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Ambiente: un altro mega impianto fotovoltaico nel Salento anche a Cutrofiano?
Publie le venerdì 21 maggio 2010 par Open-Publishing1 commento
Un altro mega impianto fotovoltaico nel Salento anche a Cutrofiano? Giovanni D’AGATA, componente del Dipartimento Tematico Tutela del Consumatore di Italia dei Valori si unisce alla protesta del Circolo territoriale IDV di Cutrofiano
Non c’è giornata, ormai, in cui non si abbia notizia della possibile realizzazione in ogni punto del Salento di impianti ad energie cosiddette “rinnovabili” di tutte le dimensioni.
E’ proprio, questo, in verità che ci preoccupa fortemente: non la crescente e positiva coscienza ambientale dell’importanza del graduale abbandono dell’energie da “fonti fossili” per fonti non inquinanti, ma l’apparentemente incontrollata neocolonizzazione del Nostro territorio da parte d’imprese del Nord o di grandi multinazionali che, sotto la mascherata volontà di ecosostenibilità di talune scelte in campo energetico, tentano di invadere selvaggiamente la Terra d’Otranto, compromettendone inevitabilmente l’ambiente e l’ecosistema, svilendone a lungo andare le potenzialità turistiche allo scopo unico del profitto a tutti i costi.
Proprio in questi giorni, dopo le costanti notizie di cronaca sul megaimpianto solare del Comune di Lecce, le centrali a biomasse di Cavallino e Casarano, ci è giunta la segnalazione del Circolo territoriale di IDV di Cutrofiano, che con una lettera a firma del Presidente del circolo prof. Fausto MELISSANO, indirizzata al neo assessore all’Ambiente, dott. Lorenzo NICASTRO, e al consigliere regionale IDV, on. Aurelio GIANFREDA, segnalava con estrema preoccupazione l’imminente avvio dell’iter realizzativo di un nuovo megaimpianto fotovoltaico in agro di Cutrofiano, “già duramente provato e depauperato dallo scempio delle cave… già compromesso dalle note vicende Coopersalento e dalla persistenza della vicina Colacem”
L’imponente opera, dovrebbe riguardare un’estensione di oltre cento ettari ed insisterebbe - almeno in parte - in una delle poche zone “vergini” del suddetto feudo con conseguente notevole impatto ambientale su di un territorio a caratterizzazione prevalentemente agricola.
Ancora una volta, secondo Giovanni D’AGATA, componente del Dipartimento Tematico Tutela del Consumatore di Italia dei Valori, la cittadinanza non può non ritrovarsi spiazzata e sorpresa da notizie che destano inevitabile preoccupazione, per opere che hanno un’incidenza profonda sul tessuto ambientale, sociale ed economico del Nostro Salento.
Per queste ragioni, Giovanni D’AGATA, unendosi alla protesta del Circolo territoriale IDV di Cutrofiano, confida e si appella alla sensibilità dimostrata sin dalle prime battute dall’assessore NICASTRO, messosi al servizio del Territorio e all’ascolto della “Voce” dei cittadini affinché, nel pieno rispetto delle prerogative assegnateli dalla legge, sia il promotore di una politica regionale ambientale fatta di scelte realmente ecosostenibili.
Messaggi
1. Ambiente: un altro mega impianto fotovoltaico nel Salento anche a Cutrofiano? , 22 maggio 2010, 14:36, di pugliantagonista
Caro D’Agata ti replico un piccolo racconto poco fantasioso dedicato a quanto avviene in puglia
AC
Lungomare di Bari, maggio 2012
La poesia che fermò i carri armati ma non… l’inquinamento in Puglia
http://www.pugliantagonista.it/openarea/miscellanea_open.htm
Il colonnello Serghei Starasky , ( un noto compagno leccese che aveva sovietizzato il suo nome contestando nel 2010 le celebrazioni dell’unità d’Italia) conosciuto anche come Chitarra Stalin, a causa del suo amore per lo strumento musicale che portava sempre con sè nel suo Tank T-10 Stalin , assaporando la vittoria imminente incitava gli uomini all’assalto finale.
Dal mare, lievemente increspato da una fresca tramontana, giungeva l’odore dello iodio misto a quello di petrolio di cui era intrisa la spiaggia sottostante e proveniente da una falla da una piattaforma petrolifera posta a poca distanza dal porto.
