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"Acampada" e digiuno contro Equitalia a Cagliari
par reporter
Publie le giovedì 10 novembre 2011 par reporter - Open-Publishing"Acampada" e digiuno contro Equitalia a Cagliari
Un’intera giornata di protesta del popolo delle partite Iva e degli indipendentisti con gli occhi puntati sulla Regione: ma tutti gli strumenti per dare respiro alle imprese sarde indebitate a causa delle tasse e delle riscossioni di Equitalia, sono in capo al Governo.

L’unica strada indicata dal governatore Ugo Cappellacci è di fare pressing su Roma - alle prese con la crisi e le trattative per un nuovo esecutivo - "per rivendicare con forza la sospensione delle normative a svantaggio dell’Isola, l’attuazione dello stato di crisi e una moratoria per le cartelle fiscali". Questioni che Cappellacci ha già richiamato ieri, con una nota al presidente del Consiglio e al ministro dell’Economia, ricordando che le stesse istanze erano state presentate e reiterate il 15 giugno, il 19 e 27 luglio scorsi, senza avere avuto risposte. Si è chiusa così, senza alcun risultato utile, dopo tre di confronto a Villa Devoto tra il governatore e una delegazione di manifestanti, la protesta di artigiani, commercianti e autotrasportatori. Sono arrivati in circa duemila stamane a Cagliari, per un presidio davanti al palazzo della Regione, in viale Trento.
In piazza piccoli e medi imprenditori di tutte le categorie produttive, tutti ad urlare la rabbia contro quelle che vengono definite vere e proprie vessazioni, tra tasse, studi di settore, interessi e balzelli che in genere confluiscono in cartelle esattoriali che arrivano da Equitalia. Tra loro l’ex ristoratore e albergatore Natalino Nassitti, invalido di 62 anni, recentemente sfrattato dalla sua casa di Masainas, nel Sulcis Iglesiente, venduta all’asta dopo un’ipoteca sul mutuo per aprire l’aprire l’attività ricettiva. "Ho lavorato 25 anni da dipendente e 20 da imprenditore - racconta - Quando non sono più riuscito a pagare gli studi di settore perché non ho guadagnato abbastanza, da 20 mila euro di debito Equitalia mi ha chiesto 253 mila euro tra interessi, more e aggi". La crisi non ha risparmiato neppure il mondo dell’editoria e della tv.
"Ho sempre lavorato in questo campo - spiega un operatore di ripresa che preferisce restare anonimo - Oggi mi chiedono di pagare 10 mila euro di studi di settore ma con la crisi ho guadagnato solo poche migliaia di euro: a fine anno chiuderò la partita Iva, ma già adesso sono disperato". Chiuderà l’attività entro l’anno anche Ivan Garau, imprenditore edile e rappresentante degli artigiani. "L’azienda é già chiusa e gli operai a casa senza lavoro perché devo 61 mila euro a Equitalia e non so come fare", confessa. I manifestanti in questi giorni hanno portato avanti la protesta tappezzando Cagliari e hinterland di manifesti per sensibilizzare l’opinione pubblica e mobilitare le coscienze verso un problema che riguarda tutti, non solo gli imprenditori. Nel frattempo, è arrivato al quarto giorno il digiuno delle sette donne indipendentiste accampate in viale Trento. Oggi una di lora ha avuto un malore, ma si è ripresa e ha proseguito la lotta.
10 novembre 2011
http://notizie.tiscali.it/regioni/sardegna/articoli/11/11/10/digiuno.html