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ARRESTATO CARLO FERRIGNO: IL PREFETTO COMMISSARIO ANTIUSURA CHE BUNGA BUNGAVA

Publie le martedì 12 aprile 2011 par Open-Publishing


Uno è già nella cacca fino al collo, le banche che non scuciono nulla perché non dai garanzia, non ti possono più spolpare come prima, ora magari hai pure perso il lavoro, sei in precariato di maledetta vita, vali nulla, pensi che di certo è meglio farla finita, la notte non dormi, il giorno ancora peggio.
Hai gli strozzini che per quei quattro soldi che ti hanno prestato ora vogliono in cambio pure la vita dei tuoi cari.
E sono botte, telefonate minatorie, il cane sgozzato, non mandi il bambino a scuola perché chissà se poi te lo fanno tornare a casa.
Andarlo a prendere in macchina?
Ma te l’hanno bruciata come avvertimento: o paghi i cravattari o tuo figlio finisce arrosto come la macchina.
E che fai allora t’ammazzi veramente?
Meglio di no dai. Lotta ancora.
C’è lo Stato che ti aiuta.
Hai visto anche gli spot rassicuranti che giorno dopo giorno ti chiedono di chiamare un numero e denunciare chi ti porta via la vita e dignità.

Lo fai quel numero, forse se sei tra i fortunati ti può andar bene, chissà.
Forse no.
Ti mandano a parlare direttamente con un pezzo grosso, uno che prima era a capo dell’Ucigos, ti spiegano che quello è l’Ufficio Centrale del Viminale da dove dipendono tutte le Digos d’Italia, che questo tizio, calibro da 90, già due volte Prefetto ora è Commissario Antiusura.
Caspita, ti dici, forse ho risolto veramente ed esco da questa spirale di morte.
Ha 72 anni il "signore", una faccia da duro, ben vestito doppiopetto, disponibile.
Finalmente uno disponibile ad ascoltare.
Forse troppo disponibile?

 

Beh intanto ti dice di non preoccuparti perché lui che ha agganci grossi e altolocati ti sistema la vita, ti fa anche entrare in polizia, così cominci a prendere uno stipendio buono, sicuro e soprattutto puoi anche fare carriera.
Noti che queste cose te le dice dopo che ha chiuso a chiave la porta del suo ufficio.
Pensi: uno così importante lo avrà fatto per la privacy e perché quello che mi sta dicendo non vuole che lo ascoltino i suoi subalterni.
Invece ti sbagli.
Lui ha chiuso la porta perché vuole che gliela dai.
Potrebbe aiutarti ma devi, prima, soddisfarlo sessualmente.

Eri nella cacca fino al collo, ora la merda ti arriva oltre la bocca e senti che è finita.
Ma a quello non gliene può importare di meno dei tuoi dolori.
Il vecchio bavoso ha voglia.
Ma come?
Proprio lui che appena sono cominciate ad uscire le notizie sulle porcate bunga bunga faceva il moralizzatore?
Lui, l’ex prefetto di Torino e Napoli?
Lo stesso che diceva: "grazie per gli auguri, mi dispiace solo che coincidano con quelli di quello stronzo di Berlusconi, che uomo di merda!"?
L’identico che raccontava di quanto aveva saputo dalla sua "amica" danzatrice del ventre sui festini ad Arcore, scandalizzato per gli slip troppo succinti delle ragazze con le poppe al vento e sconvolto per aver saputo che le due gemelle De Vivo erano salite sull’aereo di Berlusconi a Napoli, non c’era nessuno a bordo, solo loro tre… e le tizie sono poi scese dopo una mezz’ora?

Sì proprio lui, Carlo Ferrigno, il Commissario Antiusura, ex Prefetto di Napoli e Torino, ex Capo dell’UCIGOS, che definisce Lele Mora un "mezzo uomo", e Lele Mora definisce lui "uno che ha abusato della mia amicizia".
La Procura della Repubblica di Milano, nelle carte del PM Stefano Civardi, lo descrive come "un insaziabile": millantava credito, prometteva posti, favori, permessi di soggiorno in cambio di sesso.
Si spinge ancora più in basso, lo squallore è completo, tanto che il GIP Franco Rajnoldi ne chiede l’arresto per "sfruttamento della prostituzione minorile".

Secondo l’accusa sono due le ragazze minorenni costrette a partecipare ai festini del prefetto.
Denunciato da "Sos Racket e Usura" e "Sos Italia Libera" con tre video e un dossier sui vizi sessuali del Commissario, Ferrigno è stato arrestato ieri nella sua casa a Roma.
Aveva promesso anche a giovani modelle la partecipazione agli spot antiusura, partecipazioni che poi, naturalmente, non sono mai avvenute.

Che dire?
Lo schifo è veramente tanto e troppo.
E’ sicuro che questo altro ultrasettantenne potente si inventerà la qualsiasi cosa per dimostrare d’essere pure lui un altro Redentore, infangato dalla macchina giudiziaria dei PM rossi e dai giornali comunisti.
Ci saranno le puntuali comparse che testimonieranno il contrario di tutto e le grancasse dei pennivendoli di Stato si smutanderanno nelle prime pagine a descriverci "un altro perseguitato come Silvio".
Poi calerà la prescrizione breve.
Gli incravattati si potranno suicidare senza più alcun problema.
E Dio non esiste, altrimenti trasformerebbe questa feccia in cenere.

Lucio Galluzzi

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