Serghej, dopo anni di inutili tentativi nel cercare di consegnare alla giunta Vendola, la richiesta firmata da centinaia di associazioni e decine di migliaia di cittadini pugliesi, di moratoria senza condizioni sulle quantità di energia prodotta nella regione Puglia, bloccando altre installazioni di impianti energetici biomasse, nucleari, megaparchifotovoltaici ed eolici e megacentrali a carbone, era riuscito questa volta a mettere in piedi una vera armata di ambientalisti DOC “puri e duri”, provenienti dalle pianure Ucraine e da quelle leccesi, con relativo armamentario lasciato abbandonato dall’exArmata Rossa dalle parti di Chernobyl, fatto sbarcare clandestinamente alla Fiera del Levante come materiale agricolo, si approntava a fare irruzione alla Regione.
Il cappello o meglio il colbacco con la Stella Rossa che indossava in quel momento lo aveva trovato in quel meraviglioso Stalin che ora, sferragliando e lasciandosi una puzzolentissima scia di fumo si stava facendo strada sul lungomare di Bari seguito da altri residuati bellici sovietici.
Su molti di essi era innalzata la bandiera del sole che ride, mentre su altri ,con vernice bianca, gli insorti ambientalisti pugliesi , che si erano accodati ai tovarich ucraini, avevano dipinto scritte tipo “-Energia nucleare, no grazie!”- , o anche –“ Trivellatevi Vendola!” - scritte che solo in parte coprivano altre sbiadite in cirillico -CCCP o morte- o - Viva il compagno Stalin!-
Intorno al Reichstag regionale erano state erette le ultime difese: rastrellati in città i giovanissimi della Vendolajungen ( una derivazione della fabbrica di Nichi) dopo una sommaria istruzione erano stati forniti di panzerfaust e sparpagliati nelle trincee intorno al palazzo della regione
Nel bunker blindato , dove i colpi di cannone e dei lanciagranate arrivavano attutiti, Nichi convolava a nozze avendo deciso di terminare la sua esistenza coerentemente secondo il suo credo, ovvero facendo benedire la sua unione dal povero don Angelo, il prete no-global prelevato nottetempo dalla sua parrocchia.
Nel cortile del palazzo si sprigionava un puzzo nauseabondo. Era la carogna di Pino Losappio, giustiziato per alto tradimento, che aveva pagato caro il precedente incarico all’Ambiente e i cattivi consigli al presidente in merito alle politiche energetiche ed ambientali e che avevano messo nei guai il povero Presidente
Nicola Frantoianni , nominato capo della Guardia presidenziale, con due bombe a mano infilate nella cintola ed indosso una maglietta col comandante Marcos impresso,ricordo di un lontano viaggio in Chiapas, sputò a terra disgustato: “-Tutta colpa sua se ora mi tocca comandare questa banda di disperati!-
Poco dopo lo Stalin di Serghej sfondava l’ingresso del Palazzo mentre un paio di cosacchi pugliesi si inerpicavano sul terrazzo e sostituivano la bandiera regionale con quella rossa e verde degli antinucleari
Serghej con le lacrime agli occhi, impugnando la richiesta di moratoria e facendosi accompagnare dal capo-carro Jhoan Seclei si lanciò nell’aula di Consiglio dove, atterriti, i consiglieri si chiudevano con le mani gli cocchi, il naso, la bocca in un vano tentativo di respingere la moratoria. Il vicepresidente giungeva alla estrema decisione di amputarsi le dita della mano destra pur di non firmare.
“-Nichi! Dov’è Nichi?”-
Gli uomini col colbacco piazzarono due cariche di gelatina dinanzi alla porta blindata e dopo l’esplosione penetrarono nel Bunker certi ormai di trovarsi di fronte ad uno spettacolo desolante ma la realtà superò ogni immaginazione…
Nichi in un bellissimo completo da nozze e un garofano bianco all’occhiello con gli occhi fuori dalle orbite, circondato da un gruppo di giovanissimi fans parlava loro o meglio recitava all’infinito una poesia che raccontava di una regione piena di fiori, col cielo terso e senza nuvole , dove nelle bocche delle ciminiere erano stati infilati mazzi di garofani rossi, dove l’unico carbone esistente era quello allo zucchero che si regalava ai bambini il giorno della Befana, dove i bambini del rione Tamburi potevano giocare nei campi a pallone senza che respirassero benzene e polveri micidiali, dove gli agricoltori non avevano svenduto i loro terreni agli speculatori del fotovoltaico ed eolico selvaggio …
Serghei con un gesto di stizza gettò a terra il colbacco , calpestandolo: la forza eretica e sanguigna della rivoluzione armata era stata sconfitta dalla ipnosi poetica.
Da “Incubi ambientali nella Puglia che vogliamo”
http://www.pugliantagonista.it/openarea/miscellanea_open.htm
I racconti di Pugliantagonista
6 maggio 2010