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BERLUSCHEZZA, BERLUSCHEZZA: EIA EIA GASPARRA’

Publie le martedì 21 dicembre 2010 par Open-Publishing

’’la Costituzione italiana e la legge penale vietano la ricostituzione del partito fascista e l’apologia di fascismo e Considerano come colpevole di un reato grave chi inneggia al fascismo, si vanta di essere fascista, vuole un ritorno del fascismo’’.

Infine la maschera è caduta.

Hanno mostrato il volto che sempre avevano cercato di celare.

Fascisti peggiori di quelli del ventennio.

Perché almeno i mussoliniani un minimo di veduta sui processi sociali ce l’avevano.

Questi invece sono talmente idioti e pieni di sé stessi che non si trattengono più.

E’ come se l’agonia che stanno vivendo come governo, fungesse da purga.

Defecano da ogni poro, soprattutto da quella cloaca che è la bocca che non tengono mai chiusa.

Ne hanno fatte e dette e fatte tantissime di calzate e porcate varie, tutte nelle stesse tonalità che vanno dall’antracite al nero profondo, fino al brunato nazista.

Tristi, incapaci, rapaci, violenti, egoisti, bestemmiatori, misogini, omofobi, maschilisti della peggior specie, facce mostruose di gomma vecchia e avariata, talmente fossile da essere inguardabili.

Eccoli, sono loro: i fascisti.

Quelli benedetti dalla Chiesa che se li corteggia perché sente odore d’entrata in poltrona papista di Casini e Suor Derelitta Binetti.

I morti, insomma.

Quelli che si fottono stipendi d’oro facendo un emerito nulla, truccano appalti, rubano a piene mani dai soldi nostri, si regalano case e ville, s’accordano con Cosa Nostra e diventano senatori, condannati impongono la loro impestata presenza nelle istituzioni, comprano i voti dalla Ndrangheta, pasteggiano e sono uomini di fiducia della Camorra, dei massoni neri eversori e golpisti, dei papponi di turno, amici degli ultimi dittatori d’Europa.

Una lordura indicibile, mai vista e provata prima in Italia.

Sono lì, lottano con le loro mortali spire gli uni contro gli altri per non andarsene.

La Nazione non li vuole ormai da tempo.

Sfiduciati, indagati, condannati, sputtanati, non dormono di notte per andare a troie e il giorno dopo crollano svenuti in pubblico, s’addormentano ai ricevimenti ufficiali delle ambasciate, al Senato, ovunque.

Malati e pericoli sociali.

Squadristi e sprangatori della scuola d’Almirante, tra i peggiori, che ricoprono ministeri e prima cittadinanze.

Razzisti e culi sporchi che vogliono usare il tricolore per pulirsi che dettano legge e tengono in ostaggio il partito che a sua volta ha sequestrato il popolo italiano.

Impensabile e neppure immaginabile che certi figuri sinistri e portasfiga assoluta potessero un giorno "governare".

Eppure è successo.

Pertini non ci crederebbe.

Ora sentono a grande voce la volontà della vera opposizione, quella che il PD non ha mai voluto fare; si rendono conto che non c’è trippa per gatti che apra a inciuci vari e accordi vergogna che solo loro osano inventarsi, questi assassini della democrazia stanno preparando da giorni il terreno perché domani ci scappi il morto nelle manifestazioni contro la legge porcata della Gelmini.

Un ministero degli interni gestito da un incapace, che al solo vederlo fa ridere e non sai se sia uscito da un racconto di Talkien o sia il figlio della Bella Gigogìn; un razzista, impreparato che non sa più che squali pigliare per negare la Costituzione: il diaspo per gli studenti come fossero criminali abituali, il centro di Roma bloccato dalla zona rossa sempre più estesa, che di rosso ha solo il nome, è nero pece, come i loro cervelli; piccoli provinciali retrogradi che si mettono gli orpelli verdi perché la loro mummia semovente così ha imposto.

Inappropriati ed impresentabili cicciobelli sbrodoloni, zotici, villani, che odiano i propri fratelli per colore diverso di pelle e poi vanno da Benedetto XVI a saltare la corda insieme.

Mai una scomunica, un anatema.

Va tutto bene per questo papa. Va tutto bene per questi celtici fascisti.

Sono quelli che qualche anno fa pubblicavano a grandi lettere sulla prima del loro quotidiano della mafiosità del premier, urlavano ai propri congressi dei soldi riciclati in Mediaset; l’altro, il nano per eccellenza, dal cantuccio suo non si sarebbe mai più seduto ad un tavolo con loro perché infidi, infami.

Ci stanno seduti adesso. Si vogliono bene, apparentemente.

Uno ora dice dell’altro che è un grande statista, l’altro che è l’amico più leale.

Ma che schifo!



E in mezzo a questi pericolosissimi fuori di testa arrivano i gerarchi, quelli che quando parlano non si capiscono neppure loro: parlano così perché devono.

L’ha dovuto fare, tra gli altri, Sputazzetta Gasparri e in due giorni consecutivi ha rivelato l’esatto fine di questo governo di sfascisti, ha dichiarato cose talmente gravi che nessuna mente senziente e stabile si sarebbe neppure minimamente sognata di pensare, altro che esternare!

Prima l’invocazione alla repressione del libero pensiero e diritto d’opposizione con la richiesta di un altro 7 aprile, poi l’appello tragico ai genitori ché non mandino i loro figli alla manifestazione contro la Riforma Gelmini perché pullula di potenziali assassini.

Cercano il morto.

E lo cercano fra noi, studenti e insegnanti, perché in questo momento siamo l’opposizione e non stiamo mollando. Molleremo neppure dopo l’approvazione della 133, perché sarà approvata, ci mancherebbe altro, una porcata simile non può essere respinta dai consorziati neri.

Per questo domani chiunque di noi oserà anche solo lanciare un sassolino o un frutto contro le forze dell’ordine non è con noi, ma contro di noi e con loro: i fascisti.

Che non si forzi nessun cordone antisommossa, la zona rossa non sia violata, ma rispettata.

Diamogliela noi la sberla in faccia più forte che si possa: nessuna violenza, nessuna risposta alle provocazioni.

Dovremo essere in tanti, più della volta scorsa, molti di più, mi auguro un oceano, ma d’acque pacifiche e determinate nella lotta.

Non gli slogan di vendetta, non l’immagine di Bakunin o il libretto della "perfetta Rivoluzione", andiamoci con la Costituzione in mano, tutti.

Gridiamoglieli in faccia gli articoli che hanno ammazzato.

Loro, assassini della Carta e della Democrazia meritano questo.

Perché noi siamo diversi.

Noi non siamo Gasparri.

A domani.


Art. 13. La libertà personale è inviolabile.


Art. 16.Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza.

Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.

Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.


Art. 21.Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

Art. 9. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico della Nazione.

Art. 34. La scuola è aperta a tutti.

L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.

I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

art. 3, comma 2. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.



Art. 4. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.


Lucio Galluzzi

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