Home > B and B, due destini paralleli
Dazibao Governi Rina Gagliardi
di Rina Gagliardi
B&B, due destini paralleli
Sembravano proprio due «anatre zoppe», che si sostenevano l’una all’altra, nel
vano tentativo di non perdere l’equilibrio. O meglio: sembravano - come erano due leader politici al tramonto. Diversi - in teoria - per età, lingua, e perfino
campo d’appartenenza politica. Ma resi quasi identitici - in realtà - dalle scelte
fondamentali: la sudditanza a Bush, l’assurda guerra all’Iraq, il vizio inveterato
di dire bugie, il sorriso di plastica esibito fino all nausea (nostra). E accomunati
oggi pressochè dalla stessa temperie di crisi: tutti e due sempre più impopolari
tra la gente, tutti e due reduci da scoppole elettorali, tutti e due insidiati,
all’interno, dallo spettro di un successore, si chiami Pier Ferdinando Casini
o Gordon Brown.
Parliamo, s’intende, della premiata ditta B&B, Silvio Berlusconi e Tony Blair: che non poteva scegliere giorno peggiore per celebrare se stessa e una così "innaturale" relationship. Il premier italiano era alla vigilia di un discorso - quello che pronuncerà oggi in Parlamento - che non potrà che coronare il fallimento della più grottesca verifica di Governo dell’ultimo ventennio, con una maggioranza dilaniata, lacerata, impaurita e un Governo che ricorda a tutti l’orchestrina sul Titanic. A sua volta, il premier britannico era sia alla vigilia della temuta «relazione Butler», quella che potrebbe dire parole definitive sul cumulo di menzogne fabbricate o avallate dal Governo sulla guerra, sia di elezioni suppletive, che potrebbero segnare l’ennesima dèbacle del Labour. I due, certo, hanno fatto finta di niente, anzi, si son fatti i complimenti e si sono reciprocamente riempiti di elogi. Cos’altro, onestamente, potevano fare?
In realtà, B&B esprimono una «resistenza di governo» ormai non solo priva di successi concreti e di egemonia, ma di effettivo consenso. Anche qui il parallelismo è evidente: è la spiccata tendenza di una parte consistente della classe dominante a considerare la democrazia - l’imperfetta democrazia liberale e rappresentativa - un meccanismo e un valore comunque obsoleto. Il britannico ha dalla sua, certo, un sistema elettorale che separa organicamente potere e consenso. L’italiano, com’è noto, al di là dei suoi fremiti populisti, è da sempre il portatore di una visione aziendale, ovvero padronale, della politica, che farà valere fino all’ultimo istante - agli alleati furibondi, ai centristi in agguato, ai cocci della sua maggioranza. Per queste ragioni di fondo, ci pare, governi francamente alla frutta - come quello Berlusconi - non possono cadere per disgrazia propria o per logica "automatica": è essenziale un surplus di volontà e di capacità delle opposizioni. Insomma, di lotta.
15.07.2004
Collettivo Bellaciao
Messaggi
1. > B and B, due destini paralleli, 31 luglio 2004, 12:09
Questi signori una mano sul cuore... non se la mettono mai? Possibile non vedano quanta "fame", quanti problemi, quante croci ci sono già nel mondo?
Io mandarei loro due in persona in iraq a fare la guerra e non giocare ai soldatini stando comodamente seduti in poltrona.
VERGOGNATEVI::::::::::VERGOGNATEVI:::::::::::::::::VERGOGNATEVI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Pensate un po di più alla vostra anima, già all’inferno e non sempre a miliardi, guerre, leggi a proprio tornaconto...