un camioncino che spara musica a tutto volume e costellato da centinaia di palloncini colorati. Tanti gli slogan e gli striscioni: ’’Gelmini: con te tre metri sotto terra’’, "Tagli malefici" è la scritta che campeggia sotto una gigantesca silhouette del ministro Gelmini, raffigurata come una strega di Halloween. "Gelmini e Carfagna sarte subito", proclama un altro striscione. In testa alla manifestazione anche il Segretario nazionale della Cgil, Guglielmo Epifani, e il leader del Pd Walter Veltroni. Gli organizzatori danno anche qualche cifra relativa alla partecipazione e dicono che: «Ci sono ancora pullman bloccati all’ingresso della capitale, tanta gente non è riuscita neanche ad arrivare. Secondo le nostre stime siamo, sono presenti, per adesso, 800mila manifestanti». Allo sciopero generale di oggi avrebbe aderito il 70% di tutti gli istituti italiani. Il dato è stato ottenuto in base a un campione di scuole interpellate in tutta Italia.
Centinaia di studenti si sono radunati all’università La Sapienza per raggiungere il concentramento dei Confederali. L’eco degli scontri avvenuti ieri a piazza Navona con i “neri” di Blocco Studentesco” è ancora ben vivo ma gli studenti preferiscono mettere l’accento sulle motivazioni della protesta. «Vogliamo il ritiro dei tagli, il ritiro del decreto 137 approvato ieri e degli articoli 16 e 66 della legge 133, perché sono un’ipoteca sul nostro domani, un’ipoteca che saremo noi a dover pagare - proclama il portavoce della Rete degli studenti medi. - Siamo in piazza in maniera pacifica, festosa e non violenta: lo siamo nello stesso modo in cui lo siamo stati nelle scorse settimane. Rifiutiamo il tentativo delle frange di estrema destra di trasformare le nostre piazze in luoghi di violenza e tensione»
La mobilitazione nazionale coinvolge anche Milano dove si svolge un altro corteo di migliaia di persone concentrate in largo Cairoli. In testa al corteo ci sono i genitori e gli insegnanti di Rete Scuole. Più numerosi gli studenti delle scuole superiori di Milano e provincia.
Dalla folla spuntano delle bandiere di Rifondazione Comunista e della Cgil. Sono scesi nel corteo anche gli studenti delle facoltà cittadine che in questi giorni hanno portato avanti le manifestazioni anche con le lezioni in piazza.
Secondo la Cgil siciliana, nell’Isola sarebbero oltre centomila le persone scese in piazza per protestare contro la riforma della scuola. Il sindacato stima che a Palermo siano 50 mila, 20 mila a Catania, 10 mila a Messina, 6 mila a Siracusa, 10 mila a Trapani, 5 mila a Caltanissetta. Manifestazioni sono in corso anche nei piccoli centri e a Lipari. Nell’isola delle Eolie sono scesi in piazza alcune centinaia di studenti.
Il successo delle mobilitazioni contro la riforma Gelmini fa dire a Fausto Bertinotti che: «La lotta sociale riparte dalla scuola». Una partecipazione massiccia, secondo Bertinotti, vuol dire che «la mancanza di opposizione politica o meglio la possibilità di un governo di neutralizzare l’opposizione non evita che si possa determinare una crisi sociale e una contrapposizione sociale. Anche in assenza di un’opposizione politica si può realizzare una grande opposizione sociale di una società civile che si muove in autonomia». «Siamo di fronte a un fatto nuovo, un movimento post novecentesco che nasce spontaneamente su una realtà come quella della scuola in cui sono gli stessi protagonisti a immedesimarsi nella contestazione. È il corpo sociale -ha concluso- come tale, che manifesta la sua contrarietà».