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Attenzione a non buttare anche il bambino
par Zag(c)
Publie le giovedì 25 agosto 2011 par Zag(c) - Open-Publishing9 commenti
E Di Pietro e l’Idv sua anima continuano, associandosi al programma di Forza Italia prima e poi del PDL ( manifesto della destra più esacerbata) , seguito dal PD nella richiesta di cancellazione delle provincie.
L’unica eccezione è la Lega. Ma intendiamoci. Lo scopo finale di questi non è la difesa di democrazia, ma solo di spazi di potere locale, là dove si sentono ancora forti .
Le provincie( e i comuni) al di là dei loro compiti istituzionali rappresentano comunque un simposio di democrazia, un luogo dove si dovrebbe discutere fra opposti ed avversari politicamente e rappresentativamente parlando. Cancellando e riducendo spazi e luoghi di discussione e rappresentatività da più o meno democrazia? E questa la domanda che ci si deve porre di fronte all’attacco della destra più populista e demagogica. Rappresenta un costo che in un momento di crisi non ce lo possiamo permettercelo? Bene! A parte il fondamento che la democrazia non è mai un costo , ma un bene ( che bella frase eh!) , ma se è questa la domanda che lo si riduca questo costo! Come? Ma abbassando i privilegi ( perché di questo si tratta e non di compensi) dei politici che ivi risiedono e svolgono il loro ruolo. Che ogni rappresentante nelle istituzioni rappresentative abbia lo stesso stipendio o salario che riceveva prima di essere eletto. Che gli sia garantito lo stesso livello di vita che aveva prima di "buttarsi" in politica. In fondo questa sua scelta è stata appunto una scelta e non un obbligo! Che abbandoni la professione che aveva e che faccia solo il rappresentante del popolo. ( Oppure il contrario) Che non abbia due o più ruoli o funzioni, Che faccia il rappresentante del popolo a tempo pieno e più che pieno!
Ma , potrebbe dire qualcuno, così è facile essere circuito e corrompibile da parte dei poteri che possono! Niente di più falso visto che oggi e con tutti i privilegi che hanno i rappresentanti del popolo, i casi di corruzione, di concussione e via di questo passo ha raggiunto livelli mai visti in precedenza. Quindi il sillogismo che a più compensi corrisponde meno possibilità di corruzione si è, ahimè, rivelato falso!.
Ma se si continuasse con l’assioma che se la politica rappresenta un costo allora si riducano gli spazi e i luoghi di democrazia, se si continuasse su questa strada fino alle sue estreme conseguenze, allora la strada condurrebbe inevitabilmente, passo dopo passo, all’eliminazione non solo delle provincie, ma anche dei comuni, e perché no anche delle regioni. E visto che ci siamo anche di uno dei due rami del parlamento , e poi alla riduzione dei parlamentari fino a rimanere con un manipolo di politici di professione, ( già oggi nominati e per finta eletti) . E quello che è la conseguenza non è un caso estremo, ma già fin da ora si sentono di questi richiami ora da una parte ora da un’altra, in maniera confusionale, come rumors di fondo, come misure prese a se e non ancora inquadrate in un disegno preciso e reazionario ( apparentemente visto che di questo si parlava già nel programma di "rinascita democratica" della P2) .
Attenzione a buttare l’acqua sporca . Si rischia di buttare anche il bambino!.
Messaggi
1. Attenzione a non buttare anche il bambino, 25 agosto 2011, 15:32, di K.
Non ho mai provato particolare entusiasmo per l’ "antipolitica" ... in fondo anche la Lega e Berluskoni ne sono un prodotto ...
Ma che "Le provincie( e i comuni) al di là dei loro compiti istituzionali rappresentano comunque un simposio di democrazia, un luogo dove si dovrebbe discutere fra opposti ed avversari politicamente e rappresentativamente parlando" mi sembra francamente una barzelletta .... almeno nella situazione data ...
Passi per i comuni ( che nessuno ha mai pensato di abolire, salvo quelli piccolissimi, cosa alla quale sono in ogni caso contrarissimo), le province avrebbero dovuto gradualmente essere abolite - magari istituendo le cosiddette "aree metropolitane" - sin dal lontanissimo 1970, anno di istituzione delle regioni, che infatti ne presero da subito le principali prerogative, di fatto svuotandone gran parte dei compiti precedenti.
Sono da allora passati 41 anni e le province stanno ancora à, anzi - ad opera del centrodestra - ne sono state istituite negli ultimi anni altre 20.
Come dicevo, credo che il problema vero non sia l’ "antipolitica" bensì l’anticapitalismo ....
