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DISUMANA POLITICA
La gente da una parte, i politici dall’altra.
Sempre più lontani. Niente più da condividere.
Ormai deputati, ministri, senatori, cariche dello Stato "lavorano" solo per sé stessi.
Nascosti, chiusi nei Palazzi.
Si incontrano per cene, colazioni, loro con prelati, giudici, giornalisti, faccendieri, ma sempre nelle inespugnabili torri d’avorio che li proteggono alla vista.
Se non fossero tutti così brutti e revulsivi si potrebbe pensare che questa non è l’Italia, ma un paese teocratico dell’estremo oriente.
Un regno di quelli dove bambini reincarnazioni viventi sante non possono calpestare terreno, mangiare cose dei comuni mortali, giocare con i coetanei. Stanno seduti come piccole imperatrici madri della Cina passata, sollevati dal pavimento. Intorno hanno solo adulti, il più delle volte anziani, che devono vegliare 24/24 ore affinché la divinità bimba non si contamini.
Gli dei bambini non possono neppure affacciarsi alla finestra. Se lo fanno, il popolo sotto il tempio-casa deve girarsi da un’altra parte.
E invece siamo proprio in Italia.
I politicanti qui non sono alloggiati in pagode d’oro.
I Palazzi che li contengono sono grigi e minacciosi, come il loro contenuto ancora vivente.
Palazzi del Potere come la Casa della Mater Suspiriorum.
Ville private elette a dimora delle altre due Madri: la Lacrimarum e quella più temuta Tenebrarum.
E’ un orrore effuso.
Contiguo fra le parti pure avverse.
Escono a sera quelli che ormai sono le interiora dei contrafforti.
Si muovono al buio, incontrano come clandestini i supporters, parlano, raccontano cose inascoltabili, bestemmiano, si vantano della troia che poco prima hanno "punito", ci tengono a dire che se ne fanno una al giorno.
Il gruppetto di idioti intorno ride. Non si sa per cosa.
Sono obbligati da super io malatissimi a fare quei rumori con la bocca e l’apparato vocale che stonano con il silenzio della notte avanzata e qualsiasi, anche minima, intelligenza.
E’ questa la non vita che conducono i piazzisti della politica nazionale.
Giocano un gioco che è tutto loro.
Non ammettono altri. Le regole sono segrete.
Ogni tanto ne salta fuori qualcuna, sfugge al controllo del capo bastone di turno.
Ed è schifo: massoni, segreti di Stato, eminenze grigie o porpora, vecchie cariatidi delle banche di dio, paradisi fiscali, soldi, tanti soldi. Un oceano di soldi.
Li distraggono, poi li spostano, pagano uno che poi deve darli all’altro, in una catena di scatole cinesi che a noi non è dato sapere.
Poi comunque non ci capiremmo lo stesso alcunché.
Non abbiamo neppure il tempo di comprendere le notizie che sfuggono.
Ormai ci hanno inseriti nel prodotto continuo, dobbiamo lavorare e lavorare e ancora lavorare.
Produrre ricchezza a cottimo, per loro.
Offrire le giugulari per il dissanguamento.
Niente divertimenti, letture, vacanze, neppure pause. Lavorare sempre di più, lavorare in meno e fare anche quello che la riduzione del personale non produce più.
Siamo noi, i rimasti, che ci pensano, a sudare sei mesi su dodici gratuitamente sapendo che metà anno della nostra fatica la regaliamo ai vampiri.
Aumenta tutto, soprattutto la miseria.
Noi sempre più non garantiti, loro in moltiplicazione esponenziale delle ricchezze personali.
L’altro giorno il premier delle banane diceva che lo vogliamo cacciare, ma siccome lui ha venti case non saprebbe dove andare.
E rideva, ridevano i capponi e le galline in platea. Applauso incluso.
Cosa c’era da ridere?
Cosa c’è di ilare in un tizio che dice delle cafonate simili?
Se non sa quale villa scegliere, tra le tante che possiede, il problema glielo possiamo risolvere noi.
Senza alcun piazzale Loreto o violenza, stando anche zitti. Basta semplicemente che si faccia trovare e prendere: portarlo democraticamente al confino sarebbe un piacere.
Che ridere! C’è talmente da ridere che non capisco il perché non si rida.
Non c’è differenza tra chi è all’esecutivo e quelli che stanno fintamente all’opposizione.
E’ tutto un blob. Un gel limaccioso. Stagno latrinoso.
Sono pericolosi.
E la gente sempre più lontana.
Scollatissima e disinteressata alle loro squallide beghe da portinaie in menopausa avanzata maniaco depressoria.
Non potrebbe essere diversamente.
Noi si è a fare i conti con i dolori, quelli veri. Gli stipendi sempre più erosi e la rinuncia anche all’indispensabile.
E se chi ha la fortuna di percepire un mensile di poco più di mille euro, deve fare sacrifici per sopravvivere, i pensionati al minimo con un assegno di 500 euro come vivono?
O meglio, come muoiono?
L’INPS comunica pure che nel prossimo anno le pensioni "piccole" saranno ulteriormente abbassate.
Qui intorno, in ogni luogo della Nazione, c’è disperazione: famiglie distrutte a martellate, madri che depongono i figli nell’acqua di laghi e fiumi e poi si lanciano dai dirupi, giovani che si danno fuoco, impiccati, suicidati, si lanciano dai treni in corsa, vanno ad abbracciare locomotive in movimento, aprono il gas, si fanno di destrometorfano, costa poco, te lo danno senza ricetta, ti anestetizza il cervello e tutto appare accettabile. Poi si muore male, dopo qualche anno.
Non sono casi isolati: il malessere profondo è talmente esteso che solo frequentandolo puoi capirlo.
Questo lo sanno al Governo come pure all’opposizione.
Non pensate siano scemi.
Neppure che abbiano la sindrome crepuscolare della mamma di Cogne.
Questi agiscono scientemente. Capaci di intendere e volere.
Sono pericoli pubblici.
Sequestratori della Nazione tutta, che è in ostaggio con annesso pagamento di riscatto continuo.
Ed è per questo che hanno venti ville, conti ad Antigua, interessi a Santa Lucia, tesori personali che raddoppiano ogni anno, scudi fiscali, leggi per proteggersi il culo e quanto più si possa immaginare usino questi padroni assoluti di tutto.
Poi urlano come le oche del Campidoglio se gli si butta sui muri della vernice rossa, uova, fumogeni, ci chiamano squadristi se andiamo a contestarli, vogliono l’arresto e il bavaglio per noi.
Loro possono sparare ad altezza d’uomo, spaccarci la testa, ammazzarci in galera, bombarci di manganellate, insultarci, augurarci le cose più brutte, toglierci il lavoro, portarci alla disperazione e al suicidio, diffamarci, dossierarci… loro però no, non sono squadristi, neppure antidemocratici.
Il PD è solidale con loro, mai con noi.
Sembrerebbe senza speranza la situazione.
Sembrerebbe.
Ma non lo è.
Isolati come sono, senza affetti, brutti e malati, vecchi e paralizzati, soprattutto pieni d’odio e voracità… stanno finendo male.
Lo vediamo ogni giorno di più.
"E questo branco di coglioni sparirà".
[Baustelle, I Mistici dell’Occidente] clicca per il video
Messaggi
1. AUMENTA TUTTO ANCHE LA MISERIA, 8 ottobre 2010, 21:34, di nando
Condivido con te, anche se è un ’amara realtà... Nella speranza che un giorno non molto lontano il ’’vento’’ li porterà via...