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Annunciati 110 esuberi mentre il padronato esporta in tutto il mondo.
Publie le domenica 3 ottobre 2010 par Open-PublishingIl padronato della GEN SET di Villanova d’Ardenghi ha annunciato 110 esuberi su 182 posti di lavoro totali.
Di fatto, si arriva quasi alla chiusura di un gioiello di professionalità del pavese: il brevetto del saldatore autoalimentato utilizzato dalla quasi totalità delle aziende petrolifere per l’estrazione del greggio è nato in questo stabilimento, attivo da oltre 35 anni.
Già dal 2009 le preoccupazioni per operaie ed operai hanno cominciato ad avere fondamento: cassa integrazione ordinaria, divenuta straordinaria da marzo 2010. Dalla prossima primavera quindi resteranno in tutto 72 operai a lavorare.
Carlo Bossi, segretario FIOM di Pavia, tiene a farci sapere che la responsabilità della situazione non è solo della crisi economica internazionale, ma della "difficoltà di altre aziende della stessa proprietà".
Sarebbe molto strano e poco credibile, di fatto, che un’azienda con un nome celebre nel settore ed un lavoro così qualificato possa finire "nella crisi". E’ evidente come il padronato, da oltre 4 anni passato nelle mani della MASE GENERATORS di Cesena, abbia deciso di "fare investimenti" giocando il plusvalore e pluslavoro di quasi 200 operai.
La ditta romagnola ha avviato già nella seconda metà degli anni ’90 investimenti negli Stati Uniti (a Davie, Florida, la sede della MASE GENERATORS OF NORTH AMERICA) ed in Spagna. Con la creazione dei generatori marini "Mariner" è arrivata ad esportare i propri prodotti in ogni parte del mondo, ricco Medio Oriente compreso. E’ tra i primi fornitori di gruppi elettrogeni per imbarcazioni di lusso nella cantieristica brasiliana.
Con un simile quadro della situazione del padronato aziendale, la pressochè totale frenata della GEN SET di Villanova d’Ardenghi appare come il sacrificio al Dio Capitale di una realtà operaia di provincia, nonostante la sua storia.
Vista l’espansione mondiale della MASE, non ci sarebbe da stupirsi se nuovi 110 posti di lavoro spuntassero all’estero, magari dove il "costo della manodopera" sia meno di intralcio all’"importante crescita" ed ai "sacrosanti investimenti internazionali" dei padroni.
Operaie ed operai GEN SET, c’è ancora qualche mese di tempo per organizzarsi.
Mattia Laconca - PER LA LOTTA CONTINUA PAVIA E PROVINCIA