Ma l’attuale assetto istituzionale, frutto di logiche partitocratico/clientelari largamente "bipartisan", mi pare oggettivamente indifendibile ....
K.
1. Attenzione a non buttare anche il bambino, 26 agosto 2011, 01:28, di nando
Caro K,
sono d’ accordo con te sulle province e ’’l’antipolitica’’, però non riesco a capire cosa vuoi dire che il vero problema sia l’anticapitalismo...
ciao
nando
2. Attenzione a non buttare anche il bambino, 26 agosto 2011, 13:15, di K.
E’ tanto semplice .... il problema è combattere il capitalismo .... e non genericamente le "caste" o i "poteri" più o meno "forti" ....
Altrimenti, su terreni così generici, si da spazio ad ogni tipo di demagogo, da Grillo ai fasci cosiddetti "rosso/bruni" ....
Come ho già detto, pure le attuali forze di governo, Berlusconi e Lega, pur avendo attinto entrambi dal vecchio ceto politico democristian/craxiano, sono creature dell’ "antipolitica" generica e della altrettanto generica critica al "sistema dei partiti" e del "pubblico" che è seguita a Tangentopoli ...
Una volta detto questo, però nemmeno si può difendere l’indifendibile .... cioè le spese allucinanti della partitocrazia ..... ma su questo va esercitata una critica "di classe", anticapitalistica e non qualunquista .....
3. Attenzione a non buttare anche il bambino, 26 agosto 2011, 20:04, di nando
adessso ho capito, ovviamente sono d’accordo con te.
ciao
nando
2. Attenzione a non buttare anche il bambino, 25 agosto 2011, 17:02, di A.
sto cercando con urgenza l’amministratore o chi per lui ( il webmaster) di questo sito per una richiesta urgente; alla mail che avete messo in fondo alla pagina non risponde nessuno. la richiesta è urgente per la rimozione dei miei dati personali e sensibili. cordiali saluti (leggete la mail che ho inviato all’indirizzo che date del webmaster!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)
3. Attenzione a non buttare anche il bambino, 25 agosto 2011, 23:43
Ma la smettiamo di rappresentare le istituzioni come se fossero reali spazi di democrazia!? Non lo sono mai state, è evidente che sono luoghi in cui i "migliori" decidono per il bene delle cricche economiche, questa retorica dell’istituzionalismo comincia a puzzare di marcio.
4. Attenzione a non buttare anche il bambino, 26 agosto 2011, 06:34, di aldo rho
i comuni montani di aree limitrofe e omogenee possono aggregarsi . Le province possono tranquillamente essere tolte cominciando dalle ultime per arrivare alle più grandi. Penso che sia un bene . Sono doppioni burocratici esosi e poco utili . Avremmo il vantaggio di snellire tante operazioni per i cittadini. Qualcosa di negativo ci sarà anche , come in tutte le cose. ma i vantaggi sarebbero superiori .Ad esempio, mi viene male solo a pensare alla vicenda Serravalle della provincia di Milano di qualche anno fa. Grazie e saluti
5. Attenzione a non buttare anche il bambino, 26 agosto 2011, 06:36, di aldo rho
ho realizzato l’errore di provincie (ce-cie) e mi scuso.
6. Attenzione a non buttare anche il bambino, 31 agosto 2011, 15:52, di Zag(c)
Naturalmente anche in questi commenti ho ritrovato, a mio parere, l’errore di fondo. In realtà chi affonda le province lo fa portando a riprova la sacca di privilegi che si annidano in essa. Quindi non nella istituzione in se , ma dell’uso che i politicanti e la casta ne ha fatto. In realtà la stessa cosa si potrebbe dire di comuni e di parlamento. Perché non lo si fà? Perché ormai i mass media e l’antipolitica ha preso a bersaglio questo istituto e sacrifica questa per salvarsi la pellaccia. Le istituzioni costano? Bene che si riducano i privileggi , non si incendia la casa!
Altra cosa, ma conseguenza della prima, è l’accusa che tutte le istituzioni democratiche borghesi sono una pia illusione. Ma allora che senso ha annullare solo le province?
Tutti noi sappiamo benissimo che la perdita di spazio di dibattito pubblico e democratico è comunque una perdita di democrazia. Quindi se si ritiene che questo spazi non sono spazi di democrazia , ma solo centri di costo, allora che si chieda come durante il fascismo, la chiusura di tutte le istituzioni a meno del Gran Consiglio( come è nel programma della P2). Altrimenti quale sarebbe la logica di chiedere la chiusura delle Province perché troppo costose e opporsi alla diminuzione del numero dei parlamentari o la chiusura di una camera o la chiusura delle regioni?