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L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA PREMIERALE FONDATA SULLE SCUSE
... E LE TESTE DEI FIGLI

E’ importante che l’approssimativo capo di una formazione più o meno politica si produca in comizi pubblici urlando che con la bandiera italiana si pulisce il culo? E alzando il dito medio dritto all’inno di Mameli?
No!
Tanto se nella remota ipotesi qualcuno protesta e il fatto viene stigmatizzato da più parti, basta semplicemente chiedere scusa.
Ci sono frasi già fatte, che i nostri politicanti da tre denari pinocchieschi, usano ad hoc, tutti nello stesso modo e sortiscono uguali risultati… "rammaricarsi" per finta, riaffermare quello che si è voluto intendere con altra parole, ed il gioco è fatto.
Facciamo un esempio didattico di questi ultimi tempi: "Sono Porci Questi Romani" pronunciata dal senatùr in un contesto ben strutturato di accuse ed insulti al potere centrale, ottiene una standing ovation di delirio unanime dei presenti. Partono le condanne e le iniziative contro il ministro dalla bocca storta e sporca. Persino una mozione di sfiducia personale del PD che ne chiede le dimissioni.
Poi, come da tempo ci ha abituati, passano i giorni e il "semovente a stento" fa sapere che quella frase era diretta "ai sepolcri imbiancati che lo avevano attaccato" e non ai romani. Al mattino però, Radio Padania aveva aperto la sua programmazione difendendo lo sproloquio del demente e mandando poi in onda "A voi romani" di Alberto Fortis [talmente imbecilli da non sapere manco che la canzone è dedicata ai produttori discografici della capitale che avevano avuto a che fare, in modo scorretto, con il cantautore].
Ma è bastato che il trotone dicesse di essere dispiaciuto se qualcuno si fosse offeso per quella frase porcale che il tutto rientra.
Soprattutto la mozione di sfiducia del PD.
Non importa se da anni questo figuro insulta, bestemmia, sputa, istiga all’odio razziale, minaccia secessione armata, usa il vessillo della Nazione come carta igienica…
Appunto: bastano le scuse e immediatamente vengono serviti i cantuccini con vin santo.
Finita l’epoca della negazione di prove certe coi giuramenti sulle teste dei propri figli, mogli e famiglie [Berlussonini, Scagliolone, Bancher, Lunardi, Di Girolamo, Don Cosentino, Totonno Cuffaro, Macello dell’Utri…], ora sono passati alla tecnica del "dichiaro qualsiasi puttanata mi venga in mente, colpisco nel segno dei miei elettori che sono contenti dei toni che adopero, ottengo il risultato che mi ero prefissato, poi al limite faccio un minimo di commedia battendomi il petto… ed il gioco è fatto".
Tanto c’è il premier che si permette qualsiasi squallido numero pubblico e manco si duole e si pente.
Al limite nega di avere detto quello che ha realmente detto. E se i filmati, le registrazioni audio, intercettazioni telefoniche lo smentiscono alla grande, lui se ne fotte, alza la voce, copre chi gli contesta lo specifico e se il malcapitato non la smette, lo fa sbattere fuori da Gnazio La Muffa, insultandolo e ridicolizzandolo.
Se il capo si permette comportamenti simili e li reitera all’infinito, è logico che i suoi lacché, alleati, maggiordomi, servi vari e creature non meglio identificabili, sono autorizzati per contiguità ad imitarlo.
Ciqui Cappuccetto Azzurro indica come terroristi far tacere Travaglio, Di Pietro, Santoro. Lo fa con una violenza di linguaggio inaccettabile, in sede Parlamentare, e allora?
Benito Ciarrapico, amico fidato del Berly, al Senato insulta la memoria della Shoah, definisce Fini traditore ebreo. Che c’è di strano?
Tanto, poche ore dopo, il premier, che era stato "buono e dolce" per tutto il giorno a Palazzo Madama, dormendoci pure, scende da Palazzo Grazioli [luogo istituzionale e non residenza privata] per fare "due battute" con i suoi giovani fans che gli urlavano da sotto gli auguri di compleanno.
Lui e il gruppetto sono in strada pubblica ed è tutto un ridere tra una barzelletta sugli ebrei, anatemi alla Magistratura, vanti sessuali sulla potenza giornaliera del Capo del Governo [mi faccio una ragazza al giorno io!].
Viene fuori anche il video di un’altra infelicità, tra le moltissime, del soggetto in questione: in un aeroporto, tra ufficiali dell’esercito e rappresentanti della Protezione Civile, racconta una cosa che voleva essere, per lui, la solita barzelletta: come bersaglio ha Rosi Bindi e si conclude con una bestemmia a dio, la solita bestemmia che i porci indirizzano al padreterno.
C’è qualcosa di male?
Ma no!
E’ subito pronta la sottosegretaria alla Salute, tal Roccella, che non si capisce bene che ci azzecchi con la teologia, la morale cattolica e l’Ineffabile, ma la mandano a parlare: ci fa sapere che la bestemmia deve essere contestualizzata [e qui copia Mons. Fisichella che contro le prese di posizione della Santa Sede, CEI, Famiglia Cristiana e Gesuiti, assolve il fedele Silvio perché bestemmiare è bello!], che è una questione solo del cattolico che la pronuncia, lei capisce il fatto di altri credenti che si sentano offesi da tali comportamenti, ma ci tiene a precisare che il Governo sta mandando in cantiere il provvedimento per l’attuazione della prima parte della legge 194 [Interruzione di gravidanza] e promozione della famiglia, danno i soldi alla donna che vorrebbe abortire per farla desistere [la Roccella non ha detto dove prenderà i 15 miliardi che servono per tale operazione].
Che bello e che fedeli! Bestemmiano, nominano il nome di dio invano e poi per mettere a tacere il Vaticano, vero ed unico alleato loro, confezionano la caramellino e gliela regalano al Pastore Tedesco.
Dopo la compravendita o l’affitto dei senatori e deputati per garantirsi i voti di fiducia, sono passati direttamente a svendere il Creatore.
Allora, la prossima volta che, per esempio, Badessa Bondi sbroccherà insultando la Vergine Maria o Goering Borghezio produrrà qualche altra merdata celtica pagana e padana, ci sarà subito pronto un DDL che vieterà la vendita del preservativo su tutto il territorio nazionale e l’aumento del contingente delle insegnanti di religione cattolica nella Scuola Pubblica.
E così si abbracceranno tutti e saranno tanto felici e contenti.
Ma perché mai a Mentone Belpietro è successo l’insuccedibile?
Colpa di Di Pietro che ha martirizzato il Berly al Senato.
Lo dice sempre il solito amorevole Ciqui Cappuccetto Azzurro.
Loro, ma solo loro!, d’altronde sono la via, la verità e la luce.
Noi tutti, nessuno escluso, i nemici da abbattere.
Se solo proviamo a dirgliela noi la verità, ma quella autentica, allora diventiamo terroristi, indegni, squadristi, aggregazione persecutoria, coglioni, falsi e comunisti.
E’ così che passa il loro amore.
Un amore grande così.
Talmente voragine che li inghiottirà nel loro inferno terrestre, così come è stato per Craxi.
Ma non ci saranno monetine lanciate questa volta, altrimenti si fotterebbero pure quelle.
Però vuoi mettere la soddisfazione di dire a queste grandissime teste di minchia che ci scusiamo per avergli detto che sono teste di minchia?