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ANDRIA (BA) - Assente per curarsi dal cancro, licenziata dalla Cgil !

Publie le giovedì 6 maggio 2010 par Open-Publishing
5 commenti

BARI - Si era assentata dal lavoro per curarsi dal cancro, quando e’ tornata l’hanno licenziata per "assenza ingiustificata". Protagonista della vicenda Anna Dalo’, messa alla porta dalla Cgil di Andria. La donna si dice "sconcertata" e ha denunciato il datore di lavoro per stalking, mobbing e diffamazione, chiedendo il risarcimento dei danni e del Tfr.

(RCD)

http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache/Lavoro-assente-curarsi-cancro-licenziata/06-05-2010/1-A_000102365.shtml

Messaggi

  • A sentire il TG5 il licenziamento sarebbe rientrato ... ma certo che figura di cacca per la Cgil ....

  • mobbing verticale e orizzontale, diffamazione, ostruzionismo... in un sindacato non dovrebbero esistere, invece diventano il pane quotidiano quando si esercita il mandato ricevuto in difesa dei lavoratori, per erigere barricate a tutela del proprio potere personale. In questo caso, ogni arma diventa legittima per screditare le persone capaci che potrebbero emergere mettendo in discussione i vertici sindacali. Una simile prassi "rischia" di creare sultani del sindacato che dispensano cariche solo a fedelissimi, si perderebbe il senso del sindacato stesso che si trasformerebbe in uno squallido centro di potere assetato di soldi, favori, potere, raggiunti tramite tessere e consensi accaparrati con logiche clientelari. Quanti sindacati sono estranei a queste logiche? Quante storie simili ad Anna Dalò, con cognomi meno illustri? Quanti falciati non sono arrivati alle pagine dei giornali? Quanti dipendenti e quanti collaboratori sono stati vittime di ostruzionismo o mobbing? Chi ricorda ancora Di Vittorio?

    • Il Sindacato, salvo rarissime eccezioni minoritarie, si è appiattito e fa da spalla al "padrone" ed al Capitale.

      Ho già segnalato come il lavoratore il quale perde il posto di lavoro per Licenziamento per Supero Comporto Malattia (a seguito di incidente che ha subito, incolpevole; nel caso specifico) non possa rientrare tra i casi previsti per la Mobilità.

      Naturalmente non rientra nella Mobilità neanche colui (colei) il quale per Malattie di lunga durata si trovasse nelle medesime condizioni e licenziato per Supero.

      Viene quindi trascurato dalle Aziende le quali preferiscono, per le assunzioni tramite Centri per l’Impiego, pescare nel "mare" delle agevolazioni che sono concesse alla Mobilità, purchè questa scatti per cause oggettive.

      Insomma, il Lavoratore de quo, "deve morire"!

      Di Vittorio si rigira nella sua tomba, ove insiste il sonno dei "giusti"!