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Allarme tumori a Quirra Chieste «verità definitive» alla Regione e alle Camere
Publie le lunedì 17 gennaio 2011 par Open-Publishing
Nuove iniziative, i militari malati e i loro familiari vogliono spiegazioni su polveri sottili e uranio impoverito.
PERDASDEFOGU. Corsa contro il tempo sui misteri di Quirra. Dopo anni di silenzi e omertà sul tipo di esercitazioni fatte nel poligono da forze Nato e aziende belliche, si moltiplicano le iniziative per fare chiarezza. L’obiettivo è arrivare a una «verità definitiva», come dicono i militari che si sono ammalati e i familiari delle vittime. In questo quadro non è certo secondaria la decisione della Procura di Lanusei di aprire un’inchiesta su decessi e malformazioni.
La paura è alimentata dai rischi evidenziati in alcune relazioni - per ora non definitive - svolte di recente da veterinari delle Asl di Cagliari e Lanusei (pericoli a detta di molti esperti legati alla presenza di polveri sottili derivate da uranio impoverito o da esplosioni ad altissima temperatura). Il 65% degli allevatori di questa vasta zona sarebbe ammalato di cancro. E gli ultimi allarmi si aggiungono ad altri. Dal 2000, in un’area largamente spopolata, priva di fabbriche e industrie, si sono contate una settantina di persone affette da leucemia (parecchi i morti). Tra loro, 20 pastori nel Salto di Quirra, 2 nei paesi vicini, 22 operai che hanno lavorato nella base. Un’altra ventina i casi tra i soldati, i congedati, i dipendenti civili. Vicino ai siti delle esercitazioni sono nati 15 bimbi con gravi handicap, dalla cecità a disfunzioni in organi vitali. Mentre il 7% degli agnellini avrebbe avuto deformità. Così gli ambientalisti sardi, il Pd in Parlamento (con Scanu e Soro in primo piano), Claudia Zuncheddu (Rossomori) alla Regione sollecitano la chiusura del poligono. E il deputato dell’Idv Federico Palomba chiede risposte alla sua interrogazione, presentata nei giorni scorsi, sugli standard di tutela della salute. «Vogliamo avere rassicurazioni - dice - O sulla normalità della situazione o sui provvedimenti da assumere per riportarla al rispetto della salubrità».
Manca per il momento un calendario preciso con tutte le date. Ma sia in consiglio regionale sia nei due rami del parlamento si parlerà comunque molto presto dell’intera questione. Forse sin dai prossimi giorni.
Nessuno ha infatti dimenticato una delle più dettagliate indagini epidemiologiche fatte nell’area. È lo studio firmato nel 2009 dal cagliaritano Massimo Coraddu, per l’Istituto nazionale di fisica, da Basilio Littarru, dipartimento d’Ingegneria del territorio sempre nel capoluogo di regione, da Mauro Cristaldi, dell’università La Sapienza, e da Massimo Zucchetti, Politecnico di Torino. Su un campione di 400 persone, a Quirra e dintorni, erano state riscontrate percentuali di leucemia 15-20 volte superiori alle medie dell’isola.
Adesso il comitato «Gettiamo le basi», per voce di Mariella Cao, rinnova l’Sos sull’incidenza delle forme cancerogene e sull’inadeguatezza dei controlli. E l’Osservatorio militare, nell’interesse dei malati e dei parenti delle vittime, rilancia altre iniziative «perché nessuno si sogni d’insabbiare tutto ciò che è stato finora scoperto sulle cause delle malattie e delle malformazioni». Da qui gli appelli con richiesta d’incontro, oltre che a Napolitano, a La Russa e a Berlusconi. E sempre da qui l’idea del sit-in che il 25 settembre si terrà a Roma sotto il ministero della Difesa.
Da La Nuova Sardegna 17/01/2011
Autore: PIER GIORGIO PINNA