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6 E 7 SETTEMBRE: SCIOPERO DEI TRASPORTI : PER I DIRITTI DI CHI LAVORA, PER LA SICUREZZA DI CHI VOLA
Publie le mercoledì 31 agosto 2005 par Open-PublishingA seguito dell’esito dell’incontro tra governo, Alitalia e SULT, in cui Alitalia ha ribadito il rifiuto ad ammettere al tavolo negoziale il sindacato più rappresentativo dell’azienda, il SULT ha confermato lo sciopero di 48 ore già dichiarato per le/gli assistenti di volo, posticipandone la data al 6 e 7 settembre.
Intorno alla vertenza SULT/Alitalia si sta creando solidarietà e lo sciopero si sta estendendo ad altri settori dei trasporti. Alcune organizzazioni sindacali, fra cui il Sincobas, hanno già proclamato lo sciopero fra i marittimi e gli autoferrotranvieri. Ma perché ciò che sembra essere una vertenza aziendale sta estendendosi all’intero settore dei trasporti?
Per due motivi essenziali: la democrazia sindacale e il diritto alla sicurezza di chi viaggia, che siano lavoratori e lavoratrici dei trasporti o utenti.
Alitalia rifiuta di accettare il SULT al tavolo delle trattative perché non ha firmato il “piano Cimoli” di ristrutturazione della compagnia, e questo malgrado il SULT rappresenti da solo la somma di tutti gli iscritti degli altri sindacati presenti nell’azienda. Ovvero, pretende di designare chi rappresenta lavoratrici e lavoratori sulla base dell’acquiescenza alle sue posizioni, come se in una lite in tribunale qualcuno pretendesse di scegliere l’avvocato della controparte.
A questo si aggiungono le minacce di precettazione per impedire a lavoratrici e lavoratori di esercitare il diritto di scioperare.
Gli attacchi al diritto di sciopero e alla libertà di organizzarsi sindacalmente stanno crescendo in questo paese a un ritmo impressionante, e il risultato si vede: contratti sempre peggiori, posti di lavoro sempre più precari, una vera e propria emergenza per quanto riguarda i livelli salariali, povertà vecchie e nuove in costante aumento nel paese. Una situazione che non può continuare.
La posta in gioco della vertenza SULT/Alitalia è quindi una posta in gioco che riguarda tutte e tutti, poiché riguarda le libertà e i diritti, individuali e sindacali, di tutte le lavoratrici e i lavoratori di questo paese. Perciò occorre creare la massima solidarietà possibile intorno alla lotta del SULT, che può rappresentare un’occasione cruciale sia per riconquistare l’agibilità dei diritti costituzionali, sia per poter ricominciare a difendere le nostre condizioni di lavoro e i nostri salari.
Ma non si tratta solo di questo: il piano Cimoli non è una strategia di uscita dalla crisi, la prende semplicemente a pretesto per operare nuovi tagli dei costi e ulteriori esternalizzazioni di “rami” dell’azienda, senza alcun vero piano di rilancio: questo significa anche una messa a rischio della sicurezza dei voli, già notevolmente ridotta negli scorsi anni con la decisione (sempre per “contenere i costi”) di affidare ai singoli piloti la manutenzione dell’aereo in dotazione, anziché alle apposite squadre di manutenzione. Battendosi per le loro condizioni di lavoro, le lavoratrici e i lavoratori del SULT si battono anche per la nostra vita, quando prendiamo l’aereo:
SOSTENIAMOLI !
Milano, 30 agosto 2005
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