Home > 60 ANNI DOPO LE ARMI NUCLEARI MINACCIANO ANCORA L’UMANITA’
60 ANNI DOPO LE ARMI NUCLEARI MINACCIANO ANCORA L’UMANITA’
Publie le venerdì 29 luglio 2005 par Open-Publishing60 ANNI DOPO LE ARMI NUCLEARI MINACCIANO ANCORA L’UMANITA’
A Ghedi, Padova e Aviano dal 6 al 9 agosto prevista una serie di iniziative per la messa al bando delle armi nucleari. Sarà presente Seiko Ikeda,
sopravvissuta all’esplosione nucleare di Hiroshima.
Il 6 agosto prossimo saranno sessant’anni esatti dallo sgancio della prima
bomba atomica della storia, che rase al suolo la città giapponese di
Hiroshima. Tre giorni dopo, il 9 agosto 1945, la stessa sorte toccò a
Nagasaki.
Un orrore che ha contato più di 200 mila morti nei soli primi mesi
successivi alla deflagrazione nucleare. Ad oggi le vittime sarebbero,
secondo alcune stime, almeno 350 mila: morti che oggi non possono essere
solo commemorati. Sessant’anni dopo, infatti, il rischio di un conflitto
nucleare torna a minacciare l’umanità.
E’ infatti in atto un pericoloso rilancio del nucleare militare,
soprattutto dopo l’11 settembre, con la ricerca e la produzione di una
nuova generazione di bombe nucleari più piccole e “maneggevoli” e con le
bunker-busters, che possono penetrare in profondità.
Una responsabilità anche italiana, visto che all’aeroporto militare
italiano di Ghedi (Brescia) e nella base Usaf di Aviano sono stoccate
complessivamente 90 testate nucleari pronte all’uso.
E’ per questi motivi che Beati i Costruttori di Pace assieme al Comune di
Padova, all’interno della Rete Italiana per il Disarmo, stanno organizzando
una serie di iniziative che dal 6 al 9 agosto prossimi coinvolgeranno sia
la città del Santo che Ghedi e Aviano, con momenti di commemorazione, la
testimonianza di una sopravvissuta, gesti simbolici, dibattiti, una mostra
e momenti di teatro e musica. Proposte che si inseriscono nella rete
internazionale di iniziative e marce che in quei giorni diverse
organizzazioni terranno in varie parti del mondo, aderendo alla Campagna
Globale per la Messa al Bando delle Armi Nucleari “Abolition Now”.
Un impegno nel segno di Sadako, la bimba di Hiroshima che aveva due anni
quando la sua città fu rasa al suolo da “Little Boy”; ammalatasi di
leucemia a causa delle radiazioni, iniziò a piegare le mille gru di origami
che secondo un’antica tradizione giapponese le avrebbero concesso di
realizzare il suo sogno. Continuò a piegare foglietti di carta colorata
fino a poco prima della sua morte, a dodici anni, il 25 ottobre 1955.
“Sadako e le sue gru sottolinea Lisa Clark di Beati i Costruttori di Pace
ci insegnano che non bisogna mai rinunciare, anche quando l’obiettivo
sembra irraggiungibile”.
Per informazioni sulle iniziative italiane:
http://www.beati.org/ , tel. 049 8070522, beati@libero.it
CON INVITO ALLA PUBBLICAZIONE
ALLEGATO:
FOTO-SIMBOLO DELLA MOSTRA CHE SI TERRA’ A PADOVA DAL 6 AL 9 AGOSTO 2005.
Ufficio Stampa Beati i Costruttori di Pace




