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A CHI TOCCA PAGARE LA CRISI? NON A CHI VIVE CON 40 EURO AL GIORNO!
Publie le lunedì 25 ottobre 2010 par Open-Publishing1 commento
(tratto da http://www.pcl-lodigiano.it/content/chi-tocca-pagare-la-crisi-non-chi-vive-con-40-euro-al-giorno)
L’ennesimo attacco ai lavoratori portato avanti dalla Fiat a Pomigliano, con l’appoggio del Governo e del Parlamento tutto, comprese le sedicenti opposizioni, Pd in testa, è stato respinto dai lavoratori che hanno votato per il 40% NO nel referendum farsa, voluto dalla Fiat, che attraverso minacce e ricatti pretendeva un plebiscito alla sua richiesta.
L’accordo che voleva essere imposto ai lavoratori prevedeva la cancellazione dello statuto dei lavoratori, le deroghe illegittime al ccnl (Contratto nazionale di lavoro) e un aumento dello sfruttamento operaio.
In questa operazione politica è ben evidente quali sono i reali rapporti sociali, politici ed economici della nostra società che parecchi continuano a chiamare “democratica”.
Da una parte i lavoratori, cioè coloro che producono, sudano e fanno sacrifici per mantenere sè stessi e la propria famiglia. Dall’altra i parassiti che vivono nel lusso e nella ricchezza sfruttando i lavoratori e che ne succhiano il sangue insaziabilmente.
Queste non sono frasi retoriche e di propaganda perché sono dimostrate e dimostrabili.
Prendiamo lo stipendio di un lavoratore medio, un operaio. Il suo salario è di 1200 euro al mese. Se lo dividiamo per 30 i giorni del mese vediamo che un operaio deve vivere con 40 euro al giorno.
Un precario con 900 euro mese vive con 30 euro al giorno.
Un pensionato che percepisce una pensione minima di 700 euro vive con 23 euro al giorno.
Chi parla di demagogia lo chieda a queste categorie sociali come vivono!
Ora andiamo a vedere i signori che vogliono togliere i diritti e tagliare i salari ai lavoratori, che rubano dalle tasche dei lavoratori altri 24 miliardi di euro con la nuova finanziaria e vanno in Europa a vantarsi del governo italiano che ha messo il veto sulla tassa alle banche (ma si sa che tra ladri ci si intende) per salvare la nazione (tradotto grande industria e banche).
Berlusconi ha un reddito di 14 milioni di euro l’anno e vive con 38mila euro al giorno, Marchionne di 9 milioni, pari a 25mila al giorno, Fassino 240mila l’anno, “solo” 660 euro al giorno, Fini 140 mila, 380 euro al giorno, Umberto Bossi 146mila, pari a 405 al giorno.
Bersani 150mila, pari a 416 euro al giorno, Casini 123mila, il più “povero” pari a 341 euro al giorno.
Questi “signori” vivono con redditi superiori decine di volte rispetto ai lavoratori. Paghino loro la crisi visto che a loro i soldi non mancano. Vadano loro a fare i turni in fabbrica lavorando giorno e notte, festivi compresi, per stipendi da fame. Quando loro daranno l’esempio allora si potrà parlare di equità sociale, di democrazia o di parità di diritti.
Gli industriali e le banche coi loro lacchè stanno realizzando grazie alla crisi i più alti profitti che si siano mai visti, mentre per i lavoratori aumenta lo sfruttamento, la disoccupazione e vengono tolti i diritti più elementari quale il diritto al lavoro .
A chi ci accusa di demagogia ( che precisamente significa: degenerazione di un sistema democratico in cui vige un comportamento politico incline ad assecondare le aspettative delle masse popolari, lusingandole con promesse soprattutto economiche e difficilmente realizzabili, al fine di ottenerne il consenso per l’acquisizione o la conservazione del potere) diciamo che non siamo stati noi a promettere ricchezza per tutti e benessere, milioni di posti di lavoro, la cacciata dall’Italia degli immigrati etc. etc. Chi allora fa demagogia?
A fronte di un tale scenario che sta mettendo in serio pericolo il presente e il futuro dei nostri figli, invitiamo i lavoratori a ribellarsi e a lottare contro chi, per continuare a fare la vita da nababbi ed aumentare i loro profitti, sta buttandoci tutti nel baratro. Questa classe di politicanti, servi dei grandi potentati economici, va cacciata ora e subito con una forte mobilitazione popolare nei luoghi di lavoro e nelle piazze. La forza del loro potere sta nell’immobilismo e nella sottomissione delle masse lavoratrici. Pomigliano insegna che la lotta paga, che reagire alla prepotenza e all’arroganza dei padroni non solo è possibile, ma è l’unica strada per non tornare schiavi!
Messaggi
1. A CHI TOCCA PAGARE LA CRISI? NON A CHI VIVE CON 40 EURO AL GIORNO!, 27 ottobre 2010, 22:31, di juri8
magari avessi 40 euri al giorno. Io arrivo a 20 euri a cranio tra me e mia moglie. Arrivederci.